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Mela Annurca, un piccolo gioiello tra Terra di Lavoro e Sannio

Piccola, rossa, profumata, succosa, dolce e leggermente acidula. È la mela più pregiata della Campania, ricca di vitamine, sali minerali con capacità antiossidanti e anti-colesterolo

Mela Annurca della Campania: storia e caratteristiche
Mela Annurca della Campania.

Tra il paesaggio di Terra di Lavoro e il verdeggiante Sannio, ai confini tra Caserta e Benevento, superata l’architettonica barriera del Vanvitelli, il territorio si colora di rosso. Dagli alberi alle bancarelle dei mercati, soprattutto nel mese di ottobre, è protagonista la mela annurca, un frutto antichissimo e saporito.

Nata nel cosiddetto “quadrilatero” costituito da Valle Maddaloni, Sant’Agata dei Goti, Melizzano e Dugenta, la mela annurca si presenta meno bella rispetto alle altre varietà, perchè piccola e dalla buccia a volte esteticamente imperfetta, ma chi va oltre l’apparenza scopre un gusto senza paragoni. Questo antico e succoso frutto, sprigiona un profumo dolce che si ritrova anche nel morso; la polpa è succosa e piacevolmente acidula e un’altra dote importante per questa mela campana è di riuscire a mantenere a lungo tutte queste unicità organolettiche.

Cenni storici sulla Mela Annurca

L’Annurca é fortemente legata alla “Campania Felix” da almeno due millenni, come dimostrano i dipinti rinvenuti negli scavi di Ercolano. Le sue origini, così come riporta Plinio il Vecchio nella sua ‘Naturalis Historia’, «sono nella campagna puteolana, considerata all’epoca sede eletta degli Inferi».

Proprio per la sua provenienza, Plinio la chiama la “Mala Orcula”, in quanto prodotta intorno all’Orco (gli Inferi). Da qui i nomi di “anorcola” e poi “annorcola” utilizzati nei secoli successivi fino a al 1876, quando il nome “annurca” compare ufficialmente nel Manuale di Arboricoltura del botanico Giuseppe Antonio Pasquale.

È solo più tardi che la sua produzione si sposta tra Sannio e Casertano, dove le caratteristiche del frutto ssono state esaltate dalle ottimali condizioni climatiche.

Caratteristiche della produzione e raccolta

Proprietà della Mela Annurca
Un melaio dove vengono ricoverate le mele sottoposte a maturazione.

Per quanto riguarda la sua produzione, l’annurca va raccolta, trattata e selezionata, perché la maturazione del frutto non avviene sulla pianta.

«Il frutto – ci spiega Carmine Valentino assessore comunale di Sant’Agata de Goti – viene raccolto ancora acerbo perché il piccolo peduncolo, dai 7 ai 14 millimetri, si mostra poco resistente e non garantisce la completa maturazione sugli alberi. La raccolta, rigorosamente a mano, avviene nei primi giorni di ottobre, in giornate di sole per essere completamente asciutte. Le mele vengono trasportate nei “melai”, dove avverrà la maturazione sui “cannutoli”, veri e propri letti formati da materiale soffice vario (paglia, aghi di pino, trucioli di legno). La maturazione ottimale delle annurche arriva a metà dicembre».

Proprietà della Mela Annurca e gli usi in cucina

Tra le notevoli proprietà della mela annurca si segnala che è ricca di vitamina B1, B2, C e PP, nonché di sali minerali quali potassio, ferro, fosforo, manganese e zolfo. Avrebbe, inoltre, effetti diuretici, dissetanti e antireumatici. Recenti studi ne hanno messo in evidenza la capacità antiossidante che la rende un ottimo alimento per la prevenzione del cancro ma anche depurativa delle arterie dal colesterolo. Pur essendo dolce e gustosa, una mela Annurca presenta solamente 40 calorie.

Cosa contiene la Mela Annurca
Alberi di Mela Annurca.

In cucina le sue caratteristiche la rendono un ingrediente versatile. Alcuni chef la abbinano al bufalo e a formaggi come il Conciato Romano ma sono tante le ricette che spaziano dagli antipasti al dolce. Si pensi alla terrina di salmone alla mela annurca e finocchi, ai cannoli con farcitura di carciofi e mela annurca, agli gnocchi di baccalà e salsa di sedano con mela annurca saltata in sidro, ai ravioli con ripieno di mele e patate in salsa di cipolle, al marinato di bufalo e melanzane all’agro di mela annurca. E tra le ultime proposte c’è “CarMela” una pizza con confettura di pomodoro e mela annurca saltata all’agro di limone.

Le bancarelle con grandi ceste di mele colpirono anche Eduardo De Filippo che le citò in “De Pretore Vincenzo“, la commedia del 1974 che racconta di un malvivente rifugiatosi nel poverissimo paesino di Melizzano. Così scriveva il drammaturbo partenopeo:

«Tu vedi una processione di carretti carichi di mele rosse che mandano un profumo per tutta la campagna: quelle di prima scelta vengono a Napoli, e da Napoli se ne vanno per il mondo, e quelle piccole, bacate, restano in paese, per la gioia dei porci, e per sfamare noi. Ma tante mele! Tu le vedi a ceste, a cumuli, a cataste, casa per casa, bottega per bottega, tutte mele, mele, mele, mele…».

Sagra della Mela Annurca 2019 a Valle di Maddaloni

Per rendere onore ad un’eccellenza tanto importante, non poteva mancare la Sagra della mela annurca, giunta alla diciottesima edizione, organizzata a Valle di Maddaloni dalla Pro Loco Valle. L’appuntamento per il 2019 è da venerdì 22 a domenica 24 ottobre.

Articolo di Vittoria Principe

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