Un primo sano, nutriente e con poche calorie. La frattaglia ottenuta dallo stomaco dei bovini è consumata fin dall’antichità e ne proponiamo la ricetta tipica del basso Piemonte.

Trippa alla romana, alla trippa alla piacentina, alla trippa alla genovese, alla büseca o trippa alla lodigiana e così via: ogni regione d’Italia ha la sua ricetta tipica a base di questa frattaglia ottenuta dallo stomaco dei bovini o, più raramente, dei maiali. Contrariamente a quanto si pensi, è un primo piatto molto sano, nutriente e con poche calorie.
Le varietà di trippa che si trovano in commercio presso le macellerie sono già pulite e preparate all’utilizzo in gastronomia; hanno un prezzo economico e necessitano di una cottura abbastanza lunga, per far sì che diventino tenere.
Origini della trippa e utilizzi in cucina
La trippa veniva consumata già ai tempi dei Greci e dei Romani; mentre i primi la cucinavano sulla griglia, i secondi la usavano per creare una specie di salsiccia. Ancora oggi è un alimento tradizionale di molte regioni italiane e presente anche nelle cucine del resto del mondo, generalmente cotta in umido insieme a verdure di stagione oppure bollita, compressa e resa un insaccato.
La ricetta del basso Piemonte
La Trippa in umido con patate e fagioli borlotti che proponiamo è quella che si prepara nel basso Piemonte: qui la trippa non conosce stagione e, nonostante sia un primo piatto caldo e sostanzioso, di può trovare sui banchetti delle sagre anche in piena estate. Va servita caldissima, con del pane di accompagnamento, da intingere nel suo stesso sugo.



6 persone

Facile

Basso

130 minuti

120 minuti

Free


6 persone

Facile

Basso

130 minuti

120 minuti

Free

- 1 chilo di trippa mista
- 1 cipolla
- 1 carota
- 1 gambo di sedano
- 1 scatola di fagioli borlotti (o bianchi di Spagna)
- 2 patate
- 1 spicchio d’aglio
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- Brodo vegetale qb
- Olio extra vergine d’oliva qb
- Rosmarino qb

- Lavare bene la trippa, asciugarla e tagliarla a striscioline. Pulire e tagliare a tocchetti tutte le verdure e mettere a rosolare nell’olio extra vergine la cipolla, la carota e il sedano;
- quando le verdure inizieranno a colorirsi, aggiungere la trippa e fare insaporire il tutto ancora qualche minuto. Unire il concentrato di pomodoro – sciolto in poca acqua calda – le patate e il brodo, quanto basta per coprire abbondantemente il contenuto della pentola;
- Lasciar cuocere la trippa a fuoco bassissimo e con il coperchio per circa due ore. A fine cottura aggiungere i fagioli borlotti scolati e sciacquati e un trito fino di aglio e rosmarino. Infine, regolare di sale e servire la trippa in umido ben calda.

- Se si preferisce una trippa più legata aggiungere meno brodo, in base ai vostri gusti.
- Chi ama il piccante, può aggiungere al soffritto iniziale un peperoncino tagliato a rondelle.