Una interpretazione monovarietale di Cabernet Franc del Bolgheri, figlio dell’incontro tra calcare e argilla, del bosco e dell’esposizione che lascia un’esperienza di sorso piena, entusiasmante ed elegante
![Ventaglio 2018 Tenuta Argentiera: la nostra degustazione Ventaglio 2018 Tenuta Argentiera: la nostra degustazione](https://www.gazzettadelgusto.it/wp-content/uploads/2022/09/Ventaglio-2018-Tenuta-Argentiera-la-nostra-degustazione.jpg)
Un colore impenetrabile, profondo, scuro. Un naso profumato, fresco e rotondo. Un sorso pieno, suadente e ricco. È questo quello che lascia “Ventaglio 2018” della Tenuta Argentiera. Un “tasting sample” quello assaggiato ma che dimostra un’eleganza e una determinazione veramente strabilianti. Sono sorsi pieni di succo ma al contempo freschi e taglienti, sono note balsamiche che si amalgamo in una struttura che è presente ma snella. Tannini rarefatti, eleganti e carezzevoli si allungano in un finale lunghissimo e “carnoso”.
Ventaglio 2018 Tenuta Argentiera, il vino nato in una “cartolina di Bolgheri”
Il Ventaglio nasce da un girapoggio apicale di un ettaro, a 120 metri sul livello del mare nella frazione di Donoratico in cui perno è un leccio secolare e il perimetro un abbraccio verde di frassini, ontani e olmi campestri. Una cartolina da Bolgheri, in cui impazzano argille e calcare su sassi di origine alluvionale.
![Vigneti da cui nasce Ventaglio 2018 Tenuta Argentiera Vigneti di Tenuta Argentiera](https://www.gazzettadelgusto.it/wp-content/uploads/2022/09/Vigneti-Tenuta-Argentiera.jpg)
Il vino si ottiene da uve rigorosamente di Cabernet Franc, raccolte manualmente in cassette e selezionate con cura. La vendemmia è effettuata seguendo i microclimi legati all’esposizione della raggiera della vigna: da quelle più fresche e scalpitanti di nord-est, a quelle più zuccherine ed esuberanti miranti a sud fino ad arrivare a quelle fini e profumate raccolte dai filari più esposti a ovest.
Dopo che gli acini interi cadono in piccole vasche in legno di rovere francese, la macerazione si alterna a rimontaggi giornalieri e follature manuali per quasi un mese. Il passaggio successivo è una sosta in barriques e tonneaux dove si completa la malolattica. L’affinamento, invece, è figlio di rovere e bottiglia.
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Alla vista, il ventaglio 2018 si presenta di un impenetrabile rosso rubino intenso.
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Al naso è un viaggio nel sottobosco maturo di piccoli frutti rossi, qualche sferzata di garofano, tabacco fresco, foglia di pomodoro e peperone. Non manca una tagliente balsamicità che rinfresca un bouquet assolutamente complesso e frastagliato.
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Al sorso è seta allo stato puro. Frutto rosso maturo ma ancora croccante, c’è mineralità e sapidità che gioca all’equilibrio con la struttura piena del frutto. Un tannino elegantissimo, fine che si amalgama perfettamente con le note mentolate e balsamiche. Da standing ovation per armonia complessiva!
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Un vino che può essere bevuto assolutamente in fase contemplativa oppure perfetto compagno di carni succulente, formaggi stagionati, piatti di pasta con ragù rosso, di selvaggina o con porcini.
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