Toscana Vino

Podere Lecci e Brocchi, tradizioni chiantigiane e moderne visioni

Appartenenza e identità nei vini dell’azienda di Castelnuovo Berardenga. Piccole gemme di un terroir unico nel Chianti Classico

Giovanni Di Grilo, l'ultima generazione della famiglia Lastrucci
Giovanni Di Grillo, la nuova generazione in vigna e in cantina (Foto © Podere Lecci e Brocchi)

A quanti vogliano conoscere una bella storia che parla di vino e di famiglia, di terra e tradizione, non rimane che un indirizzo sicuro: andare a Castelnuovo Berardenga, a sud del Chianti Classico, nel panorama spettacolare di una piccola ma preziosa azienda, il Podere Lecci e Brocchi.

Pochi ma buoni i vini della cantina nata nel 1970 con Vasco Lastrucci, detto Il Chiorba: un podere acquistato dal parroco di Villa a Sesta, così chiamato poiché ricco di alberi di leccio e dei suoi “brocchi” lasciati a terra, una volta tagliati.

Podere Lecci e Brocchi: vino, olio e ricettività

Dal vino all’olio e anche una raffinata struttura ricettiva affacciata sulle Crete Senesi: oggi Lecci e Brocchi è un’azienda certificata biologica guidata dalla figlia di Vasco, Sabrina Lastrucci e dal marito Giancarlo: con loro, il figlio Giovanni Di Grillo, promettente enologo e già appassionato winemaker.

Un passaggio generazionale vissuto in famiglia come trasmissione di valori e identità definite, riconoscibili anche nei loro vini: la percezione istintiva di una visione a lungo termine che è anche una missione da realizzare, passo dopo passo.

Vigneti dell'azienda Podere Lecci e Brocchi
Podere Lecci e Brocchi: i vigneti a Castelnuovo Berardenga (Foto © Podere Lecci e Brocchi)

Passione in vigna e un terroir unico 

Le vigne di Podere Lecci e Brocchi ospitano le classiche varietà della zona e si nutrono di terreni forti e tenaci, nei quattro ettari vitati della tenuta di boschi e splendidi uliveti.

Uve sane, grazie all’ottima ventilazione e all’altitudine di circa 420 metri, soprattutto, un terroir unico, ricco di galestro rosso: suoli rocciosi e minerali che solo due aziende in zona possono vantare, una di queste è proprio Lecci e Brocchi.

Le vendemmie manuali e i sovesci in vigna (l’azienda è certificata biologica dal 2019) danno vita a vini che mostrano grande forza e carattere: piccola la cantina ma grande la qualità di una realtà che interpreta una storia familiare autentica e sincera.

Bottiglie di Sangiovese di Podere Lecci e Brocchi
Le diverse sfumature di Sangiovese di Podere Lecci e Brocchi (Foto © Malinda Sassu).

Vini Podere Lecci e Brocchi: le diverse sfumature del Sangiovese

Il territorio e le uve rigorosamente autoctone sono il centro focale della filosofia di cantina.

Lo testimonia tra tutti l’IGT Rosato Il Meticcio 2021, superbo rappresentante del vigneto più vecchio dell’azienda, lì dove nasce un bel mix di vitigni autoctoni a bacca nera.

Canaiolo nero, Malvasia nera, Ciliegiolo, Alicante e il Foglia Tonda concorrono a fare di questo splendido vino, un rosato decisamente fuori dagli schemi.

Sangiò Rinascimento IGT 2020

Il principe dei vigneti di Lecci e Brocchi rimane comunque il Sangiovese che, nel Sangiò Rinascimento IGT 2020 è espressione fantasiosa e coraggiosa e diventa… ..bianco.

Punta di diamante di Lecci e Brocchi, il Sangiò nasce da un progetto del 2012, con cura e ricercatezza e, come ammette lo stesso Giovanni Di Grillo, dopo diverse annate non sempre promettenti.

Un Sangiovese vinificato in bianco il cui mosto fermenta in acciaio per il 70%, il resto in barrique nuove di media tostatura, dove svolge anche la malolattica. Per entrambi, sei mesi di sosta sulle fecce e poi l’incontro felice in bottiglia tra la spalla acida del vitigno toscano e il suo lato più morbido.

Un vino dal naso impeccabile di mela verde e tiglio, fiori d’arancio e mela cotogna. Gusto pieno e ricco di sensazioni sapide e fresche, dal lungo finale fruttato e persistente. Una scelta coraggiosa di Giovanni e della sua famiglia, con grandi capacità di evolvere nel tempo.

Il Chiorba, vino dedicato al fondatore dell'azienda
La Riserva di Podere Lecci e Brocchi dedicata al fondatore dell’azienda (Foto © Malinda Sassu).

Il ricordo di Vasco Lastrucci nella storia dell’azienda: il Chianti Classico DOCG Riserva Il Chiorba 2018

Un vino dedicato a nonno Vasco, il Chiorba, scomparso nel 2018. Una splendida Riserva composta al 90% di Sangiovese e restante tra Canaiolo nero e Colorino: acciaio e cemento, più due anni in botte grande di rovere di Slavonia.

Fiore all’occhiello, capace di esaltare la vera essenza del territorio, si esprime in un ventaglio olfattivo che seduce con ciliegia e mirtillo, arancia e fiori rossi che si alternano a tè nero e tabacco. 

Tannini compatti e morbidezza alternata alla perfetta acidità ne fanno un vino straordinariamente territoriale e autentico, dal lungo finale fruttato e sapido.

L’impronta del territorio, il Chianti che nasce in vigna e non in cantina

Rossi che fermentano in acciaio e svolgono la malolattica in cemento, con evoluzioni lente, senza stravolgimenti o forzature.

Il Chianti Classico DOCG 2019, base d’annata di 90% Sangiovese e il restante tra Canaiolo nero e Colorino, ostenta orgoglioso la sua autenticità: solo acciaio e gusto equilibrato tra avvolgenza e freschezza.

Sangiovese in purezza, invece, per il Chianti Classico DOCG Gran Selezione Celerarium 2015, annata storica proveniente dalla migliore selezione di tutti i vigneti aziendali: tre anni in tonneau di secondo passaggio e tre in bottiglia, una vera e propria sfida alla longevità del principe dei vitigni toscani.

Etichette che conquistano e che si distinguono per complessità e carattere, una cantina orgogliosa delle proprie radici e del proprio passato ma con tanta voglia di futuro.

Azienda Agricola Lecci e Brocchi
Villa a Sesta 53019 – Castelnuovo Berardenga (Siena)
Sito web

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Malinda Sassu

Giornalista e autore Wine, Food & Travel per diverse testate giornalistiche cartacee e online, in Italia e all'estero. Appassionata della vita, dei viaggi e della gente, scopro il mondo attraverso il cibo e il vino, esplorando ristoranti nascosti, cantine e destinazioni culinarie uniche.

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