È la Lunelli-connection nel vino, parte da Trento con le bollicine Trentodoc e arriva in Toscana e Umbria con grandi rossi fermi
È la Lunelli-connection nel vino, parte da Trento con le bollicine Trentodoc e arriva in Toscana e Umbria con grandi rossi fermi. L’ultimo arrivato è un rosso importante dalla Tenuta Castelbuono in Umbria dove la famiglia trentina è arrivata nel 2001 affascinata da una terra antica, dai contorni mistici, e da un vino di potenza e longevità straordinarie quale il Sagrantino.
Tenuta Castelbuono in Umbria: 30 ettari vitati e un progetto di selezione dei cloni
I 30 ettari vitati, acquisiti nei comuni di Bevagna e Montefalco, sono stati rinnovati e valorizzati con un articolato progetto di selezione dei cloni oltre che con la conversione al biologico.
Nel 2003 nasce il Montefalco Sagrantino, cui seguì, l’anno successivo, il Montefalco Rosso. Adesso viene alla luce una super-selezione di Sagrantino, il Carapace Lunga Attesa 2015, da uve provenienti da un unico vigneto biologico di circa trent’anni (Vigna al Pozzo), vendemmia a fine ottobre, fermentate separatamente in acciaio, in tini tronco-conici in legno e in orci di terracotta.
Carapace Lunga Attesa 2015: uno straordinario potere evolutivo
Tre stili diversi di materia prima che viene assemblata e poi finisce la sua lunga evoluzione (oltre 7 anni) in legno grande (almeno tre anni), il resto in bottiglia. A conferma dello straordinario potenziale evolutivo di queste uve, che lo scorrere del tempo affina in un bicchiere carnoso e avvolgente, aperto da un naso imponente di prugna e tabacco. Solo 4000 bottiglie per il millesimo 2015 a un prezzo adeguato alla ‘lunga attesa’ (48 euro).
Il Carapace Lunga Attesa 2015 è un vino che si modella nel tempo, come la cantina-scultura da cui prende il nome. Il Carapace infatti è la cantina-scultura di Castelbuono progettata dal maestro Arnaldo Pomodoro che si offre allo sguardo come una grande cupola ricoperta di rame, incisa da crepe che ricordano i solchi della terra che l’abbraccia. Una delle poche sculture al mondo dentro la quale si vive e si lavora, un’opera unica in cui si fondono arte e natura.
Vini di Tenuta Podernovo a Terricciola
Ma la voglia di “rosso” dei fratelli Lunelli non si ferma qui. E non poteva non fermarsi anche in Toscana. Sulle colline pisane nel comune di Terricciola, a pochi chilometri dalla costa, la Tenuta Podernovo (anch’essa bio) è uno splendido poggio vitato col terreno ricco di sabbie e depositi fossili. I vini qui parlano la lingua del sangiovese e dei supertuscan, dal Teuto (Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon), all’Aliotto (uvaggio di Sangiovese, Cabernet e Merlot), all’Auritea (Cabernet franc in purezza) all’ultimo nato Solenida, super-selezione di Sangiovese 100% affinato 4 anni in legno e vetro.
Eleganza e suadenza sono la firma dei rossi targati Tenute Lunelli. Una voglia di eccellenza che parte dalle Cantine Ferrari di Trento – cuore del gruppo – alla grappa Segnana, all’acqua minerale Surgiva, alle bollicine del Prosecco Superiore Docg Bisol1542 per finire al ristorante stellato Locanda Margon alle porte di Trento, all’ultima acquisizione, la storica cedrata Tassoni. Tradizione ma anche evoluzione.
Tutte le etichette sono acquistabili sul sito di e-commerce www.enotecalunelli.com
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Lorenzo Frassoldati
Giornalista professionista da oltre 40 anni, specializzato in agribusiness, è stato direttore di Terra e Vita e oggi dirige il magazine Corriere Ortofrutticolo. Scrive di agroalimentare e wine&food sui giornali del gruppo QN-Quotidiano nazionale e su Quotidiano.net. Membro dell’Accademia nazionale di agricoltura e Accademico ordinario dei Georgofili.
