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Lutto nel mondo del vino, Mario Crosta ci ha lasciato

Morto Mario Crosta, lutto nel mondo del vino
Mario Crosta (Foto © Facebook).

Addolora l’improvvisa scomparsa di un cronista acuto, erudito ed emozionante che – per decenni – ha narrato storie da tutto il mondo trasmettendo sempre una palpabile passione

Non era necessario incontrarsi di persona con Mario Crosta per riuscire a diventare ottimi amici; nel travolgente mondo del vino succede anche questo.

Mario aveva il dono di riuscire a creare legami che trascendono lo spazio e il tempo, fatti di vibrazioni, di affinità elettive e di affetto disinteressato. Non aveva bisogno di incrociare gli sguardi per decifrare l’anima.

Era una penna eccezionale, un esperto narratore del vino, dotato di precisione, arguzia, cultura infinita e grande eloquenza. Amava profondamente questo mondo fatto di vigneti, paesaggi, tradizioni, ma soprattutto amava le persone oneste, determinate e rispettose dei doni della natura. Quelle persone belle dentro, che si rimboccano sempre le maniche e non cercano mai scorciatoie.

Rimaneva incantato da chi, forte del proprio impegno e della propria visione, riusciva a regalare gioia ed emozioni con vini meravigliosi fatti sempre con dedizione. È principalmente di loro che amava raccontare, e le sue storie, sempre molto lunghe, erano talmente intrise di passione e sentimento che si leggevano tutte d’un fiato.

In decenni di attività, Crosta è stato una guida costante e fonte inesauribile di ispirazione per tanti professionisti e non. Sosteneva e incoraggiava quelli che raccontano il mondo del vino con la passione nel cuore e la meraviglia negli occhi, non importa se con una penna o con un calice. Amava dare spazio ai giovani, e incoraggiava sempre il talento e l’impegno di chi si cimentava per la prima volta nella narrazione. Che fossi un vignaiolo o uno scrittore emergente, lui ti guardava dentro, ti riconosceva e non ti dimenticava mai più.

Mario era un cronista onesto e leale, scriveva per il lettore e mai per graficare il proprio ego. Ed è anche per questo che negli ultimi tempi si nascondeva dietro uno pseudonimo, perché aveva bisogno di prendere le distanze da situazioni che lo amareggiavano, perché a volte delle delusioni ne faceva una malattia. Ma smettere di scrivere no, proprio non poteva, era tutta la sua vita. Ciononostante, era sempre pronto a sostenere gli altri aiutandoli ad andare oltre l’amarezza e lo sconforto, incoraggiandoli a perseguire un percorso di gioia e onestà intellettuale.

Per tutte queste ragioni oggi siamo in tanti col cuore infranto e gli occhi colmi di lacrime. Stretti in un forte abbraccio virtuale, lo ricordiamo con riconoscenza per aver creduto, sempre e comunque, nella magia che si rinnova anno dopo anno tra i filari e le cantine di tutto il mondo, e soprattutto per essere riuscito a raccontarla con tanto ardore.

Con la sua scomparsa, abbiamo perso in tanti un vero amico, perché con Mario alla fine era impossibile non instaurare un rapporto sincero di reciprocità. Ci mancherai tanto.

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Augusta Boes

Sommelier esperta e appassionata, degustatrice seriale da sempre, blogger per caso. La mia missione? Visitare cantine per raccontare le storie oltre il calice. Ogni produttore con il suo stile e la sua personalità, tutti accomunati dallo stesso amore; moderni artigiani di una tradizione secolare, uomini e donne d’altri tempi ma sempre proiettati nel futuro

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