Eventi Sicilia

Agrigento, una cena alla Valle dei Templi con i piatti della famiglia Butticè

Il Moro di Monza a Casa Diodoros: cena con piatti mitologici
Il bacio di Afrodite con Il Pizzutello e la Cernia (Foto © Salvo Ognibene).

A Casa Diodoros la prima cena a tema miti greci ideata dal ristorante “Il Moro di Monza”

Tra le maestose rovine di uno dei siti archeologici più importanti del mondo e Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, si è svolta lo scorso 13 Agosto una serata all’insegna della cultura, della storia e della gastronomia, in un connubio perfetto tra passato e presente.

Il Tempio della Concordia, ad Agrigento (Foto © Salvo Ognibene).

Protagonista è stata la famiglia Butticè, che da quasi vent’anni anni gestisce il ristorante Il Moro a Monza e Casa Diodoros, un rustico a 150 metri dal Tempio della Concordia che è stato riqualificato per promuovere i prodotti nati all’interno del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento ed accogliere turisti e viaggiatori.

Antonella, Salvatore e Vincenzo Butticè guidano il ristorante Il Moro dal 2007 ma a Raffadali (in provincia di Agrigento), sono nati e cresciuti e ancora oggi nella loro azienda agricola in Sicilia si coltivavano anche leguminose, prodotti dell’orto e cereali.

I fratelli Antonella, Salvatore e Vincenzo Butticè (Foto © Salvo Ognibene).

Una serata speciale: Il Moro di Monza a Casa Diodoros

Fine dining sotto le stelle, una serata speciale che ha visto in sala la maitre e sommelier Antonella Butticè e i sommelier AIS della delegazione Agrigento – Caltanissetta mentre gli chef Salvatore e Vincenzo Butticè hanno creato un’esperienza gastronomica unica, in cui ogni piatto ha raccontato una storia a metà tra la Sicilia e la Grecia. Il Moro di Monza de i Butticè ha intrapreso una ricerca antropologica per celebrare la cucina degli Dei con piatti che valorizzano la materia prima in abbinamento ai vini di CVA Canicattì, la cooperativa del vino di qualità a due passi da Agrigento, Capitale della Cultura 2025

A Tavola con gli Dei

La cena, considerata dai Greci il pasto più importante, è stata suggellata da un racconto continuo dei piatti in un menu pensato per l’occasione con una serie di pietanze i cui nomi evocano i miti e le leggende della mitologia, parte del retaggio storico dell’Isola.

Gli Dei greci, come gli esseri umani, avevano una dieta variegata che includeva pane, olio di oliva, vino, pesce, carne, legumi, frutta e verdura, tutti ingredienti che fanno parte della dieta merditerranea e che in Sicilia si riescono a reperire facilmente e di grande qualità (nel 2025 sarà Regione europea della gastronomia 2025).

La cena greca includeva solitamente pesce, legumi, verdure e occasionalmente carne, le porzioni erano più generose rispetto al pranzo e spesso la cena era accompagnata da dolci preparati con farina, frutta secca o fresca e miele, dato che zucchero e cacao erano assenti.

Il menu della serata

Ad aprire la serata il vino frizzante Satari in abbinamento a Il Bacio di Afrodite (Il Pizzutello e la Cernia) e Il Banchetto di Poseidone (Il Mare), due antipasti che hanno raccontato la freschezza degli ingrendienti ed il mito di Afrodite, dea dell’amore, e Adone, il suo giovane amante.

Il Banchetto di Poseidone (Foto © Salvo Ognibene).

Si è proseguito con Il Pasto dei Filosofi (La Sarda e il Finocchietto), un classico della cucina siciliana ricreato con il riso e abbinato al Fileno 2023, un Grillo in purezza.

Il Pasto dei Filosofi con sarda e finocchietto (Foto © Salvo Ognibene).
La Tradizione di Ulisse (Foto © Salvo Ognibene).

La Tradizione di Ulisse (Il Pescato Fu Alla Ghiotta) proposto con il 1934 della vendemmia 2021, un’etichetta di Grillo e Chardonnay che celebra l’anno dell’assegnazione del Premio Nobel a Luigi Pirandello per poi concludere con Sciuscià, la vendemmia tardiva di Nero d’Avola, il predolce Il Nettare degli Dei (Estratto di Anguria e Sambuco) e La Dolcezza di Dioniso (Era la Cassata). Dioniso simboleggiava celebrazioni e creatività, e la cassata, con i suoi colori vivaci e sapori ricchi, incarna gioia ed ebbrezza. Con strati di ricotta, canditi e marzapane, questo dolce è una sinfonia di sapori che celebra la vita e la Sicilia.

La Dolcezza di Dioniso (Foto © Salvo Ognibene).

Non è stata solo una cena ma un’esperienza volta alla celebrazione non solo della gastronomia, ma anche dell’arte, della cultura e della bellezza che la futura Regione europea della gastronomia e Capitale della Cultura 2025 hanno da offrire.

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Salvo Ognibene

Nato in Toscana ma cresciuto a Menfi, ama la pasta, la bici e la Sicilia. E’ laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna ed ha conseguito due master di cui uno in Marketing digitale alla LUMSA. Sommelier e giornalista, si occupa di comunicazione con attività di ufficio stampa e PR. Degustatore e collaboratore di guide enogastronomiche, è autore di 5 libri.

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