Un percorso degustativo tra i vini delle terre del Palladio. Biodiversità, terroir e visioni diverse unite da un’unica passione: la terra
Il Carmenère dei Colli Berici racchiude l’essenza di un territorio unico, dove suoli, microclima e mani sapienti raccontano il vitigno straordinariamente naturalizzato in un habitat che ne esalta caratteristiche e potenzialità.
Sei cantine del Consorzio Vini DOC Colli Berici e Vicenza narrano, con approcci diversi, la propria storia: chi privilegia l’acciaio per mantenere purezza e immediatezza, chi sceglie legni di diversa provenienza per costruire complessità, chi sperimenta l’affinamento in cemento per esaltare la territorialità.
Tratti comuni? Una ricerca costante di equilibrio, il rispetto per la biodiversità – quasi tutti in conversione o già certificati biologici – e una profonda connessione con i terreni dei Colli Berici (ne avevamo parlato qui).
Dai profili più immediati e fruttati di Monte San Giorgio e Mattiello, agli elaborati Carminium di Inama e Calcàreo di Corte Moschina, fino alle interpretazioni più meditate di Del Rèbene e Punto Zero, il Carmenère dei Colli Berici si conferma, ancora una volta, un vitigno di straordinaria versatilità e fascino.

I Carmenère di Cantina Mattiello, Tenuta San Giorgio e Corte Moschina (Foto © Malinda Sassu).
Tenuta Monte San Giorgio, Cervarese Santa Croce (PD)
Tra le colline di Albettone, nel cuore dei Colli Berici, la Tenuta Monte San Giorgio rappresenta un esempio luminoso di come la passione familiare possa trasformarsi in un racconto di famiglia e territorio. Nel 2006, Tarcisio Sormonta e sua moglie Luciana, insieme ai figli Anita, Luca e Alice, acquistano un terreno che oggi si estende su circa 10 ettari, abbracciando anche i comuni limitrofi. L’azienda incarna un profondo rispetto per l’ambiente e per l’identità ampelografica di questo angolo di Veneto. Il loro Carmenère Colli Berici DOC 2023 ne è la testimonianza più eloquente: un vino che racconta la terra attraverso un bouquet intenso e stratificato. Al naso si aprono note di frutti scuri – lampone e mirtillo – che si intrecciano con delicati accenti floreali di viola e una carezza di spezie dolci. All’assaggio, il vino conferma la sua personalità diretta: una struttura morbida, sostenuta da una freschezza vivace, si scioglie in un finale fruttato e sapido che prolunga il piacere del sorso. La scelta di affinarlo esclusivamente in acciaio mantiene intatta la purezza espressiva del Carmenère, restituendo un prodotto di grande pulizia e di eccellente rapporto qualità-prezzo.
Informazioni: Tenuta Monte San Giorgio, Via Verdi 3 – Cervarese Santa Croce (PD) | www.tenutamontesangiorgio.com
Cantina Mattiello, Costozza di Longare (VI)
Nel cuore di Costozza di Longare, la Cantina Mattiello è come un racconto vivente del territorio vicentino, dove Andrea Mattiello interpreta con maestria l’arte della vinificazione. I cinque appezzamenti aziendali, ciascuno con le proprie caratteristiche uniche, dialogano in una gamma di vini che restituiscono la complessità di questi terreni straordinari. Il Colli Berici DOC Rosso Carmenère 2022 è un’eloquente testimonianza di questa filosofia. L’affinamento tra cemento e acciaio preserva l’integrità del vitigno, svelando un profilo olfattivo vibrante e composito. Le classiche note varietali di visciole e ribes rosso si intrecciano con decise sfumature vegetali di rabarbaro e spezie, creando un interessante racconto sensoriale. Al palato, una struttura nitida e precisa e un tannino ben definito ma non aggressivo, sorretto dalla freschezza che racconta ancora la giovinezza del vino. Ogni sorso è un omaggio al terroir e alla sapiente mano del produttore: degno di nota è anche il percorso del Tai Rosso, progetto ambizioso avviato nel 2021 che già testimonia la capacità di Mattiello di interpretare gli autoctoni dei Colli Berici con creatività e rispetto.

Informazioni: Cantina Mattiello, Via Volto, 57 – Costozza di Longare (VI) | www.cantinamattiello.it
Azienda Agricola Inama, San Bonifacio (VR)
Cosa dire di questa storica realtà che già non si sappia? Inama è molto più di una cantina: è un racconto generazionale che attraversa la storia del vino italiano. Nata nel 1948 nella zona del Soave e approdata nei Colli Berici nel 1996, l’azienda oggi è guidata da Stefano Inama insieme ai figli Matteo, Alessio e Luca, incarnando quella continuità familiare che fa la differenza nel mondo enologico. Una cantina che ha a cuore e ben in mente la visione del territorio, valorizzando anhe le storie enologiche locali, come dimostrato dal recupero del Merlot Campo del Lago, tanto amato da Luigi Veronelli. Il Carminium Colli Berici DOC 2021 rappresenta l’evoluzione della filosofia Inama: un Carmenère che nasce dopo l’esperienza della mitica Riserva Oratorio di San Lorenzo, con l’obiettivo di restituire un’interpretazione più immediata e accessibile del vitigno vicentino. Dodici mesi di affinamento in barrique di secondo passaggio all’80% ne plasmano la personalità, creando un vino di rara eleganza. Al naso si schiude un ventaglio sensoriale di sorprendente complessità: erba tagliata e macchia mediterranea si fondono con i profumi di piccoli frutti rossi in confettura – more e ribes nero – mentre delicati accenni floreali, pepe, spezie dolci e vaniglia completano un bouquet affascinante. In bocca il vino conferma la sua stoffa: una struttura avvolgente si accompagna a una morbidezza serica, sostenuta da tannini ben bilanciati e da una spalla acida che dona verticalità. Il finale, sapido e fruttato, prolunga un’esperienza degustativa incantevole, testimonianza di come Inama sappia interpretare il territorio con intelligenza e passione.
Informazioni: Azienda Agricola Inama, Località Biacche, 50 – San Bonifacio (VR) | www.inama.wine
Corte Moschina, Roncà (VR)
Ai piedi dei Monti Lessini, nel comune di Roncà, Corte Moschina è la testimonianza vivente di una storia enologica che affonda le radici in un’antica proprietà risalente alla fine del ‘500. Fondata nel 1998 da Silvano Danese e Maria Patrizia Niero, coadiuvati dai figli enologi Giacomo e Alessandro, l’azienda è un esempio di evoluzione e crescita consapevole. Dai primi 4 ettari, oggi Corte Moschina si estende su circa 40 ettari, distribuiti strategicamente tra Roncà, Valpolicella e Colli Berici, con una precisa vocazione verso la conversione biologica. Il Carmenère Calcàreo Colli Berici DOC 2019 rappresenta l’apice di questa filosofia produttiva, fin dalla sua prima annata 2018. Un vino che nasce da una cura sapiente: dopo una leggera surmaturazione, segue una macerazione di 15-18 giorni, cui fanno seguito 24 mesi di affinamento in legni di differenti dimensioni. Ne risulta un profilo complesso e stratificato che già al naso seduce con un intreccio aromatico sofisticato: viola e mora si alternano a salvia, agrumi e spezie, insieme al delicato profilo floreale di viola e rosa canina. Al palato, Calcàreo si muove con eleganza, esaltando i frutti neri attraverso un sottofondo erbaceo che conferisce profondità e carattere. I tannini scorrono fluidi, accompagnando un finale persistente di frutta e liquirizia, dove territorialità e tecnica enologica si fondono in una sintesi perfetta.
Informazioni: Corte Moschina, Via Moschina 1 – Roncà (VR) | www.cortemoschina.it

Azienda Agricola Del Rèbene, Zovencedo (VI)
A San Gottardo, sulle colline di Zovencedo, l’azienda agricola Del Rèbene racconta di rinascita e rispetto per la terra, dando nuova vita all’antico “maso” del ‘600, dimenticato dopo l’ultima guerra mondiale. La passione di Francesco Castegnaro e Claudia Serblin ha infatti trasformato questo luogo vocato per l’agricoltura, sin dai tempi dei Cimbri, in un eden agricolo: oltre 700 piante di olivo e 5 ettari di vigneto si fondono ora armoniosamente in un paesaggio mozzafiato. Il Carmenère Colli Berici DOC 2019 è l’emblema di questa filosofia: nasce dal vigneto più alto dei Colli Berici, a 300 metri sul livello del mare, dove suoli calcareo-marini e condizioni climatiche uniche abbracciano una viticoltura rigorosamente biologica. La fermentazione con lieviti indigeni e un affinamento di oltre 18 mesi in vasche di cemento preservano l’integrità e l’autenticità del vitigno. Un vino che già al naso racconta la sua complessità, dove i profumi floreali di violetta si fondono con more e lamponi, intervallati dai tratti mediterranei del ginepro e del rosmarino, e un delicato accenno fumè che ne aumenta la profondità. L’ingresso in bocca è avvolgente, con tannini gentili che accarezzano il palato. Una grande freschezza bilancia la morbidezza, accompagnando un lungo finale fruttato e sapido.
Informazioni: Cantina Del Rèbene, Via Bertoldi, 25 – Zovencedo (VI) | delrebene-oliovino.it
Punto Zero, Lonigo (VI)
Tra i colli di Lonigo e Sarego, a 250 metri sul livello del mare, l’azienda Punto Zero è tra i modelli di eccellenza vitivinicola della zona. Fondata nel 1994 su un’estensione di 50 ettari – di cui 12 dedicati a vigneto – è guidata da Marcella Toffano insieme alle figlie Carolina e Anna Paola, incarnando una filosofia di produzione che celebra la biodiversità dei Colli Berici. Il loro Carmenère Riserva 2018 è l’espressione più alta di questa visione: un’attenzione al dettaglio che parte dalla vigna con rese basse, in cantina con l’affinamento sulle fecce fini e un percorso di maturazione articolato – 15 mesi in barriques di primo e secondo passaggio, seguiti da sei mesi di riposo in bottiglia. Tutto per restituire un vino di straordinaria profondità e densità. Al naso, un racconto sensoriale fatto di delicate nuances floreali di viola e rosa si intrecciano con le note carnose di mirtillo e mora, arricchite da sfumature balsamiche e di cacao. Un bouquet che ne anticipa il corpo al palato, dove il vino conquista per eleganza e sostanza: tannini scorrevoli e un supporto acido preciso ne sostengono la struttura, accompagnando verso un finale lungo, fruttato e balsamico, che prolunga il piacere della degustazione. Un vino che testimonia come Punto Zero sappia interpretare il Carmenère non solo come un vitigno, ma come un racconto del territorio.
Informazioni: Punto Zero, Via Monte Palù 1 – Lonigo (VI) | www.puntozerowine.it
Sito web del Consorzio: consorzio.bevidoc.it