Aziende e Prodotti

Cacao-Trace: la missione di Puratos per il cioccolato etico e solidale

Cacao-Trace, Puratos tutela il cioccolato etico e solidale
Il programma Cacao-Trace di Puratos mira a tutela i coltivatori di cacao per una filiera sostenibile (Foto © Malinda Sassu).

Dal leader internazionale dell’industria alimentare, un ambizioso programma a tutela dei coltivatori di cacao e dell’aspetto equo e sostenibile del prezioso “cibo degli Dei”

Nel mondo del cioccolato, dietro alla dolcezza irresistibile di tavolette, creme o praline, si nasconde spesso un volto più amaro, quello di uomini, donne e bambini sfruttati dalle multinazionali con salari bassissimi, ben al di sotto della soglia di povertà internazionale.

Una situazione drammatica che riguarda soprattutto l’Africa Occidentale, dove si concentra circa il 70% della produzione mondiale, a cui si aggiungono le deforestazioni e i pericoli legati all’uso di pesticidi.

Nonostante le promesse e gli impegni presi dalle grandi aziende cioccolatiere, il quadro generale non sembra affatto migliorare, così come è stato evidenziato nella conferenza “Sustainable cacao value chains” tenutasi a Roma, nell’Ambasciata belga presso la Santa Sede.

Il 70% della produzione mondiale di cacao si concentra nell’Africa Occidentale.

Cacao-Trace, il programma di Puratos per filiere etiche e certificato

Proprio dal Belgio, patria del cioccolato tra i più raffinati al mondo, parte la tutela delle filiere etiche e certificate, con il programma Cacao-Trace voluto da Puratos, il grande gruppo belga dell’industria alimentare. Un’iniziativa che già da anni vede il coinvolgimento diretto delle comunità agricole, garantendo ai coltivatori un prezzo equo e condizioni di lavoro dignitose.

Un vera e propria promessa d’amore per il cioccolato, affinché il cacao sostenibile non sia più un’idea astratta, ma una realtà concreta e tangibile.

Impegno e integrità costanti

In un mondo sempre più attento all’impatto ambientale e sociale delle proprie scelte, l’impegno di Puratos è un faro di speranza per un settore alimentare più responsabile e rispettoso.

Una grande iniziativa, che non si limita a cercare il miglioramento delle condizioni di lavoro e delle pratiche agricole, ma si estende a promuovere una catena di approvvigionamento trasparente e responsabile.

«Il programma è attivo da molti anni e ogni anno cresce in termini di quantità e di Paesi coinvolti – racconta Alberto Molinari, General Manager di Puratos ItaliaNell’ambito di Cacao-Trace, assumiamo un impegno duraturo nei confronti delle nostre comunità partner, garantendo l’acquisto del 100% della loro produzione annuale a un prezzo minimo stabilito, non influenzato dalle fluttuazioni del mercato. Inoltre, i nostri agricoltori beneficiano di premi di qualità e di un bonus legato alla produzione di cioccolato. Nel 2023, la nostra iniziativa ha avuto un impatto su 23.247 agricoltori e sulle loro famiglie in 8 Paesi»

Alberto Molinari è il General Manager di Puratos Italia
Alberto Molinari, alla guida di Puratos Italia dal 2022 (Foto © Antonio Pignatiello).

Great Taste, Doing Good: le strategie per donare valore all’uomo 

Il gruppo Puratos lavora a stretto contatto con i produttori per migliorare le loro pratiche agricole, promuovendo tecniche sostenibili che proteggono l’ambiente e aumentano la produttività, ma migliora anche le condizioni di vita dei coltivatori. Un risultato che garantisce un cacao di alta qualità, grazie alle due strategie “Great Taste, Doing Good” come spiega il GM Alberto Molinari:

«È il nostro principio guida, il nostro approccio innovativo all’approvvigionamento del cacao, con l’obiettivo di creare un futuro veramente sostenibile per la catena del cacao e per tutti i soggetti coinvolti. Great Taste perché con Cacao-Trace padroneggiamo il processo di fermentazione, assicurando che la nostra gamma di cioccolato e prodotti a base di cacao offra un gusto eccellente. E poi Doing Good, dove fare del bene è il nostro obiettivo, in modo che gli agricoltori traggano beneficio dal valore che creano»

Cent’anni di storia e solidarietà: Puratos, il gigante “buono” dell’industria alimentare

Leader nel settore della panificazione, pasticceria e cioccolato, Puratos nasce nel 1919 come piccola impresa familiare, in un garage belga. Da allora, l’azienda ha fatto grandi passi avanti, servendo aziende, industrie e artigiani in oltre 130 Paesi del mondo e raggiungendo, nel 2023, un fatturato di 2,780 miliardi di euro.

Oltre 10.000 i collaboratori e 72 i siti produttivi dislocati in 52 differenti nazioni: all’attivo, 118 Innovation Center presso i quali operano circa 1.000 ricercatori e Technical Advisor. Numeri importanti che, però, non hanno cambiato il volto di azienda familiare e l’attenzione verso un’alimentazione consapevole, con ingredienti biologici e di origine vegetale, per soddisfare le crescenti esigenze dei consumatori attenti alla salute.

Un ambiente inclusivo, inoltre, caratterizza l’ambiente lavorativo di ogni filiale dove diverse sono le iniziative a favore delle comunità locali, come le Bakery School e il programma Cacao-Trace.

Ricerca e sviluppo per un pianeta migliore

I cioccolatini di Belcolade, uno dei tre marchi di Puratos
Cioccolatini ripieni di olio d’oliva pugliese e rosmarino (Foto © Antonio Pignatiello).

Sono tre i marchi attraverso i quali Puratos sviluppa e crea il suo cioccolato: Belcolade, Carat e Chocolanté.

Un cioccolato di alta qualità, dove la trasparenza è fondamentale: ogni fase della catena di approvvigionamento è tracciata, dalla pianta al prodotto finito, assicurando che i produttori siano trattati in modo equo e che le loro comunità beneficino dell’impatto positivo dell’iniziativa.

Prodotti che vengono ottimizzati al massimo per ridurre anche l’impatto ambientale: l’azienda, infatti, punta a divenire Carbon Neutral entro il 2025, calibrare il consumo d’acqua entro il 2030 e ridurre drasticamente i rifiuti non riciclabili.

Puratos, inoltre, è membro dal 2010 della Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO) con l’impegno ad utilizzare il 100% di olio di palma sostenibile.

I tre Technical Advisor di Puratos Italia
Antonio Montalto, Nicola Visceglia e Alessandro Nirchio, Technical Advisor di Puratos Italia (Foto © Antonio Pignatiello).

Puratos in Italia: gusto e benessere dal cuore della Food Valley

Il gruppo belga è attivo in Italia sin dal 2000, con sede direzionale a Parma e produttiva nei tre stabilimenti di Ceparana (La Spezia), dove si produce principalmente lievito madre italiano, a Viadana (Mantova) per i prodotti a lunga conservazione e Pozzolengo (Brescia) con la produzione di farciture e confetture di frutta.

Criteri rigorosi sulla scelta delle migliori materie prime ma anche formazione altamente specializzata che si esplica nei 9 Innovation Center sparsi in tutta la penisola, dove i 10 Technical Advisor mettono a disposizione le loro competenze, anche su panificazione e pasticceria.

Dal 2004, alla guida di Puratos Italia, il General Manager Alberto Molinari, che, dal 2022, ricopre anche il ruolo di presidente di AIBI, l’Associazione Italiana Bakery Ingredients e, dal 2023 la carica di Consigliere in diplomazia economica del Belgio.

Un successo tutto italiano che registra un costante aumento del fatturato, passando da poco più di 10 milioni di euro nel 2002 a oltre 124 milioni di euro nel 2023.

Etico, fondente e solidale: i consumi e le tendenze 2024 sul cioccolato

È indubbio che un pezzetto di cioccolato riduca ansia e stress ma è altresì vero che, nel corso degli anni, si siano affacciate sul mercato nuove tendenze e nuovi gusti sul “cibo degli Dei”.

Da anni, il gruppo Puratos studia costantemente le nuove scelte dei consumatori grazie al proprio ecosistema di ricerca Taste Tomorrow, rispetto ai prodotti per la panificazione, la pasticceria e il cioccolato. Un importante monitoraggio, realizzato in collaborazione con l’Istituto Ipsos, che utilizza l’intelligenza artificiale semantica, in una serie di interviste realizzate a livello internazionale (20.000 consumatori in 50 Paesi) insieme al coinvolgimento di una community di influencer e opinion leader di settore.

L’Italia è il secondo produttore europeo di cioccolato.

Nuovi gusti speziati e la ricerca di prodotti equi e solidali

La ricerca condotta nel nostro Paese, per il 2024, attesta l’Italia come secondo produttore europeo, con un mercato di previsione in crescita del 2% all’anno fino al 2028. Rispetto agli svizzeri (primi in Europa per produzione e consumo) mangiamo però meno cioccolata, con una media pro-capite di 4 chili di cioccolato l’anno.

Per l’83% degli italiani, il gusto fondente rimane quello più amato, con un’alta percentuale di preferenza sulla qualità rispetto alla quantità: si affacciano però nuove tendenze “swicy”, che uniscono dolce e speziato, e “swalty”, che prevedono l’utilizzo del sale marino e del caramello salato.

In aumento anche l’attenzione sui metodi di coltivazione etici e sostenibili, soprattutto se riferiti all’impatto sociale e alla fonte di provenienza del cacao: il 65% delle persone predilige, infatti, solo quegli alimenti provenienti da agricoltori che ricevono un reddito congruo.

In conclusione, ogni morso di cioccolato equo e solidale è un piccolo gesto di solidarietà verso i coltivatori di cacao nei paesi in via di sviluppo, che lavorano duramente per fornire un prodotto straordinario sotto tutti i punti di vista. Sceglierlo non è solo un piacere per il palato, ma un atto concreto di sostegno a una filiera più giusta e rispettosa dell’uomo e del suo ambiente.

Puratos Italia: www.puratos.it | Programma Cacao-Trace: www.cacaotrace.it

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Malinda Sassu

Giornalista e autore Wine, Food & Travel per diverse testate giornalistiche cartacee e online, in Italia e all'estero. Appassionata della vita, dei viaggi e della gente, scopro il mondo attraverso il cibo e il vino, esplorando ristoranti nascosti, cantine e destinazioni culinarie uniche.

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