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Alla scoperta del cucuncio, il goloso frutto della pianta del cappero

Cucuncio o frutto del cappero

Ottenuto da un arbusto chiamato Capparis spinosa, è apprezzatissimo per il sapore delicato e la croccantezza. Usato per condire insalate, aromatizzare salse e secondi piatti, il cucuncio o frutto del cappero è ottimo anche da gustare da solo, durante un apertivo

Tutto sui cucunci: i frutti della pianta del cappero
Il cucuncio è il frutto della pianta del cappero.

Un caldo pomeriggio estivo, un calice di vino bianco per rinfrescarsi, un bel panorama e i cucunci per spezzare la fame dopo una lunga giornata al mare. Il cucuncio o frutto del cappero ossia della pianta il cui nome scientifico è Capparis spinosa, arbusto spontaneo con rami lunghi anche diversi metri che cresce su terreni calcarei esposti a sole e vento. Diffusa in Asia occidentale e nel bacino del Mediterraneo, in Italia la pianta si trova soprattutto a Pantelleria e nelle Isole Eolie (ottimo il Cappero delle Isole Eolie).

Della pianta, comunque, non si consumano solo cucunci e capperi ma anche le foglie sono commestibili, oltre che perfette cme decordazione.

Cucuncio e cappero: ecco la differenza

Se il cucuncio è il frutto della pianta, e si mangia in salamoia o dissalato, il cappero è il bocciolo del fiore che non si è ancora schiuso e viene utilizzato in tanti piatti, dagli spaghetti alla puttanesca al pesce.

Dalla forma oblunga e dal sapore delicato e croccante, i cucunci hanno dei semi all’interno non spiacevoli al palato se i frutti vengono raccolti al momento giusto, ossia ad agosto. Il gambo, invece, è preferibile che vada eliminati. In cucina, i cucinci sono un ottimo ingrediente per condire insalate, aromatizzare salse e secondi piatti o da gustare come aperitivo, accompagnati da un buon catarratto.

Modalità di conservazione del frutto del cappero

Per quanto riguarda la conservazione, per cucuncio e cappero si seguono le stesse modalità. Appena raccolti, i frutti del cappero vengono messi sotto sale per circa due mesi per poi essere dissalati lasciandoli in ammollo per due o tre giorni e cambiando quotidianamente l’acqua. Il terzo giorno, si fa bollire una miscela di acqua e aceto (in parti uguali) e si immergono i cucunci fino a che l’acqua riprenda a bollire. A questo punto, si prelevano i frutti con l’aiuto di una schiumarola e si adagiano su un panno pulito in attesa che si asciughino completamente. Quindi, si ripongono in vasi di vetro con olio di oliva e qualche foglia di alloro.

Proprietà del cucuncio e caratteristiche nutrizionali

I cucunci contengono alti livelli di quercetina e rutina; la prima è un flavonoide conosciuto per le sue proprietà antiossidanti, diuretiche ed antibatteriche mentre la seconda rafforza capillari e vasi sanguigni.

Capperi e cucunci oggi fanno parte della lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) come prodotti tipici siciliani.

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