Liquore Strega di Benevento, una ricetta segreta tra storia e leggenda

Il celebre e leggendario liquore sannita fu ideato nel 1860 da Giuseppe Alberti che, si dice, si fosse ispirato alla leggenda delle streghe. La ricetta contiene 70 erbe e spezie ma anche ingredienti segreti

«Il primo sorso affascina, il secondo Strega». Così recita il famoso ed efficace claim del Liquore Strega di Benevento, un prodotto che da questa antica e bellissima cittadina campana è diventato un’eccellenza nel resto d’Italia e nel mondo.

Il distillato dal color giallo limone acceso e dal profumo inconfondibile, è nato nel 1860 ad opera di Giuseppe Alberti che a Benevento fondò lo stabilimento di produzione con annesso punto vendita.

La ricetta è ancora oggi patrimonio della famiglia Alberti che l’ha sempre tenuta segreta. Si parla di circa 70 erbe e spezie provenienti da ogni parte del mondo tra cui compaiono cannella di Ceylon, menta sannita, zafferano, finocchio, iride fiorentino e ginepro dell’Appennino italiano. In aggiunta, c’è un’erba locale che cresce solo lungo le sponde del fiume Sabato e di cui nessuno conosce nome, aspetto e caratteristiche. Pare che i dipendenti, all’atto dell’assunzione, firmino l’impegno di non svelare le varie componenti del liquore nè le fasi del ciclo di produzione.

Liquore Strega: storia e leggenda di una ricetta segreta

Il successo del liquore Strega è stato immediato per una serie di ragioni. È uno dei prodotti iconici della tradizione italiana, molto amato per la sua versatilità che lo rende buono sia liscio che in aggiunta a cocktail, dolci, cioccolato e gelati. Inoltre il suo fascino è stato accresciuto dalla leggenda a cui si accompagna e legata alle Streghe di Benevento.

Nel IV sec. a.C. nel cuore della città si diffuse il culto di Cibele la cui leggenda si intreccia a riti orgiastici e misteriosi praticati dai Longobardi conquistatori, devoti a Wotan (padre degli dei). In particolare si narra che, fuori dalle mura di Benevento, avvenissero dei riti notturni intorno al “noce sacro” che coinvolgevano circa duemila streghe o Janare. Tali donne artefici di sortilegi posizionavano la pelle di un caprone sull’albero e lo colpivano  con frecce prima di mangiarla a pezzetti. Ciascuna di esse sarebbe stata accompagnata dal proprio Martinello, un demone custode che le spalmava un unguento sul corpo prima che iniziasse l’orgia recitando la seguente formula magica:

«Unguento, unguento portami al noce di Benevento… Sopra l’acqua e sopra il vento e sopra ogni male tempo…»

Comunque questo rito chiamato “Saba” fu considerato una pratica demoniaca dalla Chiesa che fece abbattere il noce e vietò le cerimonie notturne per volere di San Barbato, perseguitando tutte le donne ritenute streghe.

Si dice che Giuseppe Alberti, nella creazione del suo stimatissimo Liquore, si sia ispirato proprio a questi racconti.

Dal liquore alle tante dolcezze a base di Strega

Straordinariamente aromatico, lo Strega ha dato vita anche ad altri prodotti con la propria essenza, dai torroni ai famosi Goccioloni Strega, dai panettoni ai croccantini e qualcuno, addirittura, giura di spruzzare una goccia di liquore per profumare il proprio fazzolettino da giacca.

I punti vendita sono ormai in tutta Italia ma anche all’estero, con fatturati soddisfacenti. Un successo straordinario che si è legato anche ad un famoso premio letterario che ne porta il nome, istituito nel 1947 dalla famiglia Bellonci con il contributo di Guido Alberti.

Ed è, invece, dei nostri giorni la celebrazione della storica promozione in Serie B del Benevento Calcio nel 2016, attesa per oltre 80 anni, per la quale l’azienda Alberti ha commercializzato una bottiglia, a numero limitato, raffigurante la bandiera della squadra.

Strega Alberti Benevento S.p.A.
Piazza Vittoria Colonna, 8 – Benevento
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© Articolo di Vittoria Principe