Farina di carruba: proprietà e usi in cucina di uno spezza fame

Farina di carruba: proprietà e usi in cucina

Alla scoperta di un prodotto adatto ai celiaci, ricco di zuccheri naturali, povero di grassi e privo di caffeina e colesterolo.

Le carrube sono i frutti dell’albero del carrubo (Ceratonia siliqua) un sempreverde originario dell’Arabia che produce baccelli molto simili ai fagioli, all’interno dei quali si trovano i semi di carruba. Appartenente alla famiglia delle Caesalpiniaceae, l’albero è attualmente presente in tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, soprattutto nell’Italia meridionale.

Farina di carruba: da “cibo dei cavalli” al consumo umano

In passato, il frutto del carrubo era impiegato per l’alimentazione degli animali e soprattutto come foraggio per i cavalli ma, con il tempo, ha trovato il suo utilizzo anche nell’alimentazione umana attraverso la farina che si ricava dalla macinazione dei semi e considerata un sostituto del cacao di cui ricorda il sapore.

La carruba può essere consumata anche al naturale; la polpa è zuccherina mentre la buccia, anch’essa edibile e di colore brunoha un sapore dolce e gradevole da sgranocchiare come già facevano i nostri nonni.

Caratteristiche e proprietà nutrizionali della farina di carrube

La farina di carrube è ricca di zuccheri naturali, povera di grassi, non contiene caffeina nè colesterolo. Inoltre, contiene una buona percentuale di proteine, minerali come potassio, sodio, calcio, fosforo, magnesio, zinco, ferro e vitamine del gruppo B, C, E e K.

Ha una buona concentrazione di folato alimentare mentre, per l’alta presenza di fibre, la carruba ha un ottimo potere saziante al punto da essere definita un “cibo spezza fame“. L’assenza di glutine rende la farina di carrube ideale anche per l’alimentazione di chi soffre di celiachia.

Gli usi in cucina

Sono diverse le ricette in cui è possibile impiegare la farina di carrube che si può acquistare nelle erboristerie, nei negozi specializzati in prodotti alimentari naturali e biologici oppure direttamente online.

Si usa soprattutto nei dolci al posto del cacao in polvere, di cui ricorda il sapore e nelle stesse dosi, oppure al posto del cioccolato sostituendo tre cucchiaini di farina di carrube per ogni quadratino di cioccolato. Viene considerata anche un succedaneo dello zucchero o aggiunta come addensante naturale in vellutate, confetture, creme e gelati in quanto le carrube contengono pectina.

Per l’assenza di caffeina, la farina di carruba può essere sostituita anche al caffè solubile o all’orzo nella preparazione di bevande calde. In Sicilia, infine, trova il suo utilizzo anche per impastare pasta fresca, tagliatelle, gnocchi, pane e biscotti.

Alcune curiosità

  1. In origine, la carruba era un ingrediente della Nutella, nata come crema gianduia a base di nocciole. Solo in seguito, la carruba è stata sostituita dal cacao.
  2. In Campania, il frutto dell’albero della carruba viene chiamato in dialetto “sciuscella” e derica dal latino “iuscellum” ossia brodetto. Infatti con questo termine si voleva indicare il metodo antico con cui veniva cotta la carruba.

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