Dall’asparago di Altedo alla Ciliegia di Vignola: 8 simboli di stagione dell’Emilia Romagna

La storica via Emilia, che attraversa l’intera regione, non è solo un concentrato di storia ma rivela anche la biodiversità di un paesaggio ricco di sfaccettature e varietà agroalimentari. Ecco alcuni esempi di frutta e verdura emiliano-romagnoli

Frutta e verdura Emilia-Romagna: 8 tipicità della stagione calda

L’Emilia Romagna è una terra generosa sotto molti punti di vista e il settore enogastronomico non fa eccezione. La regione, che vanta ben 44 prodotti DOP e IGP, ha “inventato” ricette che sono diventate una bandiera nazionale nel mondo: si pensi ai tortellini, alla lasagna, alle tagliatelle, alla piadina o ai passatelli, solo per citarne alcuni, ma altrettanto famosi sono i suoi prodotti tipici, fortemente legati all’ambiente pedoclimatico specifico e alle tradizioni locali.

Frutta e verdura Emilia-Romagna: 8 tipicità della stagione calda

Nel settore ortofrutticolo la regione offre prodotti molto apprezzati dai consumatori. Frutta e verdura dell’Emilia-Romagna provengono da una filiera sicura che ne garantisce tutte le fasi; da oltre trent’anni, infatti, la cosiddetta “Cerniera d’Italia” pratica un’agricoltura integrata, servendosi di sistemi di produzione a basso impatto ambientale e tutelando la salute dei consumatori.

Dalla primavera e per tutta l’estate, la campagna emiliano-romagnola si risveglia dal grigiore invernale con una proposta di frutta, verdura e ortaggi dalla felice composizione cromatica, dal gusto inconfondibile e dalle importanti virtù nutrizionali. Scopriamo 8 tipicità da portare in tavola.

Asparago Verde di Altedo IGP

Iniziamo con l’Asparago Verde di Altedo IGP, un ortaggio coltivato unicamente in provincia di Ferrara e parte della provincia di Bologna, da consumare nel periodo che va da aprile a giugno. È proprio il clima umido della bassa padana a determinare le caratteristiche organolettiche uniche di un asparago dal gusto tenero, delicato, leggermente amarognolo e privo di fibrosità.

Dal punto di vista nutrizionale, gli asparagi sono diuretici e ricchi di sali minerali che vengono preservati con la cottura al vapore. Gli usi in cucina sono pari alla fantasia e ai gusti dei consumatori: gli asparagi di Altedo sono buonissimi da mangiare da soli, conditti con sale e olio evo, oppure in frittate, risotti e minestre ma anche gratinati e con le uova (nella nota ricetta “alla milanese“). 

Carciofo Moretto di Brisighella

Nel nostro viaggio nella frutta e verdura dell’Emilia-Romagna ci spostiamo in provincia di Ravenna, nel suggestivo borgo medievale di Brisighella. Qui, e anche nel faentino, il “Moretto” è una varietà rustica di carciofo che veniva coltivata già negli anni ’40 e ’50 del Novecento. Ancora oggi, il prodotto nasce spontaneamente nei calanchi dell’Appennino brisighellese, dove si raccoglie da fine aprile ai primi di giugno, e conserva tutte le originarie caratteristiche organolettiche perchè non è stato mai sottoposto a interventi genetici che ne abbiano modificato aromi e sapore. 

Il suo contenuto di ferro lo rende ottimo per la dieta degli anemici mentre la cellulosa favorisce il transito intestinale. Per la povertà di zuccheri è un alimento consigliato in caso di diabete e le sue foglie sono utilizzate per decotti, tinture o per produrre amari.

In cucina, il Carciofo Moretto di Brisighella ha tante modalità di utilizzo che ne esaltano il sapore amarognolo ma fresco: può essere mangiato crudo oppure lessato, condito con il rinomato Olio Brisighella DOP

Ciliegia di Vignola IGP

Coltivata in alcuni comuni delle province di Modena e Bologna, a un’altitudine compresa tra i 30 e i 950 metri s.l.m., la Ciliegia di Vignola IGP ha la polpa dolce e croccante ed è tra le più saporite d’Italia, al punto da essere una delle tipicità ortofrutticole emiliane più richieste nel mondo.

Esistono diverse varietà, dalla più pregiata Mora di Vignola (disponibile a maggio) ai classici Duroni di Vignola, colti nel mese di giugno e caratterizzati da un colore nero più intenso. Estremamente ricche di sostanze nutritive, le Ciliegie di Vignola IGP vengono meticolosamente raccolte a mano per non intaccare le proprietà nutritive e per preservarne la qualità eccezionale.  

Amarene Brusche di Modena IGP

Qui siamo in presenza di un prodotto derivato dalla frutta e fortemente legato al terroir. Parliamo della Confettura Amarene Brusche di Modena IGP ottenuta dai frutti del cosiddetto “ciliegio acido”, raccolti nel periodo che va dal 20 maggio al 31 luglio. La zona di produzione comprende la provincia di Modena e alcuni comuni della pianura e media collina della provincia di Bologna che hanno un certo clima e un terreno fresco, ben drenato e permeabile .

Il processo di lavorazione deve seguire una ricetta rigorosa che va dalla raccolta di soli frutti al giusto grado di maturazione all’aggiunta di zucchero; non sono ammessi altri ingredienti nè coloranti, conservanti o addensanti. La confettura è caratterizzata dal tipico sapore acidulo dell’amarena ed è perfetta sia spalmata su una fetta di pane che insieme al gelato oppure come componente di torte e crostate a base di pasta frolla. Altre informazioni e ricette si possono trovare sul sito del Consorzio di tutela.

Pesca e Nettarina di Romagna IGP

L’Emilia Romagna ha conquistato il primato nazionale della produzione frutticola tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 e, in particolare, nell’ambito della coltivazione del pesco; il primo impianto fu realizzato nel 1898 a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna. Nonostante quest’alta produttività e l’apprezzzamento dei mercati, si dovrà attendere solo il dicembre 1997 per ottenere il riconoscimento europeo dell’Indicazione Geografica Protetta per la Pesca e Nettarina di Romagna la cui zona di produzione si estende a diversi comuni, dalla provincia di Bologna fino a quella di Ravenna.

Succose, saporite e dolci, le pesce romagnole sono ottenute dall’incrocio di diverse varietà a polpa bianca o gialla della specie Prunus persica L., arrivano sul mercato verso la fine della primavera e sono vendute fino al 20 settembre. Se la pesca ha una superficie vellutata, la nettarina è liscia ed entrambe possono essere a polpa gialla o bianca.

Oltre alla loro godibilità alimentare, la Pesca e Nettarina di Romagna IGP sono alimenti fortemente consigliati per le loro virtù nutrizionali: sono ricche di vitamina C, B carotene e provitamina A e potassio; hanno poteri antiossidanti e di contrasto ai radicali liberi senza trascurare il contenuto di acqua che favorisce l’idratazione del corpo.

Pera dell’Emilia Romagna IGP

Che sia per un fine pasto, per preparare un dessert o per uno spuntino, la Pera dell’Emilia Romagna IGP è un frutto gustoso e ricco di virtù. Favorisce il funzionamento dell’apparato digerente e contiene fibre che riducono il livello di zucchero nel sangue, aumentandone il flusso verso tutti gli organi del corpo e favorendone l’apporto di ossigeno.

Disponibili dalla metà di settembre, per tutto il periodo invernale, le pere dell’Emilia Romagna arrivano fino alla tarda primavera. Tra le varietà riconosciute nel disciplinare IGP, le più comuni sono:

  • la pera William, succosa e zuccherina;
  • la Max Red Barlett: succosa, dolce e rinfrescante;
  • la Decana del Comizio: compatta, dolce-aromatica ma acidula;
  • la Kaiser: fine, dolce-acidula e granulosa al palato;
  • la Conference: soda, succosa, dolce e delicata;
  • l’Abate Fetel: dalla bella consistenza, succosa e dolce.

Anguria Reggiana IGP

Eccellente e dal gusto inconfondibile, l’Anguria Reggiana IGP è coltivata in un’ampia zona della pianura reggiana. Di questo prodotto emblematico della stagione estiva, esistono tre varietà come spiega il sito del Consorzio di tutela dell’Anguria Reggiana:

  • Tonda (tipo Ashai Miyako), dal colore verde-grigio e dalla polpa dolce, croccante e profumata;
  • Ovale (tipo Crimson), dalla buccia verde medio brillante con striature verde scuro. La polpa è rossa, soda e croccante;
  • Allungata (tipo Sentinel), ha una buccia verde medio-brillante e striature tra il verde scuro e il giallognolo. La polpa è rosso intenso, saporita, croccante e soda.

Melone Mantovano IGP

Seminato nella prima decade di aprile e raccolto a luglio, il Melone Mantovano IGP è così chiamato perché viene coltivato in Lombardia (41 comuni nelle province di Mantova e Cremona) ed Emilia Romagna (a Modena, Bologna e Ferrara). Secondo il disciplinare, può essere liscio o retato con diverse forme e colorie, la pezzatura minima deve essere di 800 grammi, il diametro di 10 cm e gli esemplari in vendita devono recare il bollino del Consorzio. La tipologia liscia si presenta di forma sferica o sub-sferica con una buccia color crema-paglierino e la polpa giallo-arancio; la variante retata, invece, ha forma ovale o tonda, buccia color crema-paglierino o verde e polpa arancio-salmone.

Particolarmente dolce ma non stucchevole, il melone mantovano è ricco di sostanze nutrienti, rallenta l’invecchiamento della pelle e rinforza il sistema immunitario.