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Nemi, lo scrigno verde dei Colli Albani e le sue fragoline di bosco

Nemi è un borgo magico a pochi km da Roma e vanta una storia millenaria. Grazie alla posizione geografica sulle rive del lago, è ideale per la coltivazione delle famose fragole che, ogni anno a giugno, si celebrano con una grande festa.

A pochi km da Roma c’è un borgo magico che vanta una storia millenaria. Grazie alla posizione geografica sulle rive del lago, è ideale per la coltivazione delle famose fragole che, ogni anno a giugno, si celebrano con una grande festa.

Le fragole di Nemi, i frutti divini lasciati da Venere
Una vista su Nemi, borgo a pochi km da Roma.

Situato nell’area dei Colli Albani, Nemi è uno dei più piccoli paesi della provincia di Roma. Caratterizzato da un suolo vulcanico e un clima gradevole, nelle giornate terse dall’alto è possibile vedere il territorio dell’Agro Pontino che si estende fino al Circeo.

Origini e cenni storici su Nemi

Il nome del borgo proviene dal latino “Nemus” o bosco e la storia narra che proprio qui sorgeva il tempio della dea Diana, divinità dei boschi e della caccia.

La sacralità del luogo rimase in voga per tutto il periodo dell’epoca romana tanto che l’imperatore Caligola fece costruire sul lago due navi che avevano un grande valore simbolico e non venivano utilizzate per il trasporto. Esse furono ritrovate dopo lunghi anni di ricerche archeologiche ma andarono distrutte durante un incendio scoppiato per mano dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

Le fragole di Nemi, i frutti divini lasciati da Venere

Il particolare microclima, la presenza del lago di Nemi e la posizione geografica rendono Nemi un luogo unico per la produzione della famosa fragola. Si narra che i Romani la utilizzassero sempre durante le feste in onore di Adone e che, alla sua morte, le lacrime versate da Venere si siano trasformate in piccoli e preziosi frutti rossi caduti sulla terra.

Le fragole di Nemi, i frutti divini lasciati da Venere
Le fragole di Nemi e altri frutti di bosco (Foto © Adriana Siciliano).

La varietà prodotta in questa zona appartiene alla specie fragaria vesca” o fragola di bosco europea. Le piantine vengono messe a dimora a partire dal mese di aprile ed i frutti raccolti da maggio ad ottobre.

Le fragole di Nemi hanno un colore rosso intenso, una forma allungata di piccole dimensioni, un gusto dolce ed un aroma deciso ma sono anche preziose dal punto di vista nutrizionale perché ricche di fosforo, calcio e ferro.

La Sagra delle fragole di Nemi e le fragolare

La prima data ufficiale della Sagra delle fragole di Nemi risale al 1922 e, da allora, viene riproposta e celebrata ogni prima domenica di giugno. Per l’occasione, il paese si veste di colori e di fiori, è rallegrato da musiche e balli folcloristici e vengono distribuite fragole ai passanti ma anche dolci, liquori, prodotti da forno e tanto altro.

Le fragolare sono delle giovani donne che sfilano indossando il costume tipico, composto da una gonna ampia rossa, una camicia bianca, un bustino nero ed un velo di pizzo che ricopre la testa.

Prodotti gastronomici di eccellenza

Nemi è famosa non solo per le sue buonissime fragole ma anche per la coltivazione dei fiori, la raccolta di miele e di funghi con i quali si realizzano piatti tipici a base di fettuccine e polenta. Inoltre si producono anche i “Gialloni”, una varietà locale di fagioli aggiunti in una minestra aromatizzata con erbe spontanee locali.

Le fragole di Nemi, i frutti divini lasciati da Venere
Confetture di fragole e salumi in vendita nelle botteghe del borgo (Foto © Adriana Siciliano). 

Ci troviamo comunque nel cuore dei Castelli Romani, un territorio ricco di tanti altri prodotti di eccellenza tra cui vino, pane, porchetta, salami e coppiette.

Non resta che attendere la primavera per visitare questo bellissimo borgo laziale e godere delle sue bellezze naturali e gastronomiche.

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Adriana Siciliano

La travelfood - Origini napoletane, mamma di due bambini ed una laurea in Lettere moderne. Ho una grande passione per i viaggi, l'arte e la cultura ed opero nel settore food alla costante ricerca di prodotti unici da scoprire e valorizzare. Presidente dell'Associazione culturale Gusta la Cultura per la promozione del territorio del basso Lazio.
 
 

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