Hostaria del Vicolo a Sciacca, il menu è innovativo

È una storia di famiglia piena di amore per la cucina siciliana quella del ristorante aperto da Nino Bentivegna nel 1983 nel cuore di Sciacca. Materie prime e conoscenza del territorio, il punto di forza unito alla sana passione che trasuda nei piatti

Quella dell’Hostaria del Vicolo è una storia di famiglia piena di amore per la cucina siciliana e per il gusto per le cose buone.

In cucina, cinquant’anni in due, con Lila Bentivegna, cuoca autodidatta, e Angelo Principato che, dopo la scuola superiore all’alberghiero di Sciacca, non ha mai smesso di cucinare. Insieme presentano i piatti della tradizione in modo innovativo. 

«Ci divertiamo a riproporre le ricette di famiglia della nonna Lilla – raccontano – e a cucinare con gli ingredienti semplici e buoni che la nostra terra e il nostro mare ci offrono».

Nino Bentivegna, che ha aperto il ristorante nel cuore di Sciacca nel 1983, si occupa invece della sala di 30 coperti coordinato dalla figlia Mara e dal nipote Matteo. La ceramica di Sciacca è in bellavista, il servizio sempre adeguato alle richieste degli ospiti.

I piatti sono un tripudio di gusto, in cui la bontà del cibo è esaltata dalla presentazione e da un perfetto mix dei vari ingredienti: un mosaico di colori, profumi e bellezza.

Hostaria del Vicolo: i menù degustazione

Il menu “Innovazione” di 8 portate (l’altro, Radici, invece è di 6) è un viaggio nella storia della città e della Sicilia. Il pane ed i grissini, rigorosamente di grani antichi, macinati a pietra e con il sesamo di Sciacca, vengono accompagnati da una selezione di oli che si alternano dalla classica DOP Val di Mazara all’olio ottenuto con cultivar meno conosciuti come la Giarraffa.

L’entrèe è una tartarre di gambero rosa di Sciacca con crema di funghi e castagne e del pepe di Timut: il perfetto racconto di uno storico ristorante siciliano che vive il presente e guarda con fiducia al futuro. Un intreccio di sapori, profumi che esplodono al gusto (Foto sotto).

Il menu Innovazione diverte in ogni sua portata, i celebri crudi (Foto sopra) seguono il benvenuto della casa: un percorso di pesce marinato con sale, zucchero di canna e miele in abbinamento a salse e confetture.

Tra i piatti più interessanti del menù, che viene cambiato due volte durante l’anno, oltre  i ravioli di grano russello e tumminia ripieni di burrata, crostacei e timo (accompagnati da una bisque di gambero rosso) c’è sicuramente il filetto di vitello con funghi cardoncelli e purea di topinambur, una vera sorpresa.

Il dolce è riservato alla storia della città e all’ovamurina: un“cannolo a pasta molle”, composto da una sfoglia base di uova, mandorle e cannella, e un ripieno di biancomangiare e zuccata, che deve la sua origine alla visita di Carlo V d’Asburgo a Sciacca (qui trovate la storia completa).

La carta dei vini è davvero una chicca. La presentazione è firmata dal compianto Michele Pintacuda e racchiude oltre 400 etichette conservate nelle cantine del ristorante con una particolare attenzione alle più importanti regioni italiane, francesi e tedesche, dove la Sicilia viene declinata nelle sue Tre Valli.

Un’esperienza bella da raccontare ma strabiliante da un punto di vista esperienziale ed emozionale. L’Hostaria del Vicolo è un gioiellino della cucina gourmet dell’isola che ha già fatto parlare tanto di sé nel corso dei suoi oltre 35 anni di storia e che lascia ben sperare per il futuro delle bellezze enogastronomiche di questa regione. Il prezzo medio della carta è di 45 euro (antipasto, primo, dolce, acqua e coperto).

Hostaria del Vicolo
Vicolo Sammaritano, 10 – Sciacca (AG)
Chiusura settimanale: lunedì
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