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I Carracci di Bologna, quando Arte e Cucina evocano emozioni

I Carracci di Bologna: Agostino Schettino tra arte e cucina
Lo chef Agostino Schettino (Foto © Ufficio stampa).

Nella sala affrescata dello storico 5 stelle lusso Grand Hotel Majestic, il giovane executive chef Agostino Schettino propone piatti sofisticati ma comprensibili, tra respiri mediterranei e rimandi alla pittura bolognese

Elegante, intimo e immerso nell’arte e nella storia, il Ristorante I Carracci a Bologna si trova all’interno del 5 stelle lusso Grand Hotel Majestic, già Baglioni.

Premiato con Tre Forchette dal Gambero Rosso e segnalato anche dalla Guida Michelin, il ristorante accoglie i suoi clienti in una bella sala dalle volte seicentesche, affrescate da artisti della scuola dei Carracci. I pochi tavoli, ben distanziati e con un’apparecchiatura raffinata, offrono un contesto rilassante anche per eventi di lavoro o incontri romantici.

La sala del ristorante I Carracci (Foto © Ufficio stampa).

Ristorante I Carracci di Bologna: la cucina di Agostino Schettino

Per la cucina, la proprietà ha puntato sull’executive chef Agostino Schettino, classe 1992. Originario di Castellammare di Stabia (NA), ha affinato talento e tecnica con esperienze importanti, dal ristorante Schöneck di Falzes (BZ) al Quattro Passi di Nerano (NA), passando dal President di Pompei e Agostino Iacobucci di Bologna, fino all’esperienza internazionale a Dubai del Quattro Passi.

Quella di Schettino è una visione chiara e audace, caratterizzata da un’impronta mediterranea che percorre l’intero menu. I suoi piatti raffinati, che mescolano carne e pesce con un utilizzo totale della materia prima per evitare gli sprechi, rifuggono dalla banalità giocando su accostamenti freschi e agrumati, esaltati da ingredienti di pregio. Ne è un esempio il “Velo di seppia, broccoli, mandarino e caviale Asetra”, piatto identitario e leggero con un bilanciamento armonioso che coglie nel segno.

Velo di seppia, broccoli, mandarino e caviale Asetra (Foto © Enzo Radunanza).

Oltre ai richiami della propria terra, Schettino rende omaggio anche alla tradizione gastronomica emiliano-romagnola – e non solo con l’inserimento della pasta fresca – lasciandosi stimolare anche dall’arte che si respira tra le mura di questo celebre albergo.

Cucina e Arte – si sa – condividono l’obiettivo di evocare emozioni attraverso la materia e lo chef ha saputo sottolineare questo legame creando un piatto ispirato a uno dei capolavori della pittura italiana: “Il Mangiafagioli” di Annibale Carracci, dipinto tra il 1584 e il 1585, che raffigura un uomo comune intento a consumare un pasto frugale.

La ricetta della “Tagliatella con farina di fagioli, cozze e plancton marino” traspone in chiave gastronomica il messaggio di semplicità e dignità universale contenuto nell’opera, oggi conservata nella Galleria Colonna di Roma. Anche in questo caso, scopriamo un piatto godibile e di carattere anche per la nota minerale e umami che accentua il senso di salinità.

Tagliatella con farina di fagioli, cozze e plancton marino (Foto © Enzo Radunanza).

Pane, formaggi e carta degli oli: il valore aggiunto dell’esperienza

Accanto ad un cestino di pane e grissini artigianali, altri due dettagli si distinguono a I Carracci: il carrello dei formaggi, con una trentina di esemplari italiani e internazionali, e una sapiente carta di oli extravergini di oliva. Quest’ultimo, considerato sempre più un “alimento” e non semplice ingrediente, arricchisce i piatti e racconta anche le peculiarità dei territori di origine. In particolare, sono disponibili sei etichette italiane, alcune delle quali monovarietali, dall’Emilia Romagna alla Liguria, dalla Calabria al Trentino Alto Adige.

Pane e grissini artigianali a I Carracci (Foto © Enzo Radunanza).

Un’offerta fine dining per il pranzo e la cena

Nel ristorante, aperto anche agli esterni, si può ordinare alla carta oppure affidarsi ai due Menu degustazione da sei portate, entrambi a 120 €: “La Dotta, la Grassa e la Rossa”, di impronta emiliana, e “Natura”, con piatti vegetariani.

Per chi desidera un’esperienza più articolata, sono disponibili anche due percorsi di degustazione dedicati alla cucina d’autore: “Le Ispirazioni dello chef”, da sei portate (120€) e nove portate (165€). Tra i tasselli di queste carte ricche di sfumature, si trovano piatti che omaggiano l’arte dei Carracci (come il Mangiafagioli prima descritto) e reinterpretazioni contemporanee di ricette della tradizione mediterranea come lo Scarpariello o il Verza e patate.

A sancire il matrimonio tra Campania ed Emilia, con un affettuoso tributo a Lucio Dalla, Schettino propone anche “Caruso, latte in piedi bolognese? No, pastiera napoletana”, una sorta di budino che visivamente ricorda il latte in piedi bolognese con altri ingredienti della pastiera napoletana, servito con una quenelle di gelato alla ricotta.

Caruso, latte in piedi bolognese? No, pastiera napoletana (Foto © Enzo Radunanza).

Una carta dei vini internazionale

La carta dei vini, curata dal sommelier Daniele Montuori, accompagna e valorizza la cucina con oltre 400 referenze che sono destinate ad aumentare. Ampio spazio è dato ai vini italiani; il focus particolare sull’Emilia-Romagna si esprime tanto con i classici Pignoletto e Albana che con vitigni spesso trascurati come l’Albana Nera e il Centesimino. Non mancano etichette francesi (il 30% della carta) e una selezione internazionale che include Spagna, Sudafrica, Grecia e Cile.

Un servizio di sala premuroso e professionale

In questa atmosfera ovattata, anche il servizio contribuisce al piacere dell’esperienza. Gestito dal Restaurant Manager Oreste Piacentini, comprende anche Giordano De Lellis, Stefano Gadducci e il sommelier Daniele Montuori che assistono e curano il cliente con premura e riservatezza, anche completando il pasto direttamente al tavolo in alcuni casi.

Ristorante I Carracci c/o Grand Hotel Majestic, già Baglioni
Via dell’Indipendenza, 8 Bologna
Tel. 051 225445 | grandhotelmajestic.duetorrihotels.com

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Enzo Radunanza

Giornalista e addetto stampa, mi occupo di enogastronomia dal 2010. Nel 2019 sono stato nominato "Ambasciatore dei vini dell’Emilia Romagna" per la mia costante attività divulgativa. Inoltre, sono copywriter e digital media marketer per varie realtà. Per tutti sono anche "Il Cronista d'assaggio".

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