Dove mangiare Piemonte

Torino, alle OGR “Mammà Isola di Capri” porta un nuovo connubio di sapori e tradizioni

Mammà Isola di Capri, il menu di Raffaele Amitrano a Torino
L'interno del Mammà Isola di Capri (Foto © Ufficio stampa).

Da pochi mesi è arrivato a Torino il celebre “Mammà Isola di Capri” che grazie alla firma di Chef Raffaele Amitrano punta a conquistare il cuore e il palato dei torinesi. Il menu? Un piacevole itinerario dalla Campania alle Langhe, dove protagoniste sono le materie prime eccellenti e una salda tecnica creativa

Dalla mitica piazzetta di Capri alle ex Officine Grandi Riparazioni di Torino il passo è stato brevissimo. Da pochi mesi, infatti, lo chef Raffaele Amitrano è approdato nel capoluogo sabaudo dove ha portato il suo ristorante Mammà Isola di Capri.

Lo chef Raffaele Amitrano con la sua brigata (Foto © Ufficio stampa).

Mammà Isola di Capri, a Torino il ristorante dello chef Amitrano

La location scelta è all’interno delle OGR Torino che con il suo stile moderno e minimalista, le grandi volte industriali che rendono gli spazi ancora più suggestivi e luminosi, è il contesto perfetto per dare vita a un nuovo concetto di fine dining in cui la “dolce vita caprese” si unisce all’eleganza e sobrietà sabaude.

Nell’ampia sala con cucina a vista i sapori e i profumi sono quelli del Mediterraneo ma con un occhio di riguardo per le eccellenze e l’anima del Piemonte. Il menu à la carte, infatti, pur essendo un inno alla Campania, con i piatti che raccontano le materie prime del sud Italia in perfetto connubio con le tradizioni locali, inserisce anche un tocco sabaudo nell’aggiunta di alcuni ingredienti, come le nocciole e la celebre bagna cauda, e nella rivisitazione di alcune portate care ai torinesi come la Lingua fritta con salsa verde, purea di sedano rapa e barbabietola, i Plin cacio e pepe con crudo di gamberi o il Risotto alla nocciola e salsiccia di Bra.

Lingua fritta con salsa verde, purea di sedano rapa e barbabietola (Foto © Ufficio stampa).
Plin cacio e pepe con crudo di gamberi (Foto © Ufficio stampa).

«La qualità e il rispetto delle materie prime sono al centro della mia cucina. In ogni piatto che creo, c’è una parte della mia storia e della mia famiglia. La mia cucina è un abbraccio ai sapori di una volta, quelli che mi hanno fatto sentire a casa, proprio come quelli di Mammà», racconta Raffaele Amitrano.

A Torino non poteva mancare un risotto, proposto con nocciola e salsiccia di Bra (Foto © Ufficio stampa).

Un menu tra Campania e Piemonte

Lo chef insieme alla sua brigade de cuisine crea piatti fatti di piacevole contaminazione e sostenuti da notevole tecnica, che rendono il menu una sorta di viaggio di gusto dal mare alle Langhe. Un esempio? Indubbiamente la Tagliatella di seppia con cremoso di nocciola, lo Scorfano alla puttanesca con telline, scarola maritata e bagna cauda, o, ancora, la sua Pasta e patate con ricciola affumicata, polpo e ricci di mare. Piatti che a parer nostro sono già destinati a diventare la firma di questo locale.

Pasta e patate con ricciola affumicata, polpo e ricci di mare (Foto © Ufficio stampa).

Anche la carta dei vini offre un’ampia scelta di etichette che, dal territorio campano, si trasferiscono verso i migliori terroir piemontesi, senza trascurare il resto dell’Italia e della vicina Francia.  

Oltre al menu alla carta è possibile affidarsi a percorsi di degustazione, il tutto completato da un servizio molto attento, garbato e professionale in una sala dall’atmosfera piacevolmente informale che può ospitare fino a 85 coperti.

Il tutto nella cornice particolare di uno spazio, quello delle OGR, che in pochi anni ha saputo trasformarsi da polo industriale a cattedrale della laboriosità contemporanea in tutte le sue sfumature e intersecando perfettamente tra loro arte, tecnologia, innovazione e convivialità. 

La bella e fornita cantina del locale torinese (Foto © Ufficio stampa).

Ristorante Mammà Isola di Capri
c/o Snodo OGR – Corso Castelfidardo 22, Torino
Mer-Gio-Ven-Sab 12.30-15.00 / 19.30-22.30 / Dom 12.30-15.00
snodotorino.com

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Silvia Fissore

Milanese sotto la Mole, giornalista e pr. Nel 2007 sono entrata nel food come addetta stampa, col lancio di FoodLab, scuola di cucina torinese tra le prime a estendere l'impostazione professionale ai corsi amatoriali. Seguo l’ufficio stampa del Festival del Giornalismo Alimentare. Di Milano conservo la mente aperta e lo snobismo, a Torino devo la capacità di riflettere e ripartire da zero.

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