Ristorante Divina: la nuova meta del gusto in Slovenia

All’interno del castello di Dobrovo, nel cuore del Collio Sloveno, c’è un ristorante dalla cucina creativa e squisitamente cosmopolita, realizzata dal cuoco autodidatta Primoz Bajt

La distanza dal confine italiano è breve: ci vogliono solo dieci minuti di auto dal Valico di Vencò per raggiungere il piccolo centro di Dobrovo, nel cuore del Collio Sloveno – altrimenti noto come Brda. Il borgo è facilmente riconoscibile anche a chilometri di distanza, grazie al profilo del suo castello secentesco che, in passato, ha ospitato – tra gli altri – anche il conte di origini catalane Silverio de Baguer, la cui memoria è ora custodita all’interno di un museo ben allestito, che accoglie gli unici cimeli “superstiti” dopo la depredazione della Seconda Guerra Mondiale.

Ristorante Divina in Slovenia: atmosfera regale, tra colline e vigneti

Tuttavia, a rendere l’antica dimora ancora più meritevole di una visita è il suo raffinato Ristorante Divina, inaugurato appena lo scorso settembre e che ora, dopo alcuni mesi di chiusura dovuti alla pandemia, è finalmente pronto a spalancare le sue regali porte.

Oltrepassato il maestoso ingresso, ci si trova di fronte a due sale: una più ampia e luminosa, con un pavimento in cotto e pochi tavoli di forma circolare, allestiti con eleganti tovaglie color avorio e posate d’argento; una più piccola e austera, con al centro un unico tavolo da dodici posti, circondato dagli affreschi – perfettamente conservati – del noto pittore goriziano Clemente Del Neri. Entrambe, al tramontare del sole, vengono illuminate dalla luce soffusa di sottili candele, inserite in vecchi candelabri appartenenti alla collezione privata del castello. Nelle belle giornate di sole, invece, è possibile sedersi in uno dei tavoli esterni all’ombra di ulivi secolari, perdendo lo sguardo tra colline e vigneti.

La cucina cosmopolita dello chef Primoz Bajt

L’atmosfera signorile che si respira negli ambienti del castello aleggia anche in cucina dove armeggia, sulle note del Jazz e con la curiosità tipica dell’autodidatta, lo chef Primoz Bajt che propone piatti creativi e cosmopoliti: non esistono confini e la fantasia diventa strumento di emancipazione anche culturale. E il delicato “benvenuto” a base di scampi crudi, fragole biologiche, pistacchi di Bronte e menta in tempura ne è un delizioso esempio.

Si può continuare con un’aragosta del Mar Mediterraneo, servita con una mousse leggera alle mandorle, delle punte di asparago selvatico fritte e un anello croccante all’aglio, su cui vengono disperse alcune gocce di olio-extravergine d’oliva da varietà locali – in particolare, dell’Oleificio Bucinel di Gradno (Brda Est).

Dalla costa si passa poi all’entroterra, con un filetto di cinghiale, fondo di ossa e porro croccante, dove le note “selvatiche” e di hummus tipiche della carne di cinghiale – cacciato pochi giorni prima – incontrano la gradevole piccantezza del porro. E per finire in dolcezza, il cremoso al limone, crumble di cocco e marmellata di fragoline selvatiche.

Una proposta gastronomica intrigante, costantemente accompagnata dal profumo del pane fresco, che Primoz prepara ogni mattina, utilizzando solo farine locali. La ricerca e la valutazione delle materie prime, infatti, rappresenta per lo chef un momento fondamentale che ama condividere con la moglie Julia, la cui gentilezza e spontaneità rendono la permanenza al tavolo ancora più piacevole.

La carta dei vini del ristorante Divina

L’esperienza non sarebbe la stessa senza l’accurata selezione dei vini, a cui va assegnata una nota di merito. Attualmente le etichette sono 66 e provengono esclusivamente da piccole realtà del Collio Sloveno, con una preferenza per i vini macerati e in anfora, come il “Belo” 2017 dell’Az. Agricola Erzetic: un blend di Ribolla Gialla e Pinot Bianco che, dopo 7 mesi di macerazione in anfora, affina per altri 18 mesi in barrique, rivelando al naso sottili note di miele, cannella e fiori di campo essiccati.

La cantina che ospita i vini di Ralf Schumacher

La digressione enologica però non si ferma qui: su richiesta, infatti, è possibile visitare la cantina del castello, dedicata al conte De Baguer, dove riposano un centinaio di botti – rigorosamente in rovere francese – da 300 e 250l, comprese quelle di Ralf Schumacher, che qui ha deciso di affinare i propri vini.

Per le occasioni speciali, la tavola è allietata da bottiglie d’annata, attinte direttamente dall’archivio della Cantina Sociale “Klet Brda”, la cui linea del tempo inizia nel 1957.

Una storia importante, dunque, quella che avvolge Castel Dobra eppure, se guardiamo alla cucina, siamo solo al primo capitolo di un libro che esalta tanto il passato quanto il presente, e la “calligrafia” non può che migliorare nel tempo.

Ristorante Divina
Grajska cesta 10, 5212 Dobrovo
Tel: +386 70 820 603 – E-mail: divina.restavracija@gmail.com
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