Ristorante InGalera: tra giustizia riparativa ed alta gastronomia

Il Ristorante InGalera, Milano

Nel carcere di Bollate, il recupero dei detenuti ha il sapore della buona cucina grazie ad un’esperienza ristorativa unica in Italia. Noi ci siamo stati e siamo felici di segnalarla.

Cosa hanno in comune i programmi di giustizia riparativa e la buona cucina? Un ristorante “particolare” a Milano. Nel carcere di Bollate è stato realizzato “InGalera”, il primo ristorante italiano all’interno di una casa circondariale.

Forse non tutti sanno – e i processi mediatici quotidiani non aiutano a ricordalo – che il nostro Codice Penale, nonostante risalga al 1930, è improntato ai principi della rieducazione e del reinserimento sociale del reo. I dati statistici rivelano che, quando i detenuti sono sottoposti a programmi di giustizia riparativa volti al reinserimento nella società, al termine dello sconto della pena la probabilità per lo stesso di reiterare il reato è di gran lunga più bassa.

Ristorante InGalera, Milano: sobrietà ed alta cucina

All’interno di “InGalera” ciò che salta subito all’occhio è l’ambiente raffinato, i colori dell’arredamento ed i quadri alle pareti che infondono una sensazione di libertà, un concetto per niente scontato vista l’ubicazione.

Il ristorante è aperto al pubblico sia a pranzo che a cena (nei weekend è fortemente consigliata la prenotazione) ed il personale – composto interamente da detenuti tutti regolarmente assunti – è seguito da uno chef e da un maître professionisti che li guidano nella lavorazione dei cibi e nella realizzazione delle loro esclusive ricette.

Il menù è molto ricco e variegato. Tra gli antipasti, impossibile non notare i “Gamberi killer con cavolo cappuccio e germogli di acetosella”, la “Variazione di caviali” e l’“Aspic al Porto con carpaccio d’oca fumè”.

I primi piatti, invece, sembrano preparati appositamente per soddisfare tutti i palati, da quelli che amano la tradizione ai più eigenti che desiderano sperimentare accostamenti inediti e particolari. nella proposta, si segnalano i “Ravioli di anatra e scorzette di arancia candita”, il “Velluto di zucca con vaniglia, bourbon e amaretto” e la “Lasagna aperta con pera e porcini”.

Sento l’obbligo di precisare che, generalmente, il ruolo di chi scrive è quello di riportare – a volte asetticamente – i punti di forza e le critiche di una realtà ristorativa ma in questo caso sento la necessità di bypassare tali canoni e consiglio fortemente di vivere questa esperienza (perché è così che mi piace definirla). In fondo tutti abbiamo bisogno di una seconda opportunità, sempre!

Ristorante InGalera
Via Cristina Belgioioso,120 – Milano
www.ingalera.it