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Trieste Pizza, a Bologna arriva l’iconica pizza al padellino nata in Abruzzo

Trieste Pizza Bologna: la pizza al padellino in 30 farciture

Dopo molti punti vendita in Italia e locali a New York, Dubai e Ho Chi Minh, Trieste Pizza ha inaugurato una nuova insegna sotto le Due Torri, in via Zamboni 24. Oltre trenta farciture per pizzette dall’impasto a base di farine semintegrali bio, lievitato da 24 a 48 ore e arricchito da ingredienti eccellenti, mescolati con equilibrio e golosità

Bologna si è arricchita di una nuova, storica, insegna che arriva direttamente da Pescara ed è pronta a sfidare la concorrenza locale con la sua pizza al padellino proposta in oltre trenta farciture. Trieste Pizza ha inaugurato lo scorso 24 ottobre in via Zamboni 24, nella movimentata zona universitaria e a pochi passi da piazza Verdi e dal Teatro Comunale.

Gli interni del locale bolognese di via Zamboni (Foto © Enzo Radunanza).

Trieste Pizza Bologna: storia della tonda al padellino pescarese

La storia del brand abruzzese inizia nel 1958 a Pescara, per iniziativa di Gabriele Ciferni. Suo padre aveva un forno al centro di Pescara e, già nel dopoguerra, sua madre aveva venduto le pizzette e le bombe alla crema sulla battigia del famoso Lido Trieste, sul lungomare Matteotti. Da qui la scelta del nome che diventerà ancora più azzeccato qualche anno dopo, quando Gabriele riesce ad acquistare le mura proprio del Lido Trieste, trasformandolo nella sede principale. In breve tempo, la pizzeria si impone come luogo di culto non solo per i bagnanti ma per tutti i pescaresi che si mettono in fila per gustare la “pizzetta del Trieste”.

Negli anni, il marchio si consolida, conservando l’artigianalità e la familiarità che l’hanno sempre contraddistinto. Negli anni Duemila il figlio di Gabriele, Riccardo Ciferni – che oggi gestisce l’azienda con la moglie Laila Di Carlo – si fa interprete di un percorso di cambiamento che conduce all’espansione nazionale e internazionale della pizzetta al padellino di Trieste.

In modo diretto, oppure in franchising, la famiglia apre altri punti vendita in numerosi paesini dell’Abruzzo, a Roma, a San Benedetto del Tronto, a Senigallia, a Fano e concede licenze per insegne a New York, Dubai e Ho Chi Minh (Vietnam) dove la “pizzetta alla pescarese” conquista tutti.

Riccardo Ciferni con la moglie Laila Di Carlo (Foto © Enzo Radunanza).

Com’è la pizza al padellino di Trieste

Qualità e artigianalità sono le prerogative di Trieste Pizza anche nel locale felsineo, insieme al servizio rapido e cordiale. Interessanti anche i prezzi, che vanno dai 2,50€ della Margherita ai 4,80€ della “Burrata e alici di Cetara” o della “Porchetta” solo per fare qualche esempio. Nel mezzo, un viaggio attraverso le eccellenze di tutta l’Italia.

La Margherita (Foto © Enzo Radunanza).
Friarielli e Salsiccia (Foto © Enzo Radunanza).

«La nostra sfida è mantenere l’artigianalità in tutti i nostri punti vendita, e anche dopo tantissimi anni di attività non rinunciamo a questo aspetto – dichiara Riccardo Ciferni. – Negli anni abbiamo consolidato dei rapporti commerciali con diversi fornitori di fiducia che ci garantiscono serietà, tracciabilità e una qualità costante. Sogno di instaurare una collaborazione con il Caseificio Campo Felice, nell’aquilano, ma per ora non è stato possibile per esigenze logistiche. Altrettanto fondamentale, per noi, è il capitale umano; siamo molto attenti al benessere del personale, che formiamo direttamente».

La pizzeria di via Zamboni, in effetti, esprime efficienza ed entusiasmo. È guidato in modo diretto da Ciferni e sua moglie, supportati da Matteo Quattrocchi e Gianni Caruana, oltre ad una decina di altri ragazzi neo assunti, tra cui anche studenti residenti a Bologna, ma formati nei punti vendita storici.

Coppa e zucchine (Foto © Enzo Radunanza).

La nostra opinione

Trieste Pizza Bologna propone oltre trenta farciture per le sue “tonde” cotte sul padellino di ferro blu in forno elettrico a 380 gradi, per assicurare fragranza e alta concentrazione dei sapori in appena 16 centimetri di impasto. Da non trascurare l’importanza dell’impasto con farine semintegrali e biologiche, lievitato da 24 a 48 ore. Interessante e vario, l’intrigante gioco di abbinamenti, consistenze e contrasti che invitano a sperimentarne sempre di nuove.

Zucca e guanciale (Foto © Enzo Radunanza).

Buoni gli ingredienti, alcuni dei quali Presìdi Slow Food, che onorano tanto l’Abruzzo che l’Emilia-Romagna ma anche il resto d’Italia. Si segnalano, ad esempio, la mortadella Bidinelli, le farine biologiche dl Molino Grassi, il Pecorino di Farindola, i pomodori di Triveri (scelti dalla famiglia Ciferni prima che vengano lavorati), il peperone dolce di Altino, il Prosciutto di Parma e l’olio di oliva extravergine bio abruzzese, giusto per citarne alcuni. Non manca un buon assortimento anche di pizze gluten free.

La “Pura”, la tonda al padellino in onore di Bologna con Mortadella Bidinelli (Foto © Enzo Radunanza).

Non solo pizze, ma anche zuppe, insalate e primi

Per chi non sceglie la pizza sono disponibili zuppe, insalate e primi piatti per pause pranzo, e ancora dolci fatti in casa, nelle tre ampie sale del piano superiore con wi-fi fibra e tv oppure nei 14 tavoli sotto i portici.

Birre e vini: una carta piccola ma curata

Nel calice, invece, la carta propone birre artigianali Almond e una linea di vini creata ad hoc da Gianni Sinesi, head sommelier al tristellato Casadonna Reale di Niko Romito, con la cantina Valle Reale di Popoli.

Trieste Pizza Bologna
Via Zamboni, 24 F – Bologna
Aperta tutti i giorni dalle 10,30 alle 23,00 e il venerdì e sabato fino alle 02,00
www.trieste.pizza

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Enzo Radunanza

Giornalista e addetto stampa, mi occupo di enogastronomia dal 2010. Nel 2019 sono stato nominato "Ambasciatore dei vini dell’Emilia Romagna" per la mia costante attività divulgativa. Inoltre, sono copywriter e digital media marketer per varie realtà. Per tutti sono anche "Il Cronista d'assaggio".

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