Per godere di una buona cucina e delle premure della famiglia Tinari, a Guardiagrele (Ch) c’è un locale la cui storia parte dal lontano 1966.
![Villa Maiella a Guardiagrele, il ristorante stellato “familiare” Ristorante Villa Maiella a Guardiagrele](https://www.gazzettadelgusto.it/wp-content/uploads/2019/05/Villa-Maiella-a-Guardiagrele-il-ristorante-stellato-familiare.jpg)
Ci sono luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, dove l’accoglienza fatta di eleganza e bon ton, pregi di immenso valore, viaggiano in perfetta simbiosi. A Guardiagrele (CH), uno dei borghi più belli d’Italia nonchè sede dell’artigianato abruzzese, dal 1966 esiste il Ristorante Villa Maiella premiato con una stella Michelin. Il locale è caldo e accogliente; qui la cucina trova solide basi per una sua naturale evoluzione e mantiene, nel contempo, radici nella tradizione.
In cucina Arcangelo Tinari e sua madre Angela Di Crescenzo, in sala Pascal Tinari ed il patron di casa Peppino Tinari; squadra vincente, la famiglia Tinari che sa perfettamente come far sentire a proprio agio i commensali.
Villa Maiella rapisce per la suggestione del panorama, da un lato il mare e dall’altro la maestosità della Maiella. Siamo, infatti, sulla dorsale della Transumanza cara a D’Annunzio, siamo in luoghi di una memoria a cui si guarda con affetto ricordando ai tempi in cui si verificava la migrazione stagionale dei greggi e dei pastori dalle montagne alle pianure in estate, e viceversa d’inverno.
Arcangelo e Pascal Tinari, le esperienze formative della nuova generazione
Le importanti esperienze internazionali dei due giovani di famiglia Arcangelo e Pascal, hanno senz’altro contribuito ad accrescere una simbiosi di qualità ed innovazione. Alcune scelte eccellenti hanno segnato un passo importante sulla strada dell’alta cucina e della qualità. Si pensi alla fattoria del ristorante dalla quale vengono allevati in modo impeccabile animali e dove avviene un’attenta selezione quotidiana delle migliori materie prime, utilizzate nei piatti con tecniche precise e dall’elevata caratura.
Dalla mise en place al servizio, dalla creatività alla carta dei vini, tutto è fortemente caratterizzato da un fattor comune, la smisurata passione per la ristorazione, elevata negli ultimi anni a livelli sempre crescenti. L’accoglienza e i consigli del patron Peppino rappresentano un valore aggiunto di rara fattura.
Villa Maiella a Guardiagrele, il ristorante stellato “familiare”
Oltre a due menù degustazione c’è anche una formula dedicata agli under 30. Si parte con una gustosa amuse abuche (ottime consistenze di terra e di mare) e si prosegue con i gustosi antipasti, i primi ed i secondi, provando tra un piatto ed un altro il fragrante pane fatto in casa con il meraviglioso burro al lardo.
![Antipasti Villa Maiella a Guardiagrele Antipasti del Ristorante Villa Maiella](https://www.gazzettadelgusto.it/wp-content/uploads/2019/05/Villa-Maiella-a-Guardiagrele-il-ristorante-stellato-Amuse-abuche.jpg)
Tra gli antipasti abbiamo provato il “Come un carpaccio”, un vitello marinato al caffè e cumino montano, equilibrio inequivocabile, gli “stagionati del maiale nero” ed il “finocchio fondente con latte di baccalà”, quest’ultimo curato alla perfezione e che, benché apparentemente semplice, nasconte un sapiente gioco di cotture.
![Villa Maiella a Guardiagrele, il menu Come un carpaccio del ristorante Villa Maiella](https://www.gazzettadelgusto.it/wp-content/uploads/2019/05/Villa-Maiella-a-Guardiagrele-il-ristorante-stellato-Come-un-carpaccio.jpg)
Impossibile non cedere poi agli storici “ravioli di burrata allo zafferano de l’Aquila e lenticchie di Caprafico”; in questo piatto da un lato eccelle la maestria nella realizzazione della sfoglia e dall’altro il perfetto equilibrio del ripieno di burrata, in sintonia con la consistenza del “regionalissimo” zafferano. Oppure ancora la classica ma gustosissima “chitarra al ragù d’agnello e ricotta affumicata al ginepro”.
Recentemente Arcangelo ha creato un altro primo piatto frutto di grande ricerca, tecnica e contaminazioni internazionali: “Pasta Ma’Kaira clorofilla di rape e lumache” un piatto colorato e ben bilanciato a base di pasta di semola di grano duro con aggiunta di sfarinato di orzo mondo che ne migliora le qualità nutrizionali. Delicate ed armoniche poi le consistenze e le cotture dell’agnello e del filetto di vitello alla brace o del maialino nero.
![Abruzzo: ristorante Villa Maiella a Guardiagrele Villa Maiella a Guardiagrele, il ristorante stellato abruzzese](https://www.gazzettadelgusto.it/wp-content/uploads/2019/05/Ristorante-Villa-Maiella-a-Guardiagrele-Chieti.jpg)
In chiusura coinvolgente è la tavolozza dei formaggi d’autore, o, in alternativa i dolci curati con eleganza e raffinatezza da Angela Di Crescenzo, dove spiccano lo spumone all’Acquasanta ed agrumi, il regionale parrozzo e la millefoglie, tripudio di dolcezze.
La carta dei vini
L’ampia carta dei vini rappresenta un solido punto fermo del ristorante ed è curata in toto da Pascal Tinari che coniuga, con discrezione, il servizio in sala con la propria figura di sommelier, peraltro tra i più giovani d’Italia. Da segnalare oltre alle etichette regionali e nazionali, scelta qui ricca e con numerose eccellenze protagoniste, l’ottima selezione di champagne, frutto di una innata passione del giovane titolare.
A Villa Maiella ci si trova dunque come a casa, un luogo elegante di ristoratori che hanno nel DNA l’arte di un’ospitalità che attrae le papille gustative ed è predisposta naturalmente alla crescita e al miglioramento continuo.
Ristorante Villa Maiella
Loc. Villa Maiella, 30 – Guardiagrele (Chieti)
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