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Inaugurato il Primo Festival della Cucina dell’Azerbaigian in Italia

Piatti dai gustosi accostamenti inusuali che si caricano anche di significati più profondi che rimandano alla convivialità e al potere commemorativo del cibo e dello stare a tavola che, per gli Orientali, acquisisce un'importanza fondamentale. Il racconto di una serata all'insegna del calore e dell'ospitalità azerbaigiana.

Piatti dai gustosi accostamenti inusuali, che si caricano di significati profondi e che rimandano alla convivialità e al potere commemorativo del cibo, fondamentale per gli Orientali. Vi raccontiamo una serata all’insegna del calore e dell’ospitalità azerbaigiana.

Festival della Cucina dell'Azerbaigian in Italia
Festival della Cucina dell’Azerbaigian in Italia.

Così lontana eppure così vicina, con le sue spezie, con i suoi trascorsi…La cucina azera approda nella Capitale, grazie al festival ad essa dedicato organizzato dall’Ambasciata e all’impegno profuso dagli esponenti del mondo politico, economico, culturale e dei media.

Nella location dell’Hotel Baglioni di via Vittorio Veneto, i piatti tipici Azerbaigiani, preparati per l’occasione dal noto chef Abuzar Shiraliyev e dal suo secondo Tural Bayramov, hanno saputo conquistare i numerosi presenti, grazie ai profumi, colori e aromi della terra d’Oriente.

Festival della Cucina dell’Azerbaigian in Italia, il successo della prima edizione

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Il taglio del nastro della serata.

Ad introdurre la serata l’Ambasciatore Mammad Ahmadzada, che ha rimarcato la valenza del cibo quale momento di “conoscenza tra culture” e reciproco scambio, tematica sottolineata e approfondita anche dal sottosegretario del Ministero per i Beni e le attività culturali e il turismo, Antimo Cesaro.

Di spessore e di peculiare interesse, l’excursus del giornalista e critico gastronomico Carlo Cambi, che ha raccontato i sapori e i gusti della cucina tradizionale azera, evidenziandone la storia e suggerendone chiavi di lettura inattese, capaci di dischiudere legami tra materia prima, tradizione, presente e future evoluzioni. E così i piatti presentati non solo vengono apprezzati per i gustosi accostamenti inusuali, ma si caricano di significati più profondi che rimandano alla convivialità e al potere commemorativo del cibo e dello stare a tavola che, per gli Orientali, acquisisce un’importanza fondamentale.

Melagrana, simbolo dell’Azerbaigian e di buona sorta

Festival della Cucina dell'Azerbaigian in Italia
Alcuni piatti azeri, serviti nel corso della serata.

Dolma, dovga, dushbara, gutab, kebab, arricchiti con le tradizionali spezie (zafferano, curcuma, coriandolo e sumakh), danno piena mostra dei loro sapori e saperi, in abbinamento ai vini della nazione, alle tradizionali bevande a base di tè e succo di melograno. Ed è stato proprio quest’ultimo il protagonista della serata, nelle sue molteplici declinazioni, a testimoniare come sia simbolo dell’Azerbaigian e di buona sorte.

Il prossimo passo sarà la divulgazione del marchio “Made in Azerbaijan” in Italia, specie nel settore agro-alimentare, attraverso il coinvolgimento di piccoli artigiani che hanno inviato i loro prodotti durante la tre giorni romana del festival, tra cui Gilan FMCG, AzNar, Chabian Ismayilli Winery e RaziRice.

Il grande successo di pubblico dimostra l’interesse verso il lontano Oriente, reso molto più prossimo e vicino dal calore e dalla rara ospitalità azerbaigiana.

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Manuela Mancino

Il segugio scopritore. Quasi vent’anni di passione trascorsi tra territori e ricerca. Curiosità e desiderio di conoscenza mi hanno portato ad approfondire il mondo del food con corsi di sommelier, degustazione e tecnico di olio e olive da mensa, birra, salumi, formaggi e acqua. Lasciarsi guidare da profumi e sapori e ricercando l’anima più profonda di ogni “frutto” degustato. Questa la mia filosofia!

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