Il Gavi tra passato e futuro: a Roma i festeggiamenti per i 50 anni della DOC

I 50 anni del Gavi: a Roma una festa per celebrare la Doc

A mezzo secolo dal riconoscimento della Denominazione, il grande bianco piemontese celebra l’anniversario con una grande degustazione nella Capitale, voluta dal Consorzio di Tutela

Compiere 50 anni e non sentirli. Questo è lo spirito con cui il Consorzio di Tutela del Gavi guarda al mezzo secolo della Denominazione, anni tutti dedicati allo sviluppo e alla valorizzazione del famoso bianco della provincia di Alessandria.

Una ricorrenza festeggiata a Roma presso il noto ristorante Assunta Madre, con la degustazione di alcune delle etichette più rappresentative di un territorio dal lungo e aristocratico passato.

«È un anniversario importante, un traguardo storico – spiega Maurizio Montobbio, Presidente del Consorzio Tutela del Gavipremia il lungo percorso, l’impegno e la dedizione dei produttori che, insieme, hanno costruito la reputazione di un vino oggi presente in oltre cento paesi nel mondo»

Il Presidente del Consorzio Tutela del Gavi per i 50 anni del Gavi
Maurizio Montobbio, Presidente del Consorzio Tutela del Gavi (Foto © Malinda Sassu).

I 50 anni del Gavi: una denominazione che corre veloce nel mondo

Era il 1974 quando il Cortese di Gavi conquistava la DOC e, nel 1998, la DOCG, crescendo in dimensioni e in fatturato, senza mai dimenticare la qualità.

Negli ultimi 20 anni, la superficie vitata è passata da 1021 a 1600 ettari, il 75 % in più di bottiglie prodotte, di cui ben l’85 % destinato al mercato estero. Solo il 2023 si è chiuso con una vendita di 14 milioni di bottiglie.

«Il mercato sta premiando i vini bianchi e questo ci consente di performare bene nonostante la contrazione dei consumi e l’aumento delle accise nel nostro primo mercato, il Regno Unito – continua il Presidente Maurizio MontobbioIn questo anno celebrativo continueremo a realizzare, a livello consortile, attività orientate al consolidamento del valore del Gavi»

Un traguardo raggiunto, quindi, grazie alla dedizione dei singoli produttori, 180 sono soci del Consorzio, per un fatturato di 65 milioni e 5000 persone impiegate nella filiera.

I 50 anni del Gavi celebrati a Roma
L’etichetta istituzionale del Consorzio Tutela del Gavi per i 50 anni della DOC (Foto © Malinda Sassu).

Le terre del Gavi DOCG: una viticoltura millenaria tra castelli e natura incontaminata

A sud est del Piemonte, al confine con il comune di Genova, le terre del Gavi si caratterizzano per l’incontro tra il vento marino che soffia dal Mar Ligure e la neve dell’Appennino. Un terroir unico e originale che si divide in Terre Rosse, Fascia Centrale e Terre Bianche.

Le prime, nella fascia settentrionale della denominazione, si caratterizzano per la presenza di argille, mentre le Terre Bianche, più a sud, sono composte prevalentemente da marne tufacee di origine marina. La fascia centrale, infine, vede un’alternanza di marne e arenarie.

I vigneti del Gavi si estendono per oltre 1.600 ettari tra il comune di Novi Ligure e quello di Bosio, in provincia di Alessandria: qui, il vitigno Cortese segue ancora una viticoltura di tipo tradizionale e un disciplinare che impone rese molto basse, al fine di garantire al Gavi la più alta qualità.

Le terre del Gavi è il titolo della degustazione a Roma per i 50 anni del Gavi
A Roma, sono state degustate 13 etichette di Gavi DOCG in occasione dei 50 anni della denominazione (Foto © Malinda Sassu)

Una grande degustazione a Roma per celebrare il mezzo secolo

Prodotto da uve Cortese in purezza, il Gavi è un vino estremamente versatile, dalle suadenti note agrumate e floreali e dal gusto tipicamente sapido e minerale.

Undici i comuni della provincia di Alessandria, compresi nella zona di produzione indicata nel disciplinare: Bosio, Carrosio, Capriata d’Orba, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Tassarolo.

Da queste terre “cortesi”, la degustazione di 13 etichette di Gavi Docg, nelle varie tipologie, ha così dimostrato l’alta qualità, senza fronzoli, di uno dei più grandi vini bianchi italiani.

Un giro di valzer che ha lasciato spazio al territorio e ai suoi protagonisti, le cantine Il Poggio di Gavi, La Mesma, Nicola Bergaglio, La Ghibellina, Marchese Luca Spinola, Broglia, Morgassi Superiore, La Raia, Villa Sparina, La Giustiniana, Cinzia Bergaglio, La Chiara e Castellari Bergaglio.

Vini dallo stile ricercato e raffinato, che sanno emozionare e che ben si sposavano, quindi, con la cucina di mare del noto ristorante Assunta Madre a Roma: un vero e proprio viaggio sensoriale che ha dimostrato la grande versatilità del grande vino bianco piemontese.

Per maggiori informazioni: www.consorziogavi.com