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OperaWine 2024, l’aumento dei vini bianchi “invecchiati” affascina i tanti stranieri arrivati a Verona

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Una foto di gruppo della tredicesima edizione (Foto © OperaWine).

La tredicesima edizione dell’evento première del Vinitaly, quest’anno ha visto la partecipazione di 131 produttori selezionati da Wine Spectator, con una prevalenza della Toscana, seguita da Piemonte e Veneto. In crescita le etichette di bianchi con parecchi anni sulle spalle, per dimostare al mondo che quelli italiani sono ottimi vini da invecchiamento!

Le due sfingi dell’opera areniana Aida sorvegliano l’ingresso al tempio del Grand Tasting di OperaWine a Verona. Misteriose ed enigmatiche, lasciano passare senza porre mortali indovinelli. All’interno delle Gallerie Mercatali, luogo fuori dal tempo, esempio di archeologia industriale restaurata e valorizzata, troviamo altre immagini ad alto impatto emozionale, che richiamano la bellezza e l’unicità del canto lirico in Arena.

L’evento première del Salone internazionale del Vino e dei Distillati che incorona Verona capitale del vino italiano decide così di sottolineare la proclamazione del canto lirico italiano come patrimonio immateriale dell’umanità, avvenuta pochi mesi fa. Il nome stesso, OperaWine, già incarnava tredici anni fa questo indissolubile legame tra opera, vino e Verona.

L’esterno delle Gallerie Mercatali, dove si è svolto l’evento (Foto © Alessandra Piubello).

OperaWine 2024, la rappresentanza della tredicesima edizione

Il sodalizio tra Wine Spectator, rivista americana riconosciuta per la sua autorevolezza a livello internazionale nel settore vitivinicolo e Vinitaly continua con successo.

Centotrentuno i produttori selezionati quest’anno dal team di degustatori di Wine Spectator capeggiato da Bruce Sanderson, Executive Editor e Senior Editor & Tasting Director e Alison Napjus, Senior Editor & Tasting Director della celebre rivista a stelle e strisce.

Se negli ultimi tre anni i numeri sono sostanzialmente stabili, nel 2021, edizione speciale per il decimo anniversario, si era arrivati al picco di 186. Anche quest’anno la regione più rappresentata è la Toscana, con trentatré aziende vinicole, seguita dal Piemonte con diciannove e dal Veneto con sedici. Il Nord rappresenta il 43% dei produttori presenti, il centro il 33% e il Sud e le isole il 24%.

Questa edizione ha visto una folta partecipazione di visitatori stranieri (Foto © OperaWine).

Gli esordi e le conferme del 2024

Tre gli esordi di OperaWine 2024: l’abruzzese La Valentina, la toscana Tenuta di Argiano, che con il suo Brunello 2018 si è qualificata in vetta alla Top 100 di Wine Spectator come “Wine Of The Year” e, ancora in Toscana, Isole e Olena del gruppo Epi.

Ogni anno ci sono delle novità, aziende che entrano, altre che escono ma venticinque sono sempre riuscite, per tredici anni, a colpire il cuore degli americani: Allegrini, Antinori, Bruno Giacosa, Ca’ del Bosco, Castello di Ama, Castello di Volpaia, Famiglia Cotarella, Ferrari, Feudi di San Gregorio, Fontodi, Livio Felluga, Lungarotti, Masi, Masciarelli, Nino Negri, Ornellaia, Paolo Scavino, Pieropan, Planeta, San Felice, Tasca d’Almerita, Tenuta San Guido, Tormaresca, Umani Ronchi e Zenato.

Ogni produttore presenta l’unico vino selezionato dalla rivista, che diventa l’ambasciatore del vino italiano nel mondo. Mentre assaggiamo e parliamo di vino fra i banchi spaziosi, senza troppa ressa, considerando che l’evento è elitario, risulta evidente la folta presenza di stranieri, desiderosi di degustare l’eccellenza italiana scelta da Wine Spectator.

Sono rimasta particolarmente ben impressionata dall’aumento dei vini bianchi con parecchi anni sulle spalle. Era ora che il mondo si accorgesse che i vini italiani sono ottimi vini da invecchiamento!

A destra, Alessandra Piubello durante OperaWine 2024 (Foto © OperaWine).

La nascita di OperaWine

«Nel 2011 stavo muovendo i miei primi passi come senior advisor dell’allora presidente di Vinitaly. Giovanni Mantovani – racconta Stevie Kim, Vinitaly Managing Partner – Ero a New York ad una cena organizzata da Marilisa Allegrini e le chiesi di presentarmi Thomas Matthews, allora Executive Director di Wine Spectator. Avevo un’idea: organizzare un evento pre-Vinitaly di alto profilo, coinvolgendo i produttori top di tutta Italia, con l’imprimatur della rivista. Fin dall’inizio Bruce Sanderson e Alison Napjus iniziarono a lavorare al progetto, che era il primo mai organizzato fuori dagli USA, con il nostro contributo».

Kim aveva intuito che sarebbe potuto diventare un’opportunità di altissimo potenziale, non solo per far conoscere l’eccellenza dei vini italiani ma anche per fare network e creare un momento sociale e di scambio con professionisti profilati da tutto il mondo. Sul futuro di OperaWine Kim non si sbottona, ma svela che stanno lavorando per rendere più dinamica la lista dei partecipanti e su focus specifici.

Stevie Kim a OperaWine 2024
Stevie Kim, Vinitaly Managing Partner (Foto © OperaWine).

Elenco aziende edizione 2024

Agripunica, Aldo Conterno, Allegrini, Altesino, Antinori, Argiano, Argiolas, Arnaldo Caprai, ArPePe, Az. Agricola San Salvatore 1988, Barone Ricasoli, Bastianich, Bellavista, Benanti, Bertani, Biondi-Santi, Bisci, Boscarelli, Ca’ del Bosco, Canalicchio di Sopra, Cantina Nals Margreid, Cantina Terlano, Carpineto, Carranco, Casanova di Neri, Castello Banfi, Castello di Albola, Castello di Ama, Castello di Monsanto, Castello di Volpaia, Catabbo, Cavallotto, Cesari, Colli di Lapio, Conte Vistarino, Cusumano, d’Angelo, Donnafugata, Elena Fucci, Elena Walch, Elvio Cogno, F. Tornatore, Falletto di Bruno Giacosa, Famiglia Cotarella, Fattoria di Fèlsina, Ferrari, Feudi del Pisciotto, Feudi di San Gregorio, Feudo Maccari, Feudo Montoni di Fabio Sireci, Fontodi, G.B. Burlotto, G.D. Vajra, Garofoli, Gini, Giuseppe Mascarello & Figlio, Graci, Grifalco della Lucania, Guido Berlucchi, Il Poggione, Isole e Olena, Istine, Jermann, La Valentina, Lamole di Lamole, Le Macchiole, Leonildo Pieropan, Les Crêtes, Livio Felluga, Luciano Sandrone, Lungarotti, Marchesi de’ Frescobaldi, Marchesi di Barolo, Marco Felluga, Masciarelli, Masi Agricola, Masottina, Masseria Li Veli, Massolino, Mastroberardino, Monte del Frà, Morgante, Nino Franco, Nino Negri, Oddero, Ornellaia, Paolo Scavino, Passopisciaro, Pecchenino, Petrolo, Pietradolce, Pio Cesare, Planeta, Poggerino, Prà, Produttori del Barbaresco, Prunotto, Quintodecimo, Renato Ratti, Roagna, Roberto Anselmi, Rocca delle Macìe, Rocca di Montegrossi, Romano Dal Forno, Salvatore Molettieri, San Felice, San Filippo, San Giusto a Rentennano, Scacciadiavoli, Suavia, Tabarrini, Tasca d’Almerita, Tedeschi, Tenuta Bocca di Lupo, Tenuta delle Terre Nere, Tenuta Pederzana, Tenuta San Guido, Tenuta San Leonardo, Terenzuola, Terredora di Paolo, Tommasi, Tommaso Bussola, Umani Ronchi, Valdicava, Vecchie Terre di Montefili, Vie di Romans, Vietti, Villa Sandi, Vincenzo Ippolito, Zenato, Zisola.

Per maggiori informazioni su OperaWine 2024: www.vinitaly.com

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Alessandra Piubello

Giornalista e scrittrice veronese, degustatrice professionista, è direttore responsabile di alcuni periodici. È curatrice della guida I Vini di Veronelli e autrice per la guida L’Espresso I 1000 Ristoranti d'Italia. Collabora con le più importanti riviste di settore nazionali e internazionali. È membro di associazioni di settore e presenza costante nei più autorevoli concorsi enologici mondiali.

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