SOL & Agrifood: l’extravergine secondo Slow Food
![Slow Food presenta la guida all’olio extravergine](https://www.gazzettadelgusto.it/wp-content/uploads/2018/05/Slow-Food-presenta-la-guida-all-olio-extravergine-1024x682.jpg)
Sol&Agrifood: Salone Internazionale dell’Agroalimentare di Qualità è un appuntamento fondamentale per gli operatori di settore e per gli appassionati di prodotti agroalimentari che, ogni anno, riserva interessanti soprese.
Nella recente edizione, che si è svolta dal 15 al 18 aprile in contemporanea c
Slow Food presenta la guida all’olio extravergine italiano
Proprio nel campo dell’olio italiano, Slow Food ha presentato una guida on-line ai migliori oli italiani, un Presidio per tutelare le eccellenze, il racconto e la degustazione per imparare a riconoscere quello buono, pulito e giusto.
Martedì 17 aprile, infatti, l’associazione ha proposto e promosso una sorta di “opuscolo del buon olio” comprendente 1000 segnalazioni dei migliori oli di circa 600 aziende; il Presidio Slow Food dell’olio extravergine italiano che tutela oliveti secolari di cultivar autoctone gestiti senza l’uso di fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici; il racconto continuo e l’educazione dei sensi per imparare a riconoscere quello “buono, pulito e giusto” attraverso i Master of Food, gli eventi e le degustazioni organizzati dalle Condotte dislocate nei vari comuni italiani.
L’incontro di presentazione
All’incontro hanno partecipato Paola Jori dell’azienda Laghel 7 (Trentino), Nicola Sartori della Fattoria Altomena (Toscana) e Alfredo Cetrone dell’omonima azienda agricola (Lazio). A moderare il convegno, Francesca Baldereschi, responsabile del progetto Presìdi Slow Food, mentre le conclusioni sono state affidate al presidente di Slow Food Italia, Gaetano Pascale.
Slow Food s’impegna da anni per sostenere un modello di produzione sostenibile e per aiutare i consumatori a orientarsi nel mondo dell’olio extravergine d’oliva, un settore che si trova a fronteggiare una profonda dicotomia: da una parte, un mercato dominato dai grandi marchi commerciali focalizzati esclusivamente sul prezzo; dall’altra, piccole realtà produttive coerenti con la filosofia dell’associazione in parola, attente ad offrire ai consumatori oli di qualità ad un prezzo congruo. Ed è a questi ultimi che si deve la tutela del nostro patrimonio olivicolo (di circa 500 cultivar autoctone) e, conseguentemente, del paesaggio e dell’ambiente.
Una pratica guida da consultare per districarsi nel complesso mondo dell’oro verde.