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15 anni di Italia del Vino: un futuro costruito su formazione e innovazione

15 anni Italia del Vino: nuovi traguardi e progetti futuri
Il Consorzio Italia del Vino ha celebrato i suoi 15 anni a Roma (Foto © Ufficio Stampa).

Il Consorzio celebra i traguardi raggiunti con un nuovo progetto per i professionisti di domani. Annunciata la Wine Business School per rispondere alle esigenze del settore

Il Consorzio Italia del Vino compie 15 anni, un traguardo importante che ne conferma il ruolo centrale nel panorama enologico italiano e internazionale.

Fondato nel 2009, riunisce oggi 25 aziende vinicole d’eccellenza, operanti in 19 regioni italiane, con un fatturato complessivo che supera il miliardo e mezzo di euro. Grazie proprio alla forza delle sue consorziate, rappresenta il 15% dell’export nazionale, consolidandosi come la più grande associazione del settore.

Con una missione chiara, il Consorzio si propone di promuovere l’enologia italiana nel mondo, celebrando la qualità e la varietà dei territori e diventando ambasciatore del “Belpaese” attraverso un unico linguaggio del vino.

Roberta Corrà, Presidente riconfermata fino al 2027, riflette sul cammino percorso, in occasione del tradizionale brindisi di Natale:

«La più grande novità del 2025 per il Consorzio Italia del Vino sarà l’attivazione di Italia del Vino Wine Business School di cui siamo ideatori e organizzatori. Un interessante progetto formativo in materia di viticoltura ed enologia, con particolare attenzione al marketing, alla comunicazione del vino e del territorio, che oltre alla parte teorica comprende anche un periodo di praticantato nelle aziende associate. Lo scopo è scoprire talenti, mettendo in collegamento domanda e offerta a beneficio di entrambe. Al termine del percorso formativo i 5 migliori studenti riceveranno una proposta di assunzione a tempo determinato, della durata di un anno»

Spumanti in crescita e segnali positivi per il vino italiano nel 2024

Parallelamente alla formazione, il Consorzio guarda al futuro con l’analisi dei trend di mercato.
Il quadro economico globale continua a essere segnato dall’incertezza, ma il 2024 ha visto una sostanziale stabilità nelle importazioni di vino italiano in numerosi mercati. Secondo i dati forniti dall’ Osservatorio Economico Federvini – Wine Monitor Nomisma, alcune categorie hanno addirittura registrato risultati positivi, con gli spumanti che hanno segnato incrementi del +2% in valore e del +4,4% in volume rispetto ai primi nove mesi del 2023.

Particolarmente significative le performance in Francia e Australia, dove le crescite hanno raggiunto o superato la doppia cifra sia in termini di valore che di volume. Negli Stati Uniti, nonostante una lieve flessione complessiva, i vini fermi e frizzanti imbottigliati hanno riportato aumenti del +4,2% in valore e del +2% in volume.

Italia del Vino: quindici anni di eccellenza nel vino italiano

Grazie a un’attenta analisi dei dati e a iniziative mirate alla formazione di nuove competenze, il Consorzio Italia del Vino dimostra che il settore vitivinicolo italiano è capace di affrontare le difficoltà con fiducia, ponendo solide basi per una crescita futura.

Le 25 realtà consorziate operano in 19 regioni vinicole italiane, coprendo una proprietà complessiva di 15mila ettari vitati e muovendo una forza lavoro totale di oltre 3.500 unità dirette. Sono: Angelini Estates, Banfi, Bisol, Cà Maiol, Collis Heritage, Di Majo Norante, Diesel Farm, Drei Donà, Duca di Salaparuta, Ferrari F.lli Lunelli, Gruppo Italiano Vini, Gruppo Mezzacorona, Le Monde, Librandi Antonio e Nicodemo, Lunae Bosoni, Marchesi di Barolo, Medici Ermete & Figli, Mesa, Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Tenimenti Leone, Terre de La Custodia, Terredora di Paolo, Torrevento, Zaccagnini e Zonin1821.

Per maggiori informazioni: www.consorzioitaliadelvino.it

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