L’emendamento è stato approvato alla Camera italiana sulla scia di quanto già annunciato da altri Paesi europei ed è in attesa della conferma definitiva al Senato. Il divieto sarà introdotto entro la fine del 2026
I pulcini maschi non saranno più uno “scarto di produzione”. Il 16 dicembre 2021, infatti, la Camera italiana ha finalmente approvato l’emendamento che introduce, entro la fine del 2026, il divieto di abbattimento selettivo dei pulcini maschi, considerati un vero e proprio scarto di produzione all’interno dell’industria delle uova.
La campagna di sensibilizzazione e di lobbying è stata portata avanti da Animal Equality, un’organizzazione internazionale che lavora con la società, i governi e le aziende per porre fine alla crudeltà verso gli animali d’allevamento.
L’emendamento, presentato dall’onorevole Francesca Galizia, capogruppo del MoVimento 5 stelle in commissione Politiche UE, ha avuto il sostegno di tante altre forze politiche. Ora manca solo la conferma definitiva al Senato, prevista per l’inizio del 2022.
«Sulla scia di quanto già annunciato da altri Paesi europei, come Francia e Germania – commenta Alice Trombetta, direttrice esecutiva di Animal Equality Italia – la Camera dei deputati ha compiuto una scelta di responsabilità e rispetto nei confronti di animali, esseri senzienti, che non possono più essere solo considerati scarti industriali. L’uccisione selettiva dei pulcini maschi che avviene ogni giorno nell’industria delle uova non può essere ancora considerata la normalità e il Parlamento ha scelto di sostenere la nostra proposta che segue le linee dettate anche dell’Unione europea in materia di benessere animale. È tempo di favorire l’introduzione delle tecnologie in-ovo sexing anche in Italia, come già stanno facendo i produttori, e le istituzioni devono impegnarsi in questo percorso fondamentale per il progresso del nostro Paese e degli animali».
Divieto di abbattimento pulcini maschi: cosa prevede l’emendamento
L’emendamento prevede dei tempi di adeguamento alla normativa per l’aggiornamento delle procedure di lavoro e dello stato tecnologico delle imprese del settore dell’allevamento delle galline ovaiole. Supporta inoltre l’introduzione e lo sviluppo di tecnologie e strumenti per il sessaggio degli embrioni in-ovo in grado di identificare il sesso del pulcino ancora prima della schiusa, anche attraverso politiche di incentivazione di tali tecnologie.
Animal Equality ha iniziato a lavorare a questo obiettivo nel 2020 e, ancora prima che la legge fosse approvata, la prima macchina per il sessaggio in-ovo è stata implementata in Italia grazie al lavoro dell’associazione con Coop e Assoavi, che per prime si sono impegnate a introdurre le tecnologie in-ovo sexing. «Già solo questa prima macchina potrà risparmiare 5 milioni di pulcini ogni anno a partire dal 2022» spiega Trombetta.
Nell’industria delle uova i pulcini maschi sono considerati inutili per la produzione, in quanto non sono in grado di deporre le uova, né possono essere impiegati per la carne, in quanto specie diverse dai più comuni polli broiler utilizzati dall’industria alimentare. Per questo motivo ogni anno in Italia vengono soppressi tra i 25 e 40 milioni di pulcini maschi, triturati vivi o soffocati entro le prime 24 ore dalla nascita, senza l’utilizzo di tecniche di stordimento.
Animal Equality ha lanciato nel 2020 una campagna firmata da oltre 100mila persone proprio per chiedere a Governo e industria di porre fine a questa situazione terribile. Grazie a questo lavoro, già nel 2020 l’associazione di categoria dei produttori di uova Assoavi si era dichiarata favorevole all’introduzione di tecnologie in-ovo sexing in grado di evitare l’abbattimento dei pulcini maschi.
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