Bocuse d’Or 2019, l’Italia al 15° posto con Martino Ruggieri: «Ora mi riprendo la mia vita»

Bocuse d’Or 2019, Italia al 15° posto con lo chef Martino Ruggieri

«Dopo due anni finisce il mio Bocuse d’Or e si conclude un percorso umano fortissimo». Si esprime così lo chef pugliese al termine della sua esperienza formativa al campionato mondiale tra i più ambiti e rinomati.

L’Italia si è classificata al quindicesimo posto al Bocuse d’Or 2019 che, nella finale di Lione, ha incoronato la Danimarca sul podio, seguita da Svezia e Norvegia.

A rappresentare il nostro Paese e spinto dal suo chef maestro, Yannick Allèno, è stato il pugliese Martino Ruggeri per il quale, l’importante concorso gastronomico si è rivelato una vera lezione di vita, un’occasione unica per comprendere se stessi, i propri limiti e la propria personalità. Ogni chef, infatti, è chiamato a lavorare per la competizione al fine di rendere automatici e quasi perfetti gesti e movimenti, nell’obiettivo di arrivare a un equilibrio ottimale.

I piatti presentati da Ruggeri a Lione sono un inno alla nostra nazione, raccontata attraverso il richiamo all’arte, alle materie prime, alla nostra idea di sostenibilità associata alla bellezza. Il Bocuse, dunque, non è un concorso del candidato ma del suo Paese intero.

Ed ecco allora che le ricette nascono da sano patriottismo: dalla Chartreuse (“Rapsodia italiana nella forma di una farfalla”, reinterpretazione di un tradizionale risotto di mare a forma di farfalla, con verdure e spinaci) al carrè di vitello da latte con 5 coste di prima qualità (“Creazioni di gastronomia all’avant-garde, dense di tradizioni”) parlano di Italia e della sua variegata cultura enogastronomica.