“In cibo veritas”. La Coldiretti in difesa del Made in Italy

La lotta alla contraffazione del cibo italiano da parte degli altri Paesi europei passa da Bologna. Grande partecipazione alla manifestazione organizzata da Coldiretti.

Coldiretti-la-manifestazione-contro-contraffazioneIl 28 aprile oltre 7000 agricoltori provenienti da tutte le provincie della Regione si sono incontrati al Paladozza per una manifestazione organizzata da Coldiretti per la tutela del Made in Italy.

I principali rappresentanti dell’Emilia-Romagna e del Governo hanno guidato l’iniziativa presentando il Dossier Coldiretti “Cosa mangiano di italiano in Europa”, redatto insieme ai Nas dei Carabinieri. Una relazione in cui vengono presentati numerosi prodotti venduti negli altri Paesi europei che strizzano l’occhio all’Italia ma che ben poco hanno a che vedere con il vero Made in Italy.

Dai “classici” spaghetti alla bolognese (che non esistono nella gastronomia italiana) sulle tavole di tutti gli pseudo-ristoranti italiani, ai cibi con nomi italianeggianti creati apposta per illudere il consumatore straniero, fino ad arrivare alla contraffazione del vino che si può produrre acquistando online un kit per poche decine di euro. Nomi che se non fossero veri farebbero assolutamente ridere: Kresecco o Consecco (Germania), Periseccco Cucumber (Inghilterra), Parmesan (Wisconsin e California), solo per fare pochi esempi.

Non è un caso che questa iniziativa si sia svolta proprio a Bologna. L’Emilia Romagna infatti ha un doppio ed antitetico primato: da un lato è la regione italiana con il maggior numero di prodotti DOP e IGP e, dall’altro, è la regione enogastronomicamente più imitata con ben 8 miliardi di falsi alimentari. Gli agricoltori hanno quindi fatto squadra per fare sentire la loro voce, per difendere i loro prodotti ed il vero cibo italiano.

Coldiretti-ricette-contraffatteE, per fortuna, non sono stati lasciati soli. Fra i numerosi interventi, rilevante è stato quello del Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che durante la manifestazione ha affermato  “la necessità di estendere e potenziare le azioni di vigilanza, tutela e valorizzazione del vero Made in Italy all’estero sia negli scaffali dei supermercati sia sulle tavole dei ristoranti”.

Se l’Italia nel mondo è conosciuta ed amata per essere la patria del buon cibo e del buon vino, la sua qualità e la sua tradizione devono essere rispettate e l’Unione Europea, almeno per il momento, non sembra essere dalla parte del Bel Paese. Basti guardare a quei prodotti che non hanno ancora l’obbligo di segnalare nell’etichetta le materie prime oppure il territorio di produzione.

E’ necessario quindi combattere affinché al cibo italiano venga riconosciuto il valore che si merita e l’Emilia Romagna, unita da Piacenza a Ravenna, è decisamente sulla buona strada!

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