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Bologna, Oscar Farinetti presenta Gran Tour Italia e dichiara: «Sono miei tutti gli errori di FICO!»

Gran Tour Italia: quando apre e cosa cambia rispetto a FICO
Oscar Farinetti alla Presentazione di Gran Tour Italia (Foto © Enzo Radunanza).

Passi, fiducia e fortuna: le parole chiave del nuovo progetto che partirà il 5 settembre.

Si chiamerà Gran Tour Italia il progetto nato dalle ceneri di FICO e che Oscar Farinetti ha presentato oggi a Bologna. Il cantiere è ancora aperto e il nuovo Parco aprirà giovedì 5 settembre 2024 per offrire un percorso lungo la cultura e la biodiversità del territorio italiano. Non è un caso che il nuovo logo sia uno stivale stilizzato con il claim “5.000 passi tra le 20 regioni d’Italia”, perché tanti sono quelli richiesti per la visita completa dei 50mila metri quadrati della struttura di proprietà del CAAB.

La nuova impostazione del Gran Tour Italia (Foto © Ufficio stampa).

Gran Tour Italia: inaugurazione il 5 settembre 2024

All’interno di Gran Tour Italia, ogni regione avrà un suo spazio che comprende un’area paesaggistica e di promozione turistica, un’osteria tipica lcon una gestione diversa ogni mese, un mercato con prodotti tipici e un’area dedicata alla didattica.

«Se FICO era una descrizione orizzontale della biodiversità italiana, che seguiva il percorso agricoltura, trasformazione, cucina e piatto, Gran Tour Italia è una narrazione verticale del nostro Paese. Su 50.000 metri quadrati permetterà di attraversare tutte le regioni e sperimentare le loro specificità agroalimentari, culturali e folcloristiche, tenendo sempre al centro la sostenibilità ambientale, con prodotti principalmente provenienti da fonti biologiche o sostenibili.», ha spiegato Oscar Farinetti durante la conferenza stampa preceduta da una visita dei nuovi spazi, ancora in allestimento.

«In FICO ci sono stati errori, e me ne assumo la responsabilità

L’imprenditore si è anche assunto la responsabilità dello scarso successo di FICO che, nonostante vari tentativi di ristrutturazione e aggiornamento, non ha mai pienamente realizzato le sue ambizioni. Farinetti ammette che ci sono stati errori nel progetto originale e che tante cose si potevano far meglio.

«Al lancio di Eataly avevo previsto 6 milioni di ingressi – ha ricordato il patron di Eataly – e sarebbe facile per chiunque rilanciare quella affermazione contro di me. Tuttavia, non conosco nessun imprenditore che non abbia sbagliato nella sua vita e, in questo caso, mi assumo la piena responsabilità degli errori. Tuttavia, come Leonardo Da Vinci che faceva il possibile per completare le opere incompiute, voglio considerare questo come un progetto da concludere nel migliore dei modi. Lo faccio per i lavoratori che rischiano di restare per strada e per i privati che hanno investito nel progetto, anche trascinati dall’entusiasmo che io ho trasmesso loro nelle varie conferenze. Ci tengo che non vada perso l’investimento privato e, a tal proposito, voglio precisare che non sono mai stati investiti soldi pubblici, a parte l’immobile di CAAB che era poco utilizzato dal Comune. Ora è necessario far comprendere questa nuova impostazione di FICO, il cui nome resterà scritto sotto in piccolo perché non ce ne vergogniamo, così come resterà Eataly World. L’obiettivo è mostrare la grande biodiversità italiana, come se fosse un museo d’arte comprensivo di tutte le nostre tipicità.»

Gli spazi in allestimento (Foto © Enzo Radunanza).

Cosa cambia rispetto a FICO, e cosa resta

Nonostante le aspettative fossero di aprire prima dell’estate, bisognerà attendere il 5 settembre per immergersi nel Gran Tour Italia. Saranno gratuiti tanto il parcheggio che l’accesso al Parco, come molti corsi dedicati ai bambini/ragazzi, ai pensionati (organizzati in collaborazione con Slow Food e AIS) e diverse attività di intrattenimento, per dare a tutti l’opportunità di divertirsi approfondendo le tradizioni delle singole regioni.

Rimangono alcuni ristoranti che hanno sempre lavorato bene nel vecchio progetto mentre le osterie che si alterneranno nelle Regioni, saranno scelte tra quelle che «cucinano da Dio, perché questo è fondamentale», spiega Farinetti.

Non ci sarà più il grande supermercato di Eataly perché ogni regione avrà il suo spazio vendita e tutti avranno «prezzi molto buoni», afferma Farinetti, che aggiunge «resterete stupiti».

Confermato il Luna Farm, che ha avuto un buon riscontro in passato, e anche le quattro Aree Didattiche Multimediali che saranno però rinnovate. Tra le novità, la Libreria “I Capolavori”, realizzata in collaborazione con la Scuola Holden, dove sarà possibile trovare i 1200 libri più importanti della storia, fra saggi e romanzi italiani e mondiali, libri per bambini e ragazzi, libri di cibo e cucina in consultazione gratuita e in vendita come usati. Sarà introdotta, inoltre, una pista di GO Kart con veicoli elettrici di ultima generazione a 0 emissioni.

L’ingresso di Gran Tour Italia (Foto © Enzo Radunanza).

«Puntiamo a un milione e mezzo di visitatori per il primo anno e vorremmo arrivare gradualmente a 500mila stranieri. Speriamo di fatturare 30 milioni di euro nel 2025 per poter coprire tutte le spese e remunerare gli investitori. – ha ipotizzato Oscar Farinetti con maggiore prudenza rispetto al 2017, quando all’pertura di FICO aveva parlato di sei milioni all’anno. – Per quanto riguarda i lavoratori, non solo vogliamo conservare i 100 dipendenti, tra gli interni e quelli delle società partner, ma faremo il possibile per raddoppiare questo numero, rassicura l’imprenditore. Ci siamo anche impegnati ad intervenire qualora ci fosse qualche problema con la cassa integrazione, arrivando anche ad integrare quel 30% non coperto dallo Stato. Vogliamo e dobbiamo riconquistare la fiducia, del pubblico e degli investitori. Passi, fiducia e fortuna saranno le parole chiave del Gran Tour Italia».

I tre Partner del Gran Tour Italia

Se la Scuola Holden sarà uno dei tre partner che si occuperà delle iniziative culturali, a Slow Food verrà assegnata la gestione dei corsi e dei laboratori mentre l’agricoltura sarà di pertinenza di Coldiretti.

Le parole del Sindaco Matteo Lepore

Alla visita del cantiere e alla successiva conferenza stampa ha partecipato anche il sindaco di Bologna e della Sua Città Metropolitana che ha testimoniato come il progetto sia molto importante per l’intera comunità.

«Quando Farinetti è venuto a presentare la nuova vita di FICO si è approcciato con umilità e l’ho molto apprezzato, perché è una cosa rara nella vita e nel lavoro. Bisogna esserci sempre, quando c’è il successo e si tagliano dei nastri come nei momenti più difficili. Siamo di fronte ad un’evoluzione importante del progetto iniziale che “deve” riuscire perché in gioco c’è tanto. Non c’è solo il successo di una persona o di un’impresa ma ci sono anche posti di lavoro, più imprese, investitori e – non ultima – la reputazione dell’intero territorio. Oggi non sono qui a fare passerella ma per avviare un percorso che vogliamo funzioni e per testimoniare che ci stiamo provando con serietà e trasparenza. Abbiamo anche incontrato i sindacati con i quali il confronto è stato schietto e con cui abbiamo siglato accordi per mantenere determinati impegni. Ovviamente si deve instaurare nuovamente un clima di fiducia. Farinetti ci ha messo pubblicamente la faccia anche oggi e questo gli va riconosciuto».

Lo spazio riservato all’Emilia Romagna (Foto © Enzo Radunanza).

L’impegno del CAAB

Per il Centro AgroAlimentare di Bologna, l’iniziativa importante perché propone un progetto imprenditoriale credibile per valorizzare asset pubblici strategici quali sono le aree CAAB dove sorge Grand Tour Italia.

«Auspichiamo che la collaborazione tra CAAB e Grand Tour Italia possa esprimere una sinergia per la promozione per le filiere dell’ortofrutta e del fresco che fanno capo al Centro. – è intervenuto Marco Marcatili, Presidente di CAAB – A partire da Grand Tour Italia e dai suoi attori, lavoreremo a un’alleanza per la buona alimentazione, che promuova la cultura del cibo e la consapevolezza di cittadini e consumatori sul valore del cibo fresco e sull’importanza dell’alimentazione per la salute. Ciò che chiediamo a Grand Tour Italia non è un rapporto di buon vicinato, ma una vera partnership strategica sull’alimentare, una responsabilità condivisa su questi temi. Stiamo anche valutando di organizzare dei mercati del fresco il sabato».

Bologna Welcome: «Una rivoluzione del concetto di turismo esperienziale»

«La responsabilità verso i lavoratori e gli investitori rende questo progetto molto importante. – ha affermato Daniele Ravaglia, Presidente di Fondazione Bologna Welcome – Personalmente credo al progetto perché rivolge l’attenzione a un’attività turistica e gastronomica che a Bologna ha dimostrato di funzionare. Voglio ricordare che il 2024 a Bologna si sono registrate 5 milioni di presenze e 2 milioni di arrivi, numeri che superano quelli 2019 anti-Covid. Quindi, credo che una proposta di alta qualità come quella di Grand Tour Italia, che celebra la ricchezza e la varietà della cucina italiana, non potrà che dare lustro alla città, contribuendo ad aumentare ulteriormente l’attrattività della destinazione».

Per i prossimi aggiornamenti sull’apertura e gli eventi futuri, è disponibile il sito ufficiale di Grand Tour Italia: www.grandtouritalia.it

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Enzo Radunanza

Giornalista e addetto stampa, mi occupo di enogastronomia dal 2010. Nel 2019 sono stato nominato "Ambasciatore dei vini dell’Emilia Romagna" per la mia costante attività divulgativa. Inoltre, sono copywriter e digital media marketer per varie realtà. Per tutti sono anche "Il Cronista d'assaggio".

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