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La scure dell’inflazione sui consumi fuori casa: gli italiani ridimensionano bar e ristorante

Italgrob-Censis.: l'inflazione ridimensiona i consumi fuori casa

La perdita del potere di acquisto nel 2023 ha indotto un italiano su due a rinunciare «una o più volte l’anno» alla colazione al bar o al pasto al ristorante. È quanto emerge dal terzo rapporto Italgrob-Censis che evidenzia anche come 14 milioni di persone siano convinte «che in Italia l’inflazione galoppi oltre il 20%»

Nel 2023 un italiano su due (48,9%) ha rinunciato “una o più volte l’anno” alla colazione al bar o al pasto al ristorante “a causa dell’inflazione”. Sono 14 milioni, coloro che sono convinti “che in Italia l’inflazione galoppi oltre il 20%”. È quanto emerge dal terzo rapporto Italgrob-Censis, presentato al Senato, nella Sala capitolare.

Mangiare fuori tra inflazione e convivialità

Al centro dello studio ci sono l’importanza della convivialità come momento di socialità e l’andamento dei consumi fuori casa degli italiani. Se per l’83,4% la presenza di luoghi in cui potersi incontrare è importante per il proprio benessere, l’inflazione è stata causa di rinuncia a mangiare fuori per 14 milioni in corso d’anno per almeno una volta.

Secondo il rapporto, un italiano su sei è convinto che in Italia l’inflazione galoppi oltre il 20%, mentre per il 55,8% è destinata ad aumentare nei prossimi mesi. Rialzo dei prezzi, taglio delle spese, minori disponibilità economiche, preferenza della convivialità in casa sarebbero alcuni dei motivi che spingono i cittadini a rimanere nelle proprie dimore. Nonostante ciò, il 60,7% vorrebbe nei prossimi mesi potersi recare di più in ristoranti, bar, enoteche e trattorie.

Come si evince dal rapporto, per l’83,4% degli italiani la presenza di luoghi in cui potersi incontrare e stare insieme è importante per il proprio benessere, mentre il 90,9% li ritiene fondamentali per la qualità della vita collettiva. Inoltre, per il 93,7% questi luoghi rendono più vivibile un territorio avendo anche una valenza culturale.

Per l’83,4% degli italiani i luoghi di aggregazione sono importanti per il proprio benessere.

Riguardo alla componente puramente economica, i consumi fuori casa hanno registrato nel 2023 un giro d’affari di 92 miliardi (rapporto Ristorazione 2024 di Fipe-Confcommercio) con oltre un milione di impiegati a tempo indeterminato.

Italgrob

Italgrob è la Federazione italiana dei distributori Horeca, unica associazione nazionale di riferimento per il settore della distribuzione nel canale Horeca (acronimo di hotel, restaurant e café) che alimenta il circuito dei consumi fuori casa.

Nata nel 1992 per volontà dei consorzi dei grossisti distributori di bevande italiani, persegue l’obiettivo di rappresentare la categoria e le sue istanze sia verso le istituzioni che verso altri membri della filiera produttiva, contribuendo allo stesso tempo alla crescita, alla formazione e allo sviluppo del settore. Ad oggi il canale di distribuzione Ho.Re.Ca. conta 3.800 imprese con oltre 60mila addetti e un fatturato di 17 miliardi.

«Con il terzo rapporto “Il fuori casa rende l’Italia migliore” – spiega Antonio Portaccio, presidente Italgrob – abbiamo voluto mettere in luce la straordinaria valenza del mercato dei consumi fuori casa ed evidenziare il prezioso ruolo del distributore Food & Beverage. Vivere delle esperienze di consumo all’esterno delle mura domestiche è per gli italiani condivisione, scambio culturale, relazionalità con familiari e amici e permette di rafforzare i legami sociali, incoraggiando allo stesso tempo la conservazione delle tradizioni e l’innovazione nell’ambito alimentare. Mi preme sottolineare, inoltre, come l’intero settore del fuori casa, compresa la distribuzione, si stia orientando con più convinzione verso pratiche sostenibili ed etiche, a dimostrazione di una maggiore responsabilità della categoria dei distributori Ho.Re.Ca. nei riguardi dell’ambiente e delle comunità locali. Siamo consapevoli che attraverso questi comportamenti è possibile costruire una società più unita e inclusiva, dove il gesto del mangiare e del bere fuori casa rende l’Italia migliore».

Un appello allo Stato e alle imprese

Il settore necessita di interventi pianificati sia da parte della filiera, in primis dalla Distribuzione Horeca, sia dallo Stato per agevolare le imprese e rendere più accessibile beni e servizi ai consumatori. Al riguardo Paola De Micheli, vicepresidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, afferma:

«Dobbiamo aiutare e agevolare questo sistema, che è caratterizzato da piccole e medie imprese attraverso la facilitazione della logistica distributiva dei centri città con strumenti di transizione ambientale. Abbiamo bisogno di definire un quadro normativo chiaro sui dehor, di trovare uno strumento nazionale per ammodernare i sistemi dell’erogazione dei servizi del fuori casa ed è necessario un lavoro importante sul credito».

Fonte: www.italgrob.it

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