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Scoppia il caso PizzaBo che si trasferisce a Milano. Cosa ne sarà dei 34 dipendenti?

PizzaBo, la start up bolognese di consegna pasti a domicilio, è stata inglobata dall'inglese JUST EAT che intende trasferire la sede a Milano. Agitazione dei 34 dipendenti di Bologna che dovrebbero trasferirsi nel capoluogo lombardo ma si oppongono, dando vita ad una vertenza sindacale.

PizzaBo è stata inglobata da JUST EAT. Conseguenze: perdita del marchio e trasloco a Milano dei 34 dipendenti di Bologna. I lavoratori si oppongono e parte la prima vertenza sindacale per una startup.

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PizzaBo è stata acquistata da JUST EAT che intende trasferire la sede a Milano ma i sindacati si oppongono (© Foto GdG).

PizzaBo è una delle start up di maggior successo degli ultimi anni, nata nel 2009 grazie a una brillante idea dell’allora neo laureato Christian Sarcuni. Il sistema di ordine e prenotazione online di pizze e altre pietanze, è riuscito con il tempo ad affiliare centinaia di locali e a raggiungere un numero di utenti sempre maggiore, espandendosi da Bologna anche in altre città.

Il gioiello bolognese di consegna a domicilio ha avuto così tanto successo da stuzzicare più di una multinazionale ed infatti, nel 2015, è stato acquisito dalla Rocket Internet per 51 milioni di euro, per poi essere rivenduto all’inglese JUST EAT, leader delle prenotazioni online in Italia e nel mondo.

Cosa sta succedendo ai dipendenti di PizzaBo

L’espansione di PizzaBo nel corso degli anni era arrivata al punto da occupare ben 34 dipendenti che, però, adesso attraversano un momento molto difficile. Il passaggio della proprietà al gruppo londinese JUST EAT, che per l’Italia ha sede a Milano, porterà al decentramento dell’attività operativa ed amministrativa verso il capoluogo lombardo e alla perdita del marchio.

Una delle conseguenze sarà che, in linea teorica, tutti i dipendenti dovrebbero trasferirsi a Milano negli uffici di JUST EAT. Le alternative? Poche, anzi nessuna perché – in caso di rifiuto – perderanno il posto di lavoro.

Non sembrerebbero esserci esuberi in programma ma lo spostamento appare obbligato ed è proprio per questo motivo che, per la prima volta nella storia di una start up, è partita una vertenza sindacale di cui si è fatta carico la Filcams-Cgil di Bologna per impedire il trasferimento negli uffici di Milano che per molti dipendenti è complicato e, in alcuni casi impossibile, per via di situazioni familiari consolidate che rendono difficile un trasloco su due piedi.

L’hashtag #savepizzabo intanto sta impazzando sul web e il sindacato sembra proprio che voglia vincere la sua prima battaglia contro una start-up. Il primo aprile ci si riunirà davanti al tavolo delle trattative e la Filcams-Cgil farà il possibile per salvare il marchio e impedire il trasferimento dei dipendenti.

Vedremo cosa accadrà.

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Amelia Di Pietro

La Speziatrice di notizie - Cresciuta in Abruzzo, Amelia vive a Bologna dove si è trasferita a 19 anni per studiare. Si laurea prima in “Sociologia” e poi in “Giornalismo e Culture Editoriali” iniziando a scrivere di cultura e teatro. La cucina è un'altra passione, soprattutto quella vegana; lievito madre, cereali integrali, legumi, frutta e verdura sono oggi i suoi più cari alleati tra i fornelli. Per La Gazzetta del Gusto è la Speziatrice di notizie.

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