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The World’s 50 Best Restaurants 2024: svelata la classifica 51-100

The World’s 50 Best Restaurants 2024: la classifica 51-100
La veranda dell'Atelier Moessmer Norbert Niederkofler (Foto © Dalge).

Il nuovo ingresso più in alto è l’Atelier Moessmer Norbert Niederkofler a Brunico, in Italia, che si posiziona al 52° posto. La cerimonia finale che svelerà i primi 50 migliori ristoranti al mondo si terrà a Las Vegas il prossimo 5 giugno

A due settimane dalla cerimonia finale,  è stata annunciata la classifica estesa 51-100 del The World 50 Best Restaurants 2024, la famosa manifestazione che dal 2002 incorona i 50 migliori ristoranti al mondo celebrando la ricchezza e la diversità del panorama culinario mondiale.

Il 52esimo posto all’Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler

Nel rank l’Europa conquista sei nuove posizioni con al 52esimo posto l’Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler a Brunico; il Coda di Berlino, in 62a posizione; il Bozar di Bruxelles (63o); Le Doyenné a Saint-Vrain (70o); il Restaurant Jan a Monaco (84o) e il Mountain a Londra al 94esimo.

L’elenco 51-100 comprende i ristoranti di tutti e sei i continenti ed è stato stilato grazie ai voti di 1.080 esperti indipendenti che appartengono al mondo della gastronomia, da giornalisti gastronomici e chef di fama mondiale a gastronomi itineranti.

Il Germano reale di Norbert Niederkofler (Foto © Luca Dal Gesso).

The World’s 50 Best Restaurants 2024: come seguire la cerimonia del 5 giugno

Ogni “giurato” di loro ha contribuito con i propri voti a stilare anche la classifica completa di The World’s 50 Best Restaurants 2024, che sarà svelata il 5 giugno prossimo a Las Vegas, live sul palcoscenico della premiazione. La cerimonia di premiazione sarà trasmessa anche in diretta streaming sul canale Facebook 50 Best e sul canale YouTube alle ore 20:25 (orario di Las Vegas) e alle 04:25 (orario in UK).

Il programma di quest’anno include una serie di eventi chiave che sono diventati la pietra miliare delle celebrazioni di 50 Best Restaurants: il forum #50BestTalks; la serie 50 Best Signature Sessions, con eventi gastronomici aperti al pubblico; una Chefs’ Feast che mette in mostra l’eccellente offerta di fine dining di Las Vegas; il tutto culminerà nella cerimonia di premiazione e nel countdown, e poi nel 50 Best Closing Party ufficiale.

Torino ospiterà l’edizione 2025

The World’s 50 Best Restaurants ogni anno crea per la città ospite un’opportunità unica per riunire un’incredibile comunità di chef da tutto il mondo. Per il 2025 la manifestazione arriverà a Torino: sotto la Mole si ritroveranno i più grandi nomi della ristorazione mondiale per un’intera settimana dedicata al gusto e alle tradizioni. Un’occasione importantissima per promuovere anche le ricchezze enogastronomiche del Piemonte e del suo capoluogo.

La classifica 51-100, Paese per Paese

La Francia naturalmente è in testa con altri quattro ristoranti oltre al Le Doyenné, tra cui: Flocons de Sel (No.76) a Megève; La Grenouillère (No.77) a La Madelaine-sous-Montreuil; Alléno Paris Au Pavillon Ledoyen (No.79) a Parigi e Ceto (No.85) a Roquebrune-Cap-Martin. Nella classifica completa, sono presenti altri quattro ristoranti in UK, ossia Brat (No.65), The Clove Club (No.80), Lyle’s (No.87) Core by Clare Smyth (No.97).

Buoni risultati anche per la Germania, che vanta un totale di quattro ingressi in classifica, tra cui Ernst (No.75) e Tantris (No.88), entrambi a Monaco.

A seguire la Spagna, con tre locali: Enigma (No.59) a Barcellona, Aponiente (No.72) a El Puerto de Santa Marìa e Mugaritz (No.81) a San Sebastián.

Nella The World’s 50 Best Restaurants 2024 l’Italia è rappresentata anche dal ristorante Le Calandre (No.51) a Rubano, mentre il ristorante belga Willem Hiele, ad Oudenburg, si posiziona alla No.83. Un ristorante danese e uno turco si sono classificati nell’elenco 51-100, rispettivamente Kadeau (No.54) a Copenaghen e Neolokal (No.91) a Istanbul.

Spaghetti con fegati di seppia de Le Calandre di Ribano, al 51esimo posto della classifica.

Fuori Europa si segnalano le new entry il Masque a Mumbai (No.78), il Mosu (No.86) e l’Onjium (No.96), entrambi a Seoul, insieme al ritorno dell’Indian Accent di New Delhi (No.89). Guardando all’estremo Oriente, spiccano nella lista tre ristoranti giapponesi – Narisawa, a Tokyo (No.56), La Cime, a Osaka (No.66) e Sazenka, sempre a Tokyo (No.93) – mentre la Cina è rappresentata da Fu He Hui, a Shanghai, al No.69 e Singapore si conquista tre posizionamenti, con il Burnt Ends al No.68, Labyrinth al No.92 e Meta al No.95. Ci sono poi anche due ristoranti thailandesi in classifica: Potong al No.57 e Nusara al No.74, entrambi a Bangkok.

Il successo dei ristoranti in Nord-America

The World’s 50 Best Restaurants continua a premiare il Nord America con i nuovi ingressi di Smyth, a Chicago, al No.90 e Fauna, a Valle de Guadalupe, in Messico, al No.100. Sono poi presenti altri due ristoranti messicani: Alcalde di Guadalajara al No.67 e Sud 777 di Città del Messico al No.82. Gli Stati Uniti annoverano inoltre Le Bernadin a New York, al No.71, mentre Cosme, sempre a New York, è al No.99.

Il Sud America vanta cinque locali all’interno della classifica. Si posiziona al No.53 Leo di Bogotà di Leonor Espinosa, The World’s Best Female Chef 2022. Mérito, a Lima, si trova al No.55, mentre Mil di Cusco si posiziona al No.73. Lasai a Rio de Janeiro è al No.58 e Nuema, a Quito, di Pía Salazar, vincitrice del The World’s Best Pastry Chef 2023, si classifica No.61.

Il Fyn di Cape Town, vincitore del Sustainable Restaurant Award 2023 si classifica al No.60, mentre Orfali Bros Bistro è al No.64. Nella classifica 51-100, l’Australia è rappresentata dal Saint Peter di Sidney, gestito dallo chef Josh Niland, che si piazza al No.98. 

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Silvia Fissore

Milanese sotto la Mole, giornalista e pr. Nel 2007 sono entrata nel food come addetta stampa, col lancio di FoodLab, scuola di cucina torinese tra le prime a estendere l'impostazione professionale ai corsi amatoriali. Seguo l’ufficio stampa del Festival del Giornalismo Alimentare. Di Milano conservo la mente aperta e lo snobismo, a Torino devo la capacità di riflettere e ripartire da zero.

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