Il Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani in prima linea per combattere attivamente le pratiche di sfruttamento dei lavoratori stagionali con la sottoscrizione di un importante protocollo d’intesa con le istituzioni: un esempio virtuoso da emulare.
È di qualche settimana fa la notizia riportata da diversi quotidiani nazionali sull’operazione dei Carabinieri che ha portato all’esecuzione di due misure cautelari: un divieto temporaneo di svolgere attività professionale per nove individui accusati di caporalato e il sequestro di undici veicoli utilizzati per il trasporto dei lavoratori.
Un anno di indagini sullo sfruttamento dei lavoratori stagionali
L’indagine, avviata un anno fa con il supporto di mediatori culturali dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, ha rivelato un diffuso sfruttamento nei vigneti delle province di Cuneo, Asti e Alessandria. Almeno 40 i lavoratori vittime di pratiche illecite; per 30 di loro è stato richiesto il permesso di soggiorno per “grave sfruttamento lavorativo”, con l’inserimento in progetti di integrazione in altre località italiane. Le indagini sono ancora in corso anche per raccogliere elementi di prova a sostegno delle ipotesi di reato.
Forse non è un caso che il 9 Aprile 2024, presso la Prefettura di Cuneo, sia stato sottoscritto il Protocollo d’intesa tra Prefettura, Comuni, Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Associazioni datoriali di categoria lavoro agricolo, organizzazioni sindacali e Consorzio di tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani.
Il protocollo mira alla prevenzione dello sfruttamento dei braccianti nel territorio, promuovendo condizioni di impiego regolari, alloggi dignitosi e trasporti adeguati per i lavoratori agricoli stagionali.
Il progetto Common Ground che parte dal Piemonte
Il Protocollo nasce in risposta alla crescente difficoltà, segnalata dalle imprese vitivinicole locali, nel reperire manodopera qualificata. In collaborazione con Enti, Associazioni e la Regione Piemonte, è nato così il progetto “Common Ground“, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito dei fondi PN Inclusione 2021-2027, che mira a contrastare lo sfruttamento dei lavoratori e a supportare le vittime di tali pratiche illecite.
Il coinvolgimento del “Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani” testimonia l’importanza e la ferma volontà di affrontare la questione in maniera strutturata e a livello territoriale, valorizzando la produzione vitivinicola secondo criteri di sostenibilità sociale ed etica imprenditoriale. Dopotutto il valore di un brand è sempre più valutato anche su questi importanti aspetti.
L’intesa, sottoscritta con vari Enti e Associazioni, propone un approccio sistematico attraverso interventi sperimentali volti a:
- identificare e contrastare lo sfruttamento lavorativo;
- offrire soluzioni abitative, lavorative e formative alternative alle vittime;
- sensibilizzare le imprese e i lavoratori sui rischi dello sfruttamento;
- sviluppare soluzioni territoriali per migliorare il reclutamento della manodopera stagionale.
- un impegno destinato a durare nel tempo
- la sua immediata attuazione, basata sulla necessità di una programmazione aziendale e non su interventi emergenziali, richiede un monitoraggio periodico per poterne garantire e valutare i risultati, con lo scopo di perfezionarne eventualmente le modalità operative.