Vinitaly 2016: per l’Emilia Romagna un bilancio più che positivo

All’indomani della conclusione del Vinitaly 2016, si tirano le somme e si valutano gli aspetti positivi per l’Emilia Romagna che sono stati molti. Ne abbiamo parlato con il Presidente e Direttore di Enoteca Regionale.

Ieri è calato il sipario sulla cinquantesima edizione del Vinitaly che, anche quest’anno, è stata una grande celebrazione del patrimonio vinicolo italiano di cui il Salone ha evidenziato le potenzialità in termini di prestigio internazionale e di competitività con gli altri Stati.

Sicuramente una delle regioni che ha ottenuto risultati molto incoraggianti è stata l’Emilia Romagna che, negli anni, sta guadagnando terreno in questo settore e si sta distinguendo per una produzione apprezzabile dal punto di vista della qualità, oltre che della quantità. L’impegno delle istituzioni e dei produttori, coordinati brillantemente anche da Enoteca Regionale Emilia Romagna, sta dando i suoi frutti.

Il Padiglione 1 è stato tra quelli più visitati e ha spiccato per qualità dei servizi e dell’offerta enogastronomica che ha declinato le eccellenze regionali articolandole lungo il percorso ideale della via Emilia da Rimini a Piacenza, passando per il ferrarese. Alcuni numeri posso dare la misura dell’impegno profuso e della complessità di questo grande evento: in quattro giorni hanno lavorato per lo spazio emiliano-romagnolo ben 1000 persone tra addetti ai lavori e aziende, 20 sommelier che hanno accompagnato il pubblico nelle degustazioni e nei banchi d’assaggio, oltre a quelli presenti negli stand delle singole aziende, 10 giornalisti ed blogger addetti all’ufficio comunicazione, 6 persone nella segreteria permanente e diversi operatori TV. 40 persone hanno lavorato nel ristorante InCantina, autentica novità di quest’anno che nessun’altra regione aveva predisposto, e dove i produttori potevano interagire con i buyer in un contesto piacevole e incentivante per la conclusione degli affari.

Cosi Pierluigi Sciolette, Presidente di Enoteca Regionale, in chiusura della manifestazione italiana: «Sono molti gli aspetti positivi che abbiamo riscontrato in questo 50esimo Vinitaly. Quello che però ci preme sottolineare particolarmente è la grande affluenza che abbiamo riscontrato, nonostante la nuova politica di accesso all’evento stabilita da Verona Fiere. Mentre prima si poteva pensare che il Padiglione 1 Emilia Romagna fosse frequentato, oltre che per il business, per la grande accoglienza e l’ospitalità, che certo non sono mancate, quest’anno abbiamo avuto la conferma che è alto l’interesse per i nostri vini anche da parte degli addetti al settore. Conferma che ci è arrivata anche dai 200 produttori presenti, tutti unanimi a sottolineare il successo ottenuto. L’Emilia Romagna è una delle poche regioni italiane ad avere all’interno del Vinitaly un’identità e un’idea di insieme. Riusciamo ad avere sotto uno stesso “tetto” piccole, medie e grandi imprese, gruppi privati e cooperative: siamo una regione che fa sistema e, insieme, raggiungiamo traguardi importanti».

Entusiasta anche l’instancabile Direttore di Enoteca Regionale, Ambrogio Manzi: «Quella del nostro Vinitaly è stata una macchina organizzativa, con 500 vini nei 7 banchi d’assaggio, tante iniziative in programma nei vari stand nell’area eventi, la presentazione dell’App “Via Emilia Wine & Food, moltissime le degustazioni fatte in modo professionale con un’attenzione maniacale anche ai dettagli».