«We Cook Filipino»: il viaggio culinario “del cuore” di Jacqueline Chio-Lauri
Una lettura deliziosa non solo per conoscere la cucina dell’arcipelago asiatico ma soprattutto benefica per il corpo: storie e ricette delle Filippine che reinterpretano la cucina tradizionale in versione salutistica
“Kumain ka na?” Una semplice frase che nella lingua filippina racchiude un mondo di significati.
Tradotta letteralmente come “Hai già mangiato?“, questa espressione va oltre l’invito e la semplice domanda: è un sentimento di cura e ospitalità, un modo per accogliere qualcuno nella propria casa e nella propria vita.
Con le parole “Kumain ka na?” sai di essere nel cuore pulsante di una cultura dove il cibo non è solo nutrimento per il corpo, ma anche per l’anima. La cucina nelle Filippine, infatti, assume un ruolo centrale nella vita quotidiana e sociale, intrecciandosi con la storia, la cultura e le tradizioni di questo arcipelago affascinante. Ed è proprio questo profondo legame che ritroviamo nell’ultimo libro di Jacqueline Chio-Lauri, dal titolo «We Cook Filipino» e pubblicato dalla casa editrice Tuttle. Un volume che non condivide solo ricette, ma offre qualcosa in più. Fa bene al cuore.
Tradizioni e ricette delle Filippine nel libro di Jacqueline Chio-Lauri
In un’epoca in cui l’attenzione verso uno stile di vita sano è sempre più in primo piano, We Cook Filipino mette in luce l’aspetto salutistico della cucina tradizionale filippina, offrendo infatti un’alternativa nutriente e gustosa ai regimi alimentari più comuni.
Il nuovo libro di Jacqueline Chio-Lauri, sequel di «The New Filipino Kitchen» pubblicato nel 2018, riunisce storie e ricette di 36 personalità del mondo della gastronomia filippina, tra chef pluripremiati, scrittori enogastronomici e foodblogger sparsi nel mondo.
Ricette e storie delle Filippine “heart healthy”, pensate per la salute del cuore, secondo le raccomandazioni dell’American Heart Association, con tecniche e consigli per bilanciare sapore e salute.
Dal riso alle merende, dalle zuppe a piatti vegani, per finire con pesce, carne e dolci: 51 deliziose ricette in versione salutare di piatti iconici come il famoso Adobo fino ai croccanti Lumpia, la versione filippina degli involtini primavera cinesi.
La presentazione del libro all’Ambasciata delle Filippine a Roma
Il volume è in versione inglese, per il momento, ma è acquistabile anche in Italia, dove è stato presentato lo scorso 23 aprile, presso l’Ambasciata delle Filippine a Roma.
Un evento importante, coinciso con il Mese Internazionale del Cibo Filippino, tenutosi alla presenza di alte cariche dello Stato asiatico e del direttore Generale della FAO, Qu Dongyu: una felice occasione per presentare in contemporanea, il progetto del console Bem Ochoa, la guida digitale sui ristoranti filippini a Roma Filipino Food & Restaurant Guide in Rome.
Il cibo come “casa e di famiglia”: Italia e Filippine, unite da tradizioni e sapori
Nel suo discorso di saluto, l’Ambasciatore delle Filippine in Italia Nathaniel Imperial ha sottolineato che, così come in Italia, anche la cucina filippina è riconosciuta come “cibo di casa”, con la maggior parte delle ricette custodite in famiglia e tramandate da una generazione all’altra.
Una dichiarazione che trova d’accordo l’autrice di Jacqueline Chio-Lauri.
«Così come per gli italiani, anche il cibo filippino ruota intorno alla famiglia, tradizione, ma anche salute e benessere. Le Filippine, analogamente all’Italia, sono circondate dal mare, di conseguenza, e la nostra cucina è ricca di piatti a base di pesce e frutti di mare, fornitori di aminoacidi essenziali, salutari per il cuore. Privilegiamo anche noi le cotture semplici come la griglia, la cottura al vapore o il “kinilaw” (pesce crudo). Il tradizionale “pinais”, inoltre, è simile al cartoccio italiano, con la differenza dell’utilizzo di foglie di banano per l’involucro, che conferiscono un sapore e un aroma splendido al cibo cucinato»
La cucina filippina che diventa memoria: storie e ricette che scaldano il cuore
L’importanza del cibo nelle Filippine non è solo nutrimento, ma è anche un simbolo di gioia condivisa e di momenti trascorsi insieme.
Nel libro We Cook Filipino, l’autrice Jacqueline Chio-Lauri, ex ristoratrice e autrice del blog myfoodbeginnings.com, esplora questa dimensione, mostrando ricette del cuore e storie straordinarie legate al cibo dei ricordi di personaggi filippini famosi nel mondo.
Racconti familiari e personali come quello della chef Vega Hardy, ad esempio, la cui mamma era una nutrizionista o Roger Asakil Joya, chef stellato del suo ristorante in Norvegia, che propone una ricetta minimalista per il Sinigang (un metodo di cottura in brodo) con i calamari, ma anche grandi nomi del food filippino negli States come gli chef Margarita Manzke e Carlo Lamagna.
We Cook Filipino: ricette e storie filippine per la salute del cuore
La cucina filippina è un tesoro nascosto, un incrocio tra influenze coloniali spagnole, cinesi e malesi, arricchite da ingredienti locali unici. Una celebrazione dell’arte culinaria che sa essere allo stesso tempo semplice e sofisticata, tradizionale e innovativa.
Le ricette sono presentate in modo chiaro, con consigli utili sull’utilizzo di spezie e ingredienti e accompagnate da belle fotografie che catturano la bellezza e la vivacità dei piatti proposti.
«La cucina filippina condivide anche un ingrediente chiave per l’Italia, l’aglio, che fa bene al cuore – spiega Jacqueline Chio-Lauri – Noi lo usiamo per cucinare il riso e il nostro adobo indigeno, ma anche per cucinare la maggior parte, se non tutti, gli stufati e i soffritti filippini. Condividiamo anche l’abitudine di condire con succhi acidi il cibo, indipendentemente dal fatto che sia limone in Italia o calamansi nelle Filippine. Un tocco rinfrescante che può ridurre la nostra eccessiva dipendenza dal sale come esaltatore di sapore»
Tecniche, storie personali, ingredienti e consigli per chi ama esplorare nuovi orizzonti gastronomici, un inno alla biodiversità e alla grande ricchezza culturale delle Filippine.
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