Un hotel dal fascino visionario e un ristorante che ribalta le convenzioni, in un ambiente eclettico e raffinato. Moderna ospitalità e alta gastronomia si fondono nell’ex dimora di Donizetti
Un boutique hotel che avvolge i suoi ospiti in un’atmosfera sospesa tra ironia, lusso e spirito teatrale, a poco più di un passo da Fontana di Trevi.
All’hotel Maalot Roma, passato e presente si intrecciano in perfetta armonia, dando vita a un’esperienza che supera la semplice ospitalità e diventa un viaggio attraverso i sensi, l’arte e la memoria. Le mura del civico 78 di Via delle Muratte, infatti, custodiscono ancora l’eco di Gaetano Donizetti, che proprio qui compose alcune delle sue opere più celebri.
Oggi, varcando la soglia dell’hotel, parte della prestigiosa collezione Small Luxury Hotels of the World, ci si lascia alle spalle il moderno caos turistico per immergersi in un’atmosfera sospesa nel tempo.
Al centro di questa esperienza c’è Don Pasquale, il ristorante che racchiude l’essenza del luogo e ne definisce l’identità, ribaltando il concetto tradizionale di hotellerie: qui, infatti, è il ristorante a dare forma al Maalot Roma, trasformando l’esperienza gastronomica nella vera protagonista.
Una distinzione sottile ma significativa, dove prende vita una nuova partitura culinaria scritta dalle sapienti mani dello chef Domenico Boschi.
L’atmosfera del Maalot Roma: un foyer di sensazioni e colori
L’hotel si rivela come uno scrigno di sorprese, dove ogni dettaglio racconta una storia di audace eleganza, tra tinte vivaci e arredi sofisticati.
Il progetto architettonico firmato da Roberto Antobenedetto ha preservato l’anima storica del luogo, mescolandola con incursioni contemporanee che creano un dialogo continuo con Via delle Muratte, un tempo strada di caffè d’artisti e botteghe.
Il ristorante Don Pasquale è il primo ambiente che si incontra, dando un’immediata sensazione di convivialità e accoglienza, rivelandosi alla luce di un maestoso lucernario. Poco più in là, come in un gioco di scatole cinesi, si affaccia il bellissimo Capriccio, il cocktail bar dall’elegante tocco coloniale e la reception quasi nascosta, come per ricordare che essere al Maalot è come stare a casa e non in un hotel.

Un passato d’autore tra ospitalità gusto e bellezza
Gli spazi comuni del Maalot sono pensati per essere vissuti, non solo attraversati.
L’arte gioca un ruolo centrale in questo prezioso cinque stelle, in cui le pareti si animano grazie ai dipinti visionari e onirici di Stanley Gonczanski. Le sue tele, che impreziosiscono le sale del ristorante, instaurano un dialogo affascinante con la storia e l’identità del palazzo.
Ogni quadro è un piccolo mondo da esplorare, un dettaglio in più che contribuisce a rendere il soggiorno, o la semplice sosta, un viaggio tra estetica, cultura e accoglienza raffinata.
La lounge del ristorante, con il suo mix di tessuti e boiserie dai toni vibranti, invita a momenti di relax, con un design che richiama sì i club inglesi, ma con un’anima più eclettica e un approccio moderno all’ospitalità. Anche l’illuminazione è studiata per esaltare i dettagli architettonici e le opere esposte, immergendo gli ospiti in un’atmosfera intima e sofisticata.

La sinfonia dei sapori del Don Pasquale al Maalot Roma
Guidato dall’executive chef Domenico Boschi, il ristorante prende il nome dalla famosa opera di Donizetti e presenta una cucina giocata su leggerezza e creatività, in costante dialogo con la memoria gastronomica capitolina.
Il menu è costruito come l’atto di un’opera: poche portate e sapori autentici, tecnica raffinata e un tocco di ironia che si traduce in piatti dal forte impatto visivo ed emozionale. La firma di Domenico Boschi, ex Fortunato al Pantheon e Dulcamara, è riconoscibile nella capacità di trasformare ingredienti classici in creazioni originali, senza mai tradire l’anima del territorio.

Tecnica e passione nei piatti
Tra le proposte, il carciofo arrostito con salsa al pecorino è un’opera di precisione: la cottura sottile trasforma il vegetale in un scrigno che bilancia la sapidità con delicate sfumature erbacee. La base si arricchisce di una purea verde ottenuta dagli scarti del carciofo stesso, un inno alla sostenibilità che si completa con un wafer di pecorino dal sapiente equilibrio tra dolce e salato, dove zucchero e sale danzano in parti uguali.
Il risotto con zucca mantovana si tinge di un caldo colore mentre il midollo di manzo, elemento di opulenza ma ben controllata, viene mitigato da una sapiente mantecatura con Blu di bufala e da un fondo bruno che lega tutti gli elementi in un’armonia perfetta.

Nei desserts un’esperienza che accarezza i sensi
La pasticceria dello chef Boschi si rivela come un’elegante composizione di texture e temperature, dove ogni dessert è pensato come un piccolo spettacolo.
Il sablè breton offre una base croccante al semifreddo alle mandorle, mentre l’ananas in osmosi porta una nota esotica e vivace.
I petits fours concludono il pasto come piccole gemme di pasticceria: dal classico tiramisù al macaron con crema al burro e cacao, dalla gelée al passion fruit alla meringa, ogni boccone è un piccolo capolavoro di equilibrio e tecnica.
Un teatro gastronomico senza interruzioni
Da non trascurare la direzione del restaurant manager Vincenzo Sartori, che ha saputo creare un servizio che fluisce con eleganza e basato su gesti competenti ma non artificiosi.
Questo palcoscenico del gusto accoglie fino a sessanta ospiti, in un’atmosfera che oscilla magistralmente tra il comfort di un salotto privato e l’energia di un bistrot parigino.
Il Don Pasquale si rivela, inoltre, un locale che non conosce intervalli fino a sera inoltrata, un’esperienza “all day dining” che trasforma ogni momento in un’occasione speciale.

Il ristorante con l’hotel intorno, l’ensemble dell’ospitalità
L’hotel di Via delle Muratte, diretto dal General Manager Cristiano Zucchiatti, avvolge il ristorante con le sue trenta camere, tra cui quattro suite, accoglienti e raffinate.
L’arredamento mescola elementi british contemporanei con dettagli lussuosi: tessuti dalle fantasie audaci, caminetti, librerie e cabine armadio ampie e confortevoli, mentre i bagni rivestiti in marmo aggiungono un tocco di lusso discreto.
La cura per il dettaglio si riflette anche nella linea di cortesia Dyptique, nelle lenzuola di pregio e nella perfetta insonorizzazione delle stanze. Inoltre, per gli ospiti più attivi, l’hotel offre una palestra attrezzata per mantenere il proprio benessere anche durante il soggiorno.
Ma ciò che distingue il Maalot Roma è la sua anima aperta alla città. Non un hotel per soli turisti, ma un luogo di incontro anche per i romani e per chiunque voglia vivere la Capitale con un tocco di esclusività e leggerezza.
Il Maalot incarna l’ospitalità di pregio che contraddistingue le strutture di Shedir Collection, un gruppo che mette al centro l’eleganza e il lusso. Tra questi gioielli, spicca anche l’hotel Umiltà 36 (ne abbiamo parlato qui) e il Capri Tiberio Palace, esempio perfetto di comfort e stile.
Hotel Maloot Roma
Via Delle Muratte, 78 Roma
www.hotelmaalot.com