Le tradizioni enogastronomiche italiane sono state determinate da diverse dominazioni e da complesse vicende storiche e politiche oltre che da una posizione geografica privilegiata che ha reso la nostra penisola un crocevia di popoli ed esperienze. Inoltre le differenze ambientali e climatiche, favoriscono una molteplicità di prodotti tipici che vengono combinati sapientemente regalando ricette particolarissime.
Proprio per salvaguardare questo inestimabile patrimonio, ad un certo punto, l’Unione Europea ha ritenuto necessario adottare una serie di marchi di qualità che potessero tutelare e promuovere la produzione agricola, ittica e dell’acquacoltura, garantendo ai produttori anche un importante vantaggio competitivo. Tali marchi, inoltre, mettono al riparo i consumatori da abusi e contraffazioni.
Sono nati, così, i marchi DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale garantita), disciplinati dalla seguente normativa:
– Regolamento (UE) n. 1151 del 21 novembre 2012;
– Regolamento delegato (UE) n. 664 del 18 dicembre 2013;
– Regolamento di esecuzione (UE) n. 668 del 13 giugno 2014.
La concessione del marchio di qualità viene concessa dall’Unione Europea su proposta del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ed è il risultato di un’accurata istruttoria preliminare. Successivamente all’ottenimento del marchio, i produttori interessati saranno suscettibili di un costante controllo da parte di un ente terzo di certificazione.
© Riproduzione vietata