Struffoli napoletani, la vera ricetta di un dolce di Natale

È una delle ricette partenopee più allegre e golose. Richiede un po’ di pazienza ma il risultato vi renderà felici

Gli struffoli napoletani sono uno dei più gustosi dolci tipici del Natale e rispecchiano l’allegria, la vivacità e la fantasia che contraddistingue questa regione italiana. Chi è cresciuto in Campania collega gli struffoli ad un’atmosfera fatta di profumi, sapori e amore perchè era un dolce che preparavano le nonne, con pazienza e dedizione.

Si presentano come una cascata di palline fritte del diametro di circa 1 cm, insaporite da miele e cosparse di confettini colorati (allo zucchero e all’anice) e frutta candita. Sono davvero alla portata di tutti, sotto il profilo del costo e della facilità di preparazione; l’unico requisito è la pazienza perché le palline devono essere tutte uguali e cotte al punto giusto per non avere un retrogusto amarognolo. Sembra che a Napoli fossero preparati dalle suore come dono alle famiglie nobili per la loro liberalità.

Storia degli Struffoli

La ricetta degli struffoli napoletanti ha origini antichissime e pare che non sia nata esattamente a Napoli. Secondo alcuni, infatti, sarebbero stati i Greci a portare in città questa delizia ai tempi della Magna Grecia; secondo altri provengono dalla Spagna e diffusi ai tempi della dominazione spagnola. In verità, ancora oggi, sia in Grecia che in Spagna esistono due preparazioni simili e precisamente i loukoumades greci (ghiottonerie) e i piñonate spagnoli che sono composti da palline dalla forma più allungata.

Pur richiamando una tradizione napoletana, gli struffoli sono conosciuti anche in altre regioni meridionali; in Calabria si chiamano “cicirata” o “turdiddi”, in Umbria ed Abruzzo “cicerchiata” ed a Palermo “strufoli”.