Piemonte Primi piatti

Rabatòn piemontesi, gli gnocchi come non li avete mai visti

I rabatòn piemontesi sono un primo piatto della cucina povera piemontese, tipici dell’alessandrino. Si tratta di polpettine a forma di mezzo sigaro che, nella consistenza, ricordano gli gnocchi e che vengono “rabattate” nella farina.

Morbidi e gustosi, da quasi quarant’anni la loro capitale si trova nella lingua di terra rossa della Fraschetta. Preparata con ingredienti poveri, questa ricetta vegetariana conquista tutti. 

Rabatòn piemontesi (Foto © Paola Alemanno).

I rabatòn sono un primo piatto della cucina povera piemontese, tipici in particolare dell’alessandrino. Si tratta di polpettine a forma di mezzo sigaro che, nella consistenza, ricordano gli gnocchi e che vengono “rabattate” nella farina. Si possono preparare con un discreto anticipo e gratinare soltanto quando i commensali sono seduti al tavolo.

Litta Parodi, paesino di un migliaio di abitanti, è il logo dove sono stati ideati e dove, nel 1999, è nata la “Confraternita du Rabatòn” con lo scopo di proteggere la paternità di questo prodotto e promuoverlo alla gastronomia nazionale. Inoltre, ogni primo week end di settembre, per le vie del paese è possibile assaggiare questa prelibatezza, proprio durante lo svolgimento della “Sagra del Rabatòn”.

Ricetta Rabatòn piemontesi

La preparazione dei rabatòn piemontesi prevede due cotture, la prima in acqua bollente e la seconda in forno per gratinare la superficie di burro e parmigiano. La ricetta tradizionale vuole che abbiano la forma di un pollice ma è possibile modellarli a piacere, magari creando delle polpettine tonde.

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Dosi:
4 persone
Difficoltà:
Facile
Costo:
Basso
Tempo:

30 minuti

Tempo Cottura:

10 minuti

 
 
Forno:

180°C

Dosi:
4 persone
Difficoltà:
Facile
Costo:
Basso
Tempo:

30 minuti

Tempo Cottura:

10 minuti

Forno:

180°C

  • 1 kg di erbette di campo (oppure 500 grammi di bietole e 500 grammi di spinaci)
  • 400 grammi di ricotta
  • 4 uova
  • 1 spicchio d’aglio
  • 140 grammi di Parmigiano
  • 20 grammi di burro
  • maggiorana, prezzemolo e salvia freschi
  • pepe, sale e noce moscata qb
  • farina 00 qb
  • 2 cucchiai di latte

  1. Sbollentare in acqua non salata le erbe di campo oppure le bietole e gli spinaci, a seconda della stagione e dei gusti. Conservare l’acqua di cottura perché servirà successivamente. Lasciare raffreddare le verdure e scolare all’interno di un colino

    Dopo aver sbollentato le verdure, strizzarle bene (Foto © Paola Alemanno).
  2. Intanto sbattere in una ciotola capiente tre uova e un tuorlo, aggiungere la ricotta e 60 grammi di Parmigiano (1). Tritare con la mezzaluna uno spicchio d’aglio e una bella manciata di erbe aromatiche fresche: maggiorana, prezzemolo e salvia (2). Unire il trito di erbe al composto di uova, ricotta e Parmigiano (3)
  3. Strizzare bene le verdure, tritare anch’esse con la mezzaluna (1) e aggiungerle al composto che dovrà risultare molto compatto (2); ciò sarà possibile solo se la verdura sarà stata strizzata al massimo. Se necessario, si può aggiungere un pugno di pan grattato e ancora un cucchiaio di parmigiano. Aggiungere noce moscata, pepe e sale
  4. Formare delle polpettine lunghe un pollice e del diametro di 3 centimetri circa. Rotolare i rabatòn in poca farina e farla assorbire completamente con i palmi delle mani, altrimenti, dopo la cottura, risulteranno collosi
  5. Aggiungere all’acqua di cottura delle verdure del brodo di carne e fare lessare le polpettine per pochi minuti. Disporle in una teglia precedentemente imburrata, aggiungere qualche ramo di rosmarino, qualche ciuffo di salvia e due cucchiai di latte. Ricoprire i rabatòn con il restante Parmigiano e qualche fiocchetto di burro

    Rabatòn piemontesi: ricetta illustrata degli gnocchi vegetariani
    Prima di infornare decorare con erbe, Parmigiano e burro (Foto © Paola Alemanno).
  6. Infornare a 180° per dieci minuti fino a doratura o comunque finché le foglie sporgenti degli aromi saranno bruciacchiate e avranno sprigionato tutto il loro profumo. Servire caldissimi.
© Riproduzione vietata

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Paola Alemanno

Supernova - Classe 1994, ho origini liguri ma sono nata e cresciuta ad Acqui Terme (AL). Il cibo per me rappresenta, da sempre, una grande passione: amo cucinare, ma altrettanto bere e mangiare! Sarà per la mia tradizione familiare che mi ha tramandato ricette e ricordi di ristorazione. Sono laureata in Scienze Politiche dell’Amministrazione e specializzata in Giornalismo Culturale.

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