Salute

Alimenti pericolosi per la salute: quali sono e come difendersi

Siamo sicuri della qualità ed effetti dei cibi che portiamo in tavola? Ecco una lista di alimenti pericolosi per la salute: quali sono e come difendersi.

Per preservare il nostro benessere è importante conoscere caratteristiche, provenienza e modalità di produzione dei cibi. Ecco una lista utile degli alimenti dannosi per tutti e di quelli che possono generano intolleranze e allergie.

Alimenti pericolosi per la salute: quali sono
Alimenti pericolosi per la salute: quali sono.

Nonostante l’Italia abbia tra le norme più restrittive in Europa in merito alla sicurezza alimentare, vi sono alimenti nocivi per la salute che incombono sempre sulle nostre tavole. Conoscerli è il modo migliore per difendersi e per imparare a consumarli in modo corretto. Spesso, infatti, a fare la differenza in termini di rischio associato, è la quantità di alimento ingerito e la loro provenienza.

Occorre innanzitutto premettere che esistono alimenti nocivi per tutti – in quanto interessati da contaminazioni biologiche e chimiche – e alimenti che generano intolleranze e allergie secondo la predisposizione di ognuno.

Alimenti nocivi e pericolosi per tutti: la black list

Ciascun Paese europeo, rispettando ordinamenti interni differenti, prevede determinate quantità massime di pesticidi e altre sostanze chimiche che sono tollerate in cibi e bevande. Tant’è che anche la Coldiretti, nel 2016, basandosi sul Rapporto del Ministero della Salute sul sistema di allerta Ue per rischi alimentari, ha stilato la black list degli alimenti più dannosi per l’uomo. Scoprendo quali conviene evitare, scopriremo delle belle sorprese:

  • arachidi cinesi e noccioline turche che, dagli esami dei laboratori europei, sono risultate imbevute di aflatossine ossia sostanze chimiche cancerogene e tossiche;
  • fichi secchi e peperoni importati dalla Turchia, pistacchi provenienti dallIran e olive e fragole egiziane da evitare sempre per eccesso di uso di pesticidi e aflatossine;
  • spezie indiane, nelle quali i biologi hanno individuato contaminazioni microbiologiche valutate come nocive;
  • pesce originario della Spagna, specie tonno e pesce spada, che comporta l’assunzione di un elevato tasso di metalli pesanti;
  • frutta secca indiana che ha causato non pochi casi di salmonella.

Allergeni alimentari ed intolleranze

Qualunque proteina può costituire una fonte allergenica. Gli allergeni vengono classificati dall’Unione Internazionale delle Società Immunologiche (IUIS) che ha attribuito loro la nomenclatura poi adottata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS/WHO).

Se per gli alimenti tossici, importati e non, si deve fare affidamento controlli ed ispezioni doganali che sono appannaggio statale, per le sostanze alimentarti che possono causare effetti allergici od intolleranze, la normativa italiana in merito, con la nota che riceve ad applica il Regolamento Europeo 1169/2011, prescrive l’obbligo di comunicare la presenza, anche minima, di sostanze allergologiche o che recano intollerabilità, su etichette di prodotti confezionati, ma pure per la somministrazione degli alimenti.

Un obbligo quindi che ricade su tutto il settore alimentare: dal bar al ristorante, titolare e personale dipendente dovranno impiegare le corrette procedure di gestione degli allergeni, per poter restare in regola e tutelare la salute pubblica.

Secondo le indicazioni dei tecnici esperti in sicurezza alimentare Alimeta.it: «È quindi un dovere ed un diritto del consumatore accertarsi dell’adempienza a tale obbligo di chi fornisce pasti di qualsiasi tipo. Costui infatti è tenuto ad informare debitamente il cliente sulla possibile presenza nei piatti serviti di sostanze pericolose, che dovranno, infatti, essere anche indicate in modo esplicito e chiaro nei menu ed all’interno del locale, tramite affissione dell’elenco degli allergeni

Ecco quindi l’elenco degli allergeni alimentari che hanno un potenziale allergenico, cioè possono o potrebbero indurre crisi anafilattiche, patologie gastrointestinali, intossicazioni, o anche solo nausee e cefalee, etc.

  • Cereali contenenti glutine: grano, segale, orzo, avena, farro, kamut o i loro derivati;
  • Crostacei e loro derivati;
  • Uova e prodotti a base di uova;
  • Pesce e derivati, ad eccezione della gelatina di pesce e della colla di pesce;
  • Arachidi e derivati;
  • Soia e derivati;
  • Latte e derivati;
  • Frutta a guscio;
  • Sedano;
  • Senape;
  • Semi di Sesamo;
  • Anidride Solforosa e solfiti;
  • Lupini;
  • Molluschi.

Attenzione a quanto indicato nei menù e, nel caso abbiate dubbi, consultate tranquillamente gli addetti sala che dovranno fornirvi tutte le delucidazioni necessarie sulla presenza o meno di particolari sostanze nel piatto che vorreste ordinare.

L’articolo contiene informazione pubblicitaria e link sponsorizzati.

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