La dieta inizia dalla mente

Esistono semplici trucchi psicologici per far digerire meglio la dieta al nostro fisico… e al nostro cervello.

trucchi-psicologici-per-dimagrireDa lunedì mi metto a dieta!” Quante volte abbiamo pronunciato questa frase o l’abbiamo sentita. Ma quel lunedì per alcuni non arriva mai o dura lo spazio di un giorno, quando il successo della dieta – si sa – è racchiuso nella costanza. Ecco dunque i fallimenti o l’odioso effetto yo-yo, che spesso porta con sè tanta insoddisfazione oltre all’antiestetico effetto smagliatura.

Mantenere il peso forma non è semplice, è vero. Soprattutto in un periodo storico in cui le finanze dei più sono ridotte all’osso e questo non può che influire sul carrello della spesa, considerando che mentre le verdure si pagano a peso d’oro il cosiddetto cibo spazzatura propone prezzi stracciati.

Altro elemento che non rema certo a favore delle diete è il fattore tempo. In una società che ha sempre i minuti contati, si fa prima a scendere nel bar sotto l’ufficio per un ipercalorico tramezzino che ordinare una salutare fettina di carne al vapore… e quando si rientra tardi dal lavoro la tentazione del cibo già pronto è forte!

Ma è altrettanto vero che la dieta è, prima di tutto, una questione di testa. Se entriamo nella giusta mentalità non ci sono finanze risicate né tempi stretti che tengano.

Dimmi perché mangi

Per prima cosa dobbiamo chiederci quanto e cosa mangiamo per fame e quanto per altri motivi. Spesso rabbia, tristezza, insicurezza o la noia ci fanno aprire il frigo per staccare la spina almeno per quel lasso di tempo. È la teoria della compensazione. È il modo più semplice, immediato e fruibile per consolarsi – spesso con cibi dolci o comunque ipercalorici – da qualcosa della nostra vita che non ci piace o non accettiamo. Con il risultato che i problemi si moltiplicano, perché spesso si aggiunge anche quello di un peso eccessivo, con tutte le conseguenze psicologiche e le problematiche fisiche correlate.

Una breve valutazione del perché stiamo ingurgitando cibo ci può aiutare a capire quale problema dobbiamo risolvere o a concentrarci su ciò che vorremmo migliorare della nostra vita e nel contempo a bloccare un senso di fame che arriva dalla mente e non dallo stomaco.

Trucchi psicologici in cucina

Per dare una mano alla nostra forza di volontà possiamo mettere in pratica dei semplici escamotage:

  • L’occhio vuole la sua parte, lo sappiamo. Ed è altrettanto noto che ogni gusto sia coinvolto anche nell’alimentazione. Non siamo portati a mangiare un piatto dall’odore sgradevole anche se il gusto risulta buono, allo stesso modo un piatto scarno o bruttino manda messaggi negativi al cervello. Non a caso le abilità degli chef consistono anche nella presentazione dei piatti. Il problema delle riduzioni delle porzioni spesso è proprio quello di notare la pochezza di contenuto presente nel piatto. Dobbiamo quindi aggirare l’ostacolo. Come? Ad esempio mettendo i nostri 80 grammi di pasta in un piatto dalle dimensioni più contenute evitando il piatto fondo (in cui la nostra porzioncina si perderebbe!).
  • Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni” diceva Oscar Wilde, che tradotto significa: imparare a fare una spesa ragionata. Evitate di tenere in casa merendine, cioccolate, junk food o tutto ciò che vi allontani dalla retta via, ma allo stesso tempo non dimenticate di acquistare degli spuntini sani, che possano essere anche trasportati fuori o in ufficio, ad esempio una mela.
  • Infine è necessario prefissarsi obiettivi realistici. Pensare di fare diete lampo o perdere un numero esagerato di chili sarebbe nocivo per la salute e comunque spesso irrealizzabile, comportando l’idea di fallimento e quindi arrivando a vanificare gli sforzi o a rinunciarvi. È importante seguire le indicazioni dei professionisti e comunque fissare degli step realistici in modo che funzionino come motivazione per continuare o mantenere una corretta alimentazione.