Archiviato il Natale siamo già orientati al Cenone di San Silvestro, il lauto banchetto con il quale salutiamo l’anno appena trascorso e sogniamo un futuro fortunato. E allora, scaramantici o meno, non dimentichiamo di portare intavola una serie di alimenti propiziatori e di evitarne altri, meno consigliati dalla tradizione popolare
Quali sono i cibi portafortuna di Capodanno? Se state preparando il Cenone di San Silvestro ve lo sarete chiesti sicuramente anche voi perchè, scaramantici o meno, tutti desideriamo un 2025 fortunato e ricco di belle sorprese. E allora, perchè non provarci?
10 cibi portafortuna per un 2025 di prosperità
Il Capodanno è un momento carico di simbolismo, in cui tradizioni e credenze si intrecciano in una serata piena di aspettative sull’anno che sta per cominciare, soprattutto se ci lasciamo indietro un periodo poco felice. Tra i riti più diffusi, il cibo gioca un ruolo fondamentale: ogni piatto servito può diventare un talismano, capace di attirare ricchezza, amore o salute. Dalle lenticchie italiane ai frutti rotondi tipici dell’Asia, le tradizioni culinarie legate alla buona sorte variano da Paese a Paese ma condividono tutte un elemento comune: il desiderio di un futuro migliore.
Qui vi riportiamo una lista di 10 cibi portafortuna da mangiare a San Silvestro e anche qualche suggerimento su quelli da evitare.

Melagrana: un superfood delizioso e beneaugurante
Nella mitologia il melograno era l’albero sacro alle dee Giunone e Venere e, fin dall’antichità, è simbolo di fertilità, abbondanza e longevità; molte civiltà ne hanno onorato i frutti, attribuendo loro poteri magici.
In effetti, tralasciando la superstizione e affidandoci alla scienza, la melagrana vanta numerosi effetti positivi per la salute, al punto da essere annoverato tra i “superfood” per il forte potere antiossidante. Tra le altre virtù, si annoverano la capacità di ridurre i livelli di colesterolo, limitare i disturbi della menopausa e riequilibrare il sistema ormonale, mantenere le ossa più forti e rinforzare il sistema immunitario grazie alla ricca concentrazione di vitamina C. Avvalorati dagli studi condotti, anche la prevenzione delle malattie cardiovascolari e gli effetti benefici sulla digestione.
Se dovete predisporre i i cibi portafortuna di Capodanno, sappiate che la melagrana non va dimenticata. Arricchite il calice di bollicine con il succo e qualche chicco: il brindisi diventerà più brioso e…salutare.
Ricchezza e prosperità? Mangiamo uva!
In Spagna e in alcuni paesi dell’America Latina si mangiano 12 acini d’uva a mezzanotte, uno per ogni rintocco delle campane, per augurare fortuna. In Italia questa tradizione è molto radicata nelle Marche, dove ogni acino corrisponde a un mese dell’anno.
L’uva ha sempre rappresentato l’allegoria della ricchezza e quindi simboleggia salute, benessere e prosperità. D’altra parte è anche un frutto energizzante, disintossicante, diuretico, lassativo e aiuta in caso di problemi circolatori.
Mitologicamente era il frutto simbolo del dio greco Dionisio, e di Bacco nella mitologia romana, divinità legate alla terra e al ciclo vitale. Nel Medio Evo era destinata esclusivamente alle tavole dei ricchi poiché costosa e ritenuta un cibo di lusso.


I mandarini a San Silvestro, un frutto propiziatorio da portare in tavola
Come tutti i frutti di forma sferica, i mandarini simboleggiano l’eternità e sono auspicio di lunga vita mentre il loro colore brillante ricorda l’oro e quindi la ricchezza.
Dolci e succosi, contengono nobiletina, una sostanza che aiuta l’organismo ad eliminare l’accumulo di grasso nei tessuti e nel fegato e migliora l’attività dell’insulina. Inoltre l’acido ascorbico contenuto in tutti gli agrumi è fondamentale per la produzione di collagene: migliora l’elasticità della pelle e fa da scudo protettivo contro i raggi UV del sole.
Le lenticchie per augurare ricchezza
Conosciute in tutto il mondo, le lenticchie più pregiate sono quelle italiane, in particolare la varietà di Castelluccio di Norcia in Umbria che ha ottenuto il riconoscimento della IGP.
Sulla tavola di Capodanno sono un elemento irrinunciabile come auspicio di fortuna e ricchezza per l’anno che sta per iniziare. Tale usanza deriva dall’antica tradizione romana di regalare una “scarsella” ossia una piccola borsa di pelle per conservare i denari; al suo interno intanto venivano inserite delle lenticchie con l’augurio che si potessero trasformare in monete; non a caso, la loro forma tonda e appiattita ricorda quella delle monete.
Alimento prezioso dal punto di vista nutrizionale, sono ottime sostitute della carne, altamente proteiche e quindi rinforzano i muscoli. Grazie al ferro migliorano l’anemia, sono ricche di potassio e regolano la pressione, riducono il colesterolo cattivo e i trigliceridi, depurano il fegato e contrastano la stipsi grazie alle fibre.


Il maiale per progresso e sazietà futura
Del maiale si conosce la sua curiosità, che lo spinge a portare sempre in avanti il naso. Tale comportamento viene assimilato all’aspirazione al progresso ed è per questo che, in alcune culture europee, il suino è simbolo di prosperità e avanzamento. Se poi pensiamo che, da sempre, è stato una fonte di sostentamento delle famiglie semplici, capiamo perchè la carne di maiale ancora oggi è di buon auspicio e di sazietà.
Può essere servito in qualsiasi ricetta: al forno, arrostito oppure come cotechino e lenticchie: anche il maiale porterebbe guadagni futuri, altrimenti perchè i salvadanai avrebbero la sua forma?
Fagioli neri: simbolo di abbondanza
Al pari delle lenticchie, anche i fagioli ricordano le monete e simboleggiano abbondanza e ricchezza. Secondo i più tradizionalisti, sulla tavola di San Silvestro andrebbero serviti i fagioli neri: tentar non nuoce, non siete d’accordo?


Auspicio di felicità e fecondità con il riso
Il riso ha sempre evocato ricchezza, purezza e abbondanza; ancora oggi viene usato come augurio di felicità e fecondità. La sua simbologia deriva dalla capacità dei chicchi di raddoppiare di volume dopo la cottura.
È il cereale principale da assumere in caso di insufficienza renale poiché è povero di proteine e di sodio, favorisce l’eliminazione dell’urea, depura e rigenera l’apparato digerente e aiuta il mantenimento del peso. Essendo privo di glutine è uno degli alimenti principe nella dieta dei celiaci.
Peperoncino: fa bene alla salute e…allontana il malocchio
Piccante e salutare, il peperoncino esiste in tutto il mondo e le 200 varietà conosciute differiscono per forma, colore e sapore. Ne basta un pizzico per dare forza e vitalità a tutti i piatti ed è ricco di virtù terapeutiche.
Nella scaramanzia, soprattutto partenopea, i peperoncini sono fondamentali per scacciare la cattiva sorte e i loro semi piccanti allontanerebbero le malelingue e il malocchio. Quale posto migliore, allora, se non la tavola di Capodanno insieme agli altri alimenti ben auguranti?
Proprio ai semi interni, inoltre, sono state riconosciute molte virtù terapeutiche: stimolano la circolazione sanguigna e tengono a bada pressione e colesterolo. Accelerano il metabolismo e facilitano la digestione, sono antinfiammatori e analgesici, inducono il cervello a produrre endorfine influenzando positivamente l’umore.
Importato da Cristoforo Colombo dalle Americhe in tutta l’area mediterranea, e da qui nel resto del mondo, il peperoncino si rivela prezioso in molti piatti, dai classici spaghetti aglio olio e peperoncino di tradizione romano-napoletana al caciucco livornese, dalle orecchiette con le cime di rapa al gulasch di Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.


Frutta secca a Capodanno
Già per gli antichi Romani, la frutta secca non poteva mancare sulla tavola di feste e matrimoni perchè ritenevano che portasse fortuna. In effetti, è un alimento nutriente e poco costoso e, non a caso, in Francia c’è l’abitudine di mangiare ben 13 tipi di frutta secca a Capodanno. Nel nostro cenone di San Silvestro, ne sono sufficienti sette: noci, nocciole, arachidi, uvetta, mandorle, fichi e datteri.
Pasta di mandorle o marzapane: una bontà “fortunata”
Il nome della pasta di mandorle deriva dall’arabo “mauthaban” che significa “moneta” ed è per questo che è considerato un cibo fortunato. Se la Sicilia è la regione maggiormente legata a questa preparazione dolce, il marzapane è presente anche nella cultura gastronomica dell’Alto Adige, dell’Austria e di alcune zone della Svizzera dove i maialini di marzapane simboleggiano forza e prosperità.


Cosa non mangiare a Capodanno, per allontanare la sfortuna
Se vi abbiamo elencato cosa mangiare a Capodanno per avere fortuna, ecco una serie di cibi da evitare: prendete nota se siete superstiziosi.
In tavola non andrebbero portati granchi, aragoste e gamberi: camminando all’indietro sono simbolo di arresto. Sconsigliati anche i piccioni, le anatre, i fagiani e i volatili in genere: con loro la fortuna potrebbe volar via!
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