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Summer School Sergio Ferrari, vi raccontiamo com’è andata la prima edizione

Summer School Sergio Ferrari: racconto della prima edizione

Tredici comunicatori del vino a scuola di agricoltura con docenti di primo piano. Per cinque giorni, hanno approfondito tematiche legate alla gestione del rischio in agricoltura, cambiamento climatico, miglioramento genetico, sostenibilità e innovazione tecnologica

Giornalista agricolo trentino corrispondente delle principali testate tecnico-scientifiche nazionali, docente presso la Fondazione Edmund Mach (già Istituto Agrario di San Michele all’Adige), Sergio Ferrari è sempre stato molto attento alla formazione nel campo dell’agricoltura.

La Summer School Sergio Ferrari, la cui prima edizione si è svolta a Isera (TN) dal 18 al 22 Settembre, è un riconoscimento alla sua memoria attiva. Nella bellissima e storica sede della Casa del Vino della Vallagarina), studenti, sommelier, giornalisti, blogger e comunicatori da tutta Italia, per cinque giorni hanno avuto la possibilità di approfondire e confrontarsi con i protagonisti della ricerca nel campo della viticoltura, grazie all’evento organizzato da Agriduemila Hub Innovation con il supporto della Cooperazione Trentina.

Summer School Sergio Ferrari, parte alla grande la prima edizione

Il comitato scientifico della Summer School Sergio Ferrari è composto da Attilio Scienza (presidente), Massimo Bertamini (docente Università di Trento, C3A), Andrea Berti (amministratore delegato Agriduemila Hub Innovation), Alessandro Ceschi (direttore federazione della cooperazione trentina), Danilo Gasparini (docente di storia dell’agricoltura), Luigi Mariani (docente Università di Milano) e Riccardo Velasco (Direttore del Centro di Ricerca in Viticoltura ed Enologia, CREA-VE).

Marco Tobini, produttore e Presidente Casa del vino, e il Prof. Attilio Scienza (Foto © Salvo Ognibene).

Lo stesso comitato è stato impegnato anche durante le ore di aula, in aggiunta alla partecipazione del nuovo Master of Wine italiano Andrea Lonardi, di Marco Stefanini (Fondazione Edmund Mach), di Riccardo Ricci Curbastro, di Yori Zambon (Vivai Cooperativi Rauscedo) e di Maurizio Bogoni (Ruffino).

Oltre alla teoria, il percorso didattico ha previsto anche approfondimenti e visite in aziende partner nel territorio come la storica Distilleria Marzadro, la cooperativa Melinda e la Fondazione Edmund Mach per conoscere le sperimentazioni condotte in vigneto.

La visita alla Distilleria Marzadro (Foto © Salvo Ognibene).

«Non esiste viticoltura e agricoltura in generale che non debba avvalersi di studi e di tecnologia – ha sottolineato il Presidente Attilio Scienza – negli anni che verranno assisteremo a tante novità e per raccontarle al meglio è fondamentale lavorare anche sulla formazione dei tecnici e dei comunicatori. Gli argomenti tecnico-scientifici possono essere affrontati solo da chi conosce i problemi, Sergio Ferrari è stato un esempio su questo».

La prima edizione ha visto un focus specifico sui temi della viticoltura e dell’enologia ma gli organizzatori (supportati dal direttore della scuola Nereo Pederzolli, Pietro Bertanza e Costanza Fregoni) pensano già all’anno prossimo spostando l’approfondimento su temi che potrebbero essere l’ortofrutta, il comparto lattiero-caseario, l’olio e più in generale tutte le filiere agricole.

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Salvo Ognibene

Nato in Toscana ma cresciuto a Menfi, ama la pasta, la bici e la Sicilia. E’ laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna ed ha conseguito due master di cui uno in Marketing digitale alla LUMSA. Sommelier e giornalista, si occupa di comunicazione con attività di ufficio stampa e PR. Degustatore e collaboratore di guide enogastronomiche, è autore di 5 libri.

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