Il suo nome varia a seconda delle province siciliane così come il periodo di preparazione. A Naro, un paesino in provincia di Agrigento, si chiama muffuliettu ed è legato alla sacralità della festa dell’Immacolata.

La muffuletta siciliana o muffoletta è un tipico panino rotondo dalla consistenza spugnosa, impastato con semi di finocchio o “cimulu dunci”, in dialetto siciliano. Generalmente viene servito caldo, tagliato a metà, e condito semplicemente con olio extravergine d’oliva, sale e peroncino (se gradito) ma può essere accompagnato anche con pomodori secchi (cchiappi in siciliano), sarde salate, formaggio, tonno, mortadella e salumi vari.
In tutta la Sicilia esistono almeno nove varianti della muffuletta ed esse vengono consumate in diversi momenti dell’anno. Il loro nome cambia a seconda della zona e quindi avremo, ad esempio, “A muffuletta” nel palermitano, “Umuffulittu” nel nisseno o “Muffuliettu” nel narese, in provincia di Agrigento. In quest’ultima località, ad esempio, è un soprattutto il pane tipico della festa dell’Immacolata e già dal sette dicembre compare sulle tavole.
Nelle altre località della Sicilia, invece, si propone nel giorno di San Martino, insieme a del buon vino novello, o il giorno dei Morti o del Corpus Domini.
Storia e origini della muffuletta siciliana
Sulle origini di questo pane particolare, ci sono ipotesi contrastanti. Quella più accreditata vuole che a portarlo in Sicilia furono le truppe di Federico II di Svevia, circa ottocento anni fa. Sembra che si trattasse di focaccine di pane azzimo o “muffin” (secondo un termine sassone) e – per favorire la loro conservazione durante le lunghe ed estenuanti campagne militari – venisse aggiunto il “cumino dei prati” o “falso anice”. Un’altra ipotesi riconduce l’etimologia del nome al termine francese “mouflette” o molle, in riferimento alla consistenza soffice del prodotto.
La tradizione del Muffuliettu a Naro (AG)

Ogni anno, nelle giornate del sette e otto dicembre, ogni abitante di Naro fa la scorta di muffulietti presso il forno di fiducia per mangiarli in casa con la propria famiglia ma la tradizione è anche legata alla religione. Infatti, i panini di Naro vengano benedetti e distribuiti in Chiesa, alla fine della messa. Gli stessi panettieri li donano in abbondanza praticando un gesto di generosità verso i propri compaesani ma, soprattutto, di amore verso “a beddra matri ‘Mmaculata” (Maria Santissima Immacolata).
Ricetta del “Muffuliettu” narese
Categoria: lievitati
Difficoltà: media
Costo: basso
Dosi: 6 persone
Tempo totale di preparazione: circa due ore e mezza
Ingredienti
- 1 Kg di farina di grano duro
- 1 cubetto di lievito di birra
- Sale q.b.
- Una manciata di semi di finocchio
- Olio extra vergine di oliva q.b.
- Acqua q.b. (dovrebbe essere sufficiente circa mezzo litro)
Procedimento
- Versare la farina sul piano di lavoro, creando una fontana.
- Sciogliere il lievito con poca acqua tiepida e inglobare la farina. Aggiungere gradualmente gli altri ingredienti, cercando di ottenere un impasto morbido che non si appiccichi alle mani.
- Terminato l’impasto, tagliare dei pezzi irregolari di circa 10 cm (non è importante essere precisi). Con un kg di farina, verranno fuori circa sei pezzi.
- Far lievitare e, quando i panini avranno raggiunto circa il doppio del loro volume, mettere in forno preriscaldato a 200°C finché non saranno colorati.
- Condire e servire.
Ricetta inviata da Veronica Barbara
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