Toscana Vino

Podernuovo a Palazzone: Argirio, l’eleganza del Cabernet Franc di Giovanni Bulgari

Le splendide pennellate di rosso dell’azienda di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena: il sapore della terra e della tradizione nella verticale di un vitigno esclusivo

Argirio di Podernuovo a Palazzone: tutte le annate di un gioiello
Argirio IGT Rosso Toscana (Foto © Malinda Sassu).

Rosso come la passione, il dinamismo e la vitalità, la sensualità e la fierezza. Rosso come il Cabernet Franc, il vitigno che può essere tutto o il suo contrario. E tra amarlo e odiarlo, in mezzo è solo una questione di sfumature. Inimitabile se ben vinificato, mette in mostra il suo splendore in purezza (un nome, il mito Clos Rougeard), più timido quando nascosto nei tagli bordolesi con Merlot e Cabernet Sauvignon.

È proprio la Toscana a raccontare di splendidi esempi monovarietali, vini eleganti che esprimono la caparbietà nel raggiungere un traguardo con coraggio e persistenza. Argirio, il piccolo capolavoro toscano di Podernuovo a Palazzone, ne è l’esempio.

Argirio di Podernuovo a Palazzone

Il titolare Giovanni Bulgari

Argirio è un “gioiello artigianale” figlio di un cambio di rotta nella vita di Giovanni Bulgari, quarta generazione della nota dinastia: dalle gemme alla terra, passione preziosa come le pietre che selezionava nell’azienda di famiglia, un percorso che continua con lo stesso entusiasmo sull’onda dei ricordi delle prime vendemmie a Frascati, nella tenuta della nonna.

Podernuovo nasce nel 2004 per volontà di Paolo e Giovanni Bulgari, nella frazione di Palazzone, vicino a San Casciano dei Bagni (SI), da una vecchia vigna abbandonata.

Tredici vendemmie alle spalle che hanno il pregio dell’artigianalità: pezzi unici che, oltre ad essere sinonimo di attenzione per l’ambiente e la natura, rappresentano il vero concetto di esclusività. Esattamente come Argirio, il Cabernet Franc nato quasi per caso, caratterizzato da un gusto moderno ma legato alla tradizione e a questo territorio di confine tra Lazio e Umbria.

Restare artigiani del vino e non trasformarsi in brand è merito della volontà di Giovanni, fiero di questi vigneti che sono eleganza senza tempo tra ulivi e colline ondulate e di un vino che non segue la moda ma solo il tempo e il lavoro in vigna.

Sensibilità per l’ambiente: dalla vigna alla cantina sostenibile

Il progetto più bello è sicuramente quello dove non si vede la mano dell’uomo: da Podernuovo la cantina è a vista, apre lo sguardo mostrando il suo interno e il paesaggio circostante, integrandosi nello spazio naturale tra ulivi e filari che si perdono a vista d’occhio.

Esterno della cantina Podernuovo a Palazzone
La cantina a vista, progettata da Massimo Alvisi e Junko Kirimoto (Foto © Podernuovo).

Vetro, legno e cemento, i materiali naturali legati alla produzione vitivinicola, si mimetizzano nel progetto di Massimo Alvisi e Junko Kirimoto, in dialogo con la natura. Il mantenimento del microclima è assicurato dal parziale interramento della cantina che sfrutta il calore naturale della terra e ne asseconda l’andamento ondulato del suolo. Maestosi ulivi si ergono a silenziose sentinelle sul sottostante cuore produttivo e la splendida sala da degustazione funge anche da piccolo bistrot per un’ospitalità ai massimi livelli curata da Letizia Bernardini.

Oltre 2000 metri quadri di estensione costruiti nella collina che sfruttano la geotermia e il fotovoltaico per ridurre quasi al minimo le emissioni di anidride carbonica. Sostenibilità e rispetto per l’ambiente la parola chiave ma anche sensibilità verso il paesaggio: splendido, infatti, l’affaccio naturale della terrazza sui ventisei ettari vitati dedicati per la maggior parte a Sangiovese e Cabernet Franc.

Verticale dal 2009 di Argirio di Podernuovo a Palazzone
Le annate di Argirio, degustate nel corso della verticale presso l’azienda (Foto © Malinda Sassu).

Morbide visioni di rosso: le eleganti sfumature di Argirio IGT Rosso Toscana

Argirio IGT Rosso Toscana di Podernuovo a Palazzone è una gemma preziosa che racconta un territorio dalla bellezza diversa, ancora vergine se si pensa ai territori classici della Toscana, ma straordinariamente unico. Frutto di uve accuratamente selezionate e vinificate in tini troncoconici; malolattica spontanea in barrique e affinamento di almeno un anno in legno di diversi passaggi, stabilizzazione di quattro mesi in cemento e dodici mesi in bottiglia.

La scelta del Cabernet Franc in purezza non è strategica ma casuale, come si conviene ad un vino geniale:

«Un’intuizione nata per caso – racconta Giovanni Bulgarivinificato per il blend di Therra ma, dopo i primi assaggi, pensato per correre da solo».

Una verticale per esplorare le varie annate dell’Argirio

Presentato per la prima volta alla stampa in una verticale, Argirio ha pienamente dimostrato quanto il Cabernet Franc sia capace di esprimere un suo percorso identitario e di grande personalità sui terreni argilloso-calcarei di Podernuovo a Palazzone. Accesi i motori della macchina del tempo, il giornalista Leonardo Romanelli ha condotto i presenti in un viaggio che ha visto il 2009, la prima annata di produzione, ancora in splendida forma, nitido al naso e dotato di un’ottima acidità. Un esordio più che riuscito.

L’espressione fruttata si fa spazio nella 2011 e si aggiunge al floreale netto nel 2013. L’Annus horribilis 2014 mostra un Cabernet Franc più esile, bello ma più verde. Un crescendo di raffinatezza è rimarcato nelle annate successive, arrivando ad un fantastico 2016 (gusto caldo bilanciatissimo con l’acidità e una finissima trama tannica) ed un anticipo di 2017 che già promette scintille. Un vino la cui qualità si è mantenuta nel tempo, al di là dell’andamento stagionale, frutto di tanto impegno in vigna: eleganza fruttata, carica balsamica, ricchezza nel gusto, tannini eleganti e ammaliante personalità.

3 etichette della cantina Podernuovo a Palazzone
Tre etichette della cantina Podernuovo a Palazzone (Foto © Malinda Sassu).

I 4 vini di Podernuovo a Palazzone: da Argirio a Sotirio

Quattro i vini della produzione aziendale che Giovanni Bulgari segue personalmente, coadiuvato dal responsabile tecnico Stefano Piccio. Vere e proprie eccellenze a partire dall’ultimo nato in casa Podernuovo, il grintoso Nicoleo, dedicato ai figli di Giovanni, Nico e Leone. Grechetto e Chardonnay concorrono in uno splendido apripista che nasce sui terreni sabbiosi di quattro ettari di proprietà in Umbria, sul lago di Corbara. Fermentazione in acciaio e una piccola parte in barrique, regalano una straordinaria burrosità e mineralità, con eleganti sentori mandorlati e agrumati, abbracciati da frutta esotica e fiori bianchi. Un vero fuoriclasse.

L’unico rosso in blend è l’amabilissimo Therra, Cabernet Sauvignon e Sangiovese affinati 12 mesi in barriques: un felice richiamo alla terra con sentori minerali e frutti di bosco, mirtilli, more e spezie dolci, cacao e pepe nero, elegante trama tannica in un corpo caldo e sensuale.

Chiude la produzione la sontuosità del Sotirio IGT. Dedicato al trisnonno Sotirio Bulgari, fondatore della dinastia, è un raffinato Sangiovese in purezza nato da vigne ubicate nel cru aziendale, la microparticella Vigna di Moro. Affinato 14 mesi in botte di rovere e 20 mesi in bottiglia. Ricercatissimo nei suoi profumi di viola ed erbe aromatiche, mora e prugna, viola e lunghe scie di spezie dolci, tabacco e cannella. Corpo avvolgente e sontuoso, interprete raffinato del legame tra l’uomo, la terra e le sue radici.

Podernuovo a Palazzone di Giovanni Bulgari
Loc. Le Vigne 203 Palazzone – San Casciano dei Bagni (SI)
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Malinda Sassu

Giornalista e autore Wine, Food & Travel per diverse testate giornalistiche cartacee e online, in Italia e all'estero. Appassionata della vita, dei viaggi e della gente, scopro il mondo attraverso il cibo e il vino, esplorando ristoranti nascosti, cantine e destinazioni culinarie uniche.

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