Turismo

Enoturismo in Italia, 10 spettacolari cantine da visitare da Nord a Sud

Le cantine italiane più spettacolari: le 10 da non perdere

Un viaggio lungo la Penisola alla scoperta di 10 straordinarie realtà vinivinicole italiane

Non solo vino: oggi una visita in cantina è anche l’occasione ideale per godersi un viaggio tra le meraviglie d’Italia. Dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia, moltissime realtà vitivinicole italiane stanno diventando veri e propri punti di riferimento culturali, artistici, del design e paesaggistici.

Un tour per scoprire le cantine italiane più spettacolari

Se sei un appassionato o un intenditore e cerchi idee per la tua prossima degustazione, ecco le cantine italiane più spettacolari da Nord a Sud: ne abbiamo selezionate 10 da non perdere per la bellezza dei luoghi e la qualità dei vini.

Cantina Tramin, Termeno (Bolzano)

Fondata nel 1898 da Christian Schrott, parroco di Termeno, oggi Cantina Tramin è una realtà cooperativa comprendente 160 famiglie che lavorano un totale di circa 270 ettari. I vini che l’hanno resa celebre sono quelli prodotti da Gewürztraminer, vitigno diffuso nel territorio da oltre 1000 anni e capace di catturare l’essenza di un terroir unico, ricco di storia e di cultura.

La punta di diamante della produzione è, senza ombra di dubbio, “Epokale” che è il primo bianco italiano ad aver ricevuto il punteggio massimo di 100/100 da Robert Parker’s Wine Advocate. Nella gamma “Selezioni” della Cantina Tramin vi segnaliamo anche Nussbaumer, il Gewürztraminer più premiato in Italia, e Terminum, al quale la muffa nobile conferisce un carattere inconfondibile.

La Cantina Tramin, però, non si distingue solamente per i suoi vini. Raggiungendola, infatti, a colpirti sin dal primo istante sarà sicuramente l’architettura firmata dall’architetto Werner Tscholl, un vero gioiello del design. La struttura richiama i tralci della vite e si integra con l’ambiente circostante combinando materiali come legno, ferro, vetro e cemento creando un equilibrio tra trasparenza e solidità. Non solo: l’edificio è stato realizzato con un occhio di riguardo verso il risparmio energetico ed è dotato di un impianto fotovoltaico che copre l’85% del fabbisogno.

L’esterno di Cantina Tramin (Foto © Tramin).

Insomma, Cantina Tramin è sicuramente uno degli esempi italiani più emblematici di come la tradizione vitivinicola sia sempre più rivolta verso l’innovazione e la modernità. La visita, accompagnata da un sommelier che vi racconterà la storia e la filosofia dietro ogni bottiglia, è sicuramente una bella occasione per immergersi all’interno di una delle realtà baluardo della provincia di Bolzano. Info: cantinatramin.it

L’Astemia Pentita, Barolo

Dall’approccio ribelle e con un’anima visionaria, l’Astemia Pentita è una delle cantine più “pop” delle Langhe. Nata nel 2010, negli anni è stata in grado di fondere la tradizione vitivinicola secolare della regione con un tocco di contemporaneità e rivoluzione che ha dato il via a un’esperienza unica nel suo genere.

Tra le dolci colline di quest’angolo del Piemonte, la sua struttura esterna incuriosisce al primo sguardo: due enormi parallelepipedi spuntano tra i vigneti evocando l’immagine di un paio di cassette di vino fuori scala. All’interno, poi, l’ambiente è ancor più affascinante. Qui, infatti, la poesia della vigna si intreccia a suggestioni visive moderne dai colori accessi e dalle dimensioni sproporzionate: vi sembrerà di essere davanti a un’opera di Pop Art!

L’esterno dell’azienda (Foto © Facebook L’Astemia Pentita).

I vini dell’Astemia Pentita riflettono la forza e la personalità del terreno, ma anche la visione innovativa di Sandra Vezza, l’imprenditrice che ha reso tutto ciò possibile. Tra le etichette spiccano i Barolo, affinati in botti di rovere di Slavonia per esaltarne le caratteristiche, e la selezione “POP”, vini creati per coloro che amano esplorare nuove possibilità sensoriali attraverso blend creativi e un design delle bottiglie divertentissimo. Insomma, lo avrete capito: L’Astemia Pentita non è solo una cantina, ma un punto di incontro tra vino, arte e design. Una visita, qui, è in tutto e per tutto un’esperienza che invita a vivere il vino nelle sue forme più stravaganti! Info: www.astemiapentita.it

Ceretto – Tenuta Monsordo Bernardina, Alba

Tra gli oltre 30 ettari di terreno vitato che circondano la Tenuta Monsordo Bernardina, scelta alla fine degli anni ’80 dalla famiglia Ceretto per farne il cuore della loro attività vitivinicola, oggi hanno sede le attività amministrative e commerciali dell’azienda e si producono alcune delle sue più prestigiose etichette. Non solo: in questo contesto paesaggistico di straordinaria bellezza, infatti, è possibile prenotare visite e degustazioni per scoprire le migliori declinazioni del vitigno Nebbiolo, simbolo della produzione.

Una volta sul posto non faticherete a individuare la particolarissima struttura che dal 2009 caratterizza la Tenuta: L’Acino. Questa installazione permanente affacciata sulle vigne, simile a una navicella spaziale, è una struttura letteralmente sospesa sopra al paesaggio delle Langhe. Un audace ponte tra il passato storico della tenuta e il futuro verso il quale l’azienda si proietta con coraggio e determinazione.
Probabilmente non è necessario dire quanto il panorama, da lì, sia strepitoso, ma risulta difficile non farlo!

In foto, l'”Acino”, la struttura sospesa per ammirare il panorama (Foto © Ceretto).

Tenuta Monsordo Bernardina è un luogo unico dove arte, cultura e vitivinicoltura si fondono: una destinazione imprescindibile per conoscere le infinite possibilità che il mondo del vino ha ancora da offrire. Info: ceretto.com

Cantina Capellini, Volastra

Spostiamoci ora in Liguria, a Volastra, nel cuore delle Cinque Terre. È qui che sorge la Cantina Capellini, un piccolo gioiello incastonato tra colline terrazzate, muretti a secco, mare e macchia mediterranea: tutto racconta la storia di una viticoltura eroica che si tramanda di generazione in generazione con passione e fatica. A fare da sfondo alla tradizione vinicola della famiglia Capellini c’è il paesaggio unico, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, di quest’angolo incantato di Liguria.

Luciano, insieme a suo figlio Mirco e a sua moglie Laura, continua a coltivare questo terreno impervio con dedizione combinando metodi tradizionali con tecniche moderne di vinificazione. Tra i vini prodotti spicca senza ombra di dubbio lo Sciacchetrà, un nettare dolce e raro adatto alle grandi occasioni. C’è poi il Cinque Terre DOC, con le sue note fresche e intense che ricordano il territorio, e il particolarissimo Vin De Gussa, un bianco unico ottenuto dal ripasso delle bucce degli acini utilizzati per lo Sciacchetrà.

La viticoltura eroica nei vigneti terrazzati (Foto © Cantine Capellini).

Non sono solamente gli ottimi vini e lo spettacolare paesaggio a farci consigliare la Cantina Cappellini: un altro motivo per cui vi invitiamo a organizzare una visita da queste parti, infatti, sono le interessantissime experience proposte. Se attraverso l’Agrimuvi, un percorso interattivo immerso nei vigneti, avrete modo di scoprire in autonomia le tradizioni e la cultura del vino di Volastra, prenotando l’esperienza Agricena o Agripicnic avrete l’occasione più unica che rara di godervi una degustazione tra i filari a picco sul mare.
Insomma, sarà un’immersione totale nella bellezza straordinaria delle Cinque Terre, dove ogni sorso di vino si lega indissolubilmente al paesaggio. Info: cantinacapellini.it

Antinori nel Chianti Classico, Bargino

La Cantina Antinori nel Chianti Classico, è il simbolo della storica connessione dell’omonima famiglia con il territorio, una relazione profonda le cui radici risalgono addirittura al 1385.

Arrivando a Bargino (FI) e di fronte alla cantina, si farebbe quasi fatica a notarla se non fosse per la peculiare scala elicoidale immersa tra i vigneti coltivati prevalentemente a Sangiovese, Canaiolo e altri vitigni storici della regione. La sua architettura, un capolavoro di innovazione concepito dallo studio Archea Associati sotto la guida del Marchese Piero Antinori e delle sue figlie, è stata infatti ideata per avere il più basso impatto ambientale possibile e un alto risparmio energetico. La struttura, inoltre, è stata costruita con materiali locali come cotto, legno, corten e vetro per rispettare l’ambiente circostante e integrarsi armoniosamente con il paesaggio.

Quella di Antinori è una delle cantine più belle del mondo (Foto © Antinori).

La visita da Antinori, quindi, è un’opportunità non solo per assaggiare i grandi vini dell’azienda, ma l’occasione per entrare letteralmente in punta di piedi all’interno dello splendido paesaggio di una delle zone più affascinanti della Toscana. Dopo la visita guidata in cantina, accompagnata da una degustazione, vi invitiamo a completare l’esperienza al ristorante “Rinuccio 1180“, sul tetto della struttura. Propone i piatti della cucina toscana contemporanea da gustarsi guardando il panorama collinare del Chianti che, grazie alle grandi vetrate, sembra varcare la soglia della sala. Info: www.antinori.it

Tenuta Castelbuono, Bevagna

La Tenuta Castelbuono, situata tra i comuni di Bevagna e Montefalco nel cuore dell’Umbria, è un esempio di viticoltura innovativa e biologica e, allo stesso tempo, un’icona di fascino e storia. I vini qui prodotti, come il Montefalco Sagrantino DOCG e la sua versione passita, sono celebrazioni di un terroir unico e di una tradizione vinicola profondamente radicata.

Merita una menzione particolare il Carapace Lunga Attesa Montefalco Sagrantino DOCG, prodotto da un solo vigneto biologico di circa 30 anni e che ne trascorre sette di affinamento in cantina, senza che il tempo ne minacci la bontà.

La Tenuta Castelbuono è un luogo capace di stupire per le sue bottiglie e per l’architettura della cantina, conosciuta come “Carapace“: è infatti un’incredibile opera d’arte realizzata dallo scultore Arnaldo Pomodoro. L’ edificio, inaugurato nel 2012 dopo sei anni di lavori, è una scultura vivente e funzionale, la prima del suo genere al mondo. Qui arte e natura dialogano in modo unico.

Il “Carapace” realizzato da Arnaldo Pomodoro (Foto © Tenute Lunelli).

La struttura, che ricorda la tartaruga, si presenta come una grande cupola di rame, incisa da grosse crepe che evocano i solchi della terra e centrata da un elemento scultoreo a forma di dardo di colore rosso che sottolinea l’integrazione dell’opera stessa nel paesaggio. Entrare all’interno del “Carapace” significa immergersi in una dimensione unica: la scultura di Pomodoro, infatti, si fonde con l’ambiente vitivinicolo creando un’esperienza multisensoriale irripetibile. Info: tenutelunelli.it

Cantine Marisa Cuomo, Costiera Amalfitana

Tra le cantine italiane più spettacolari non può mancare Marisa Cuomo, realtà situata nel suggestivo borgo di Furore (SA), in costiera Amalfitana. Le cantine, sospese tra cielo e mare, sorgono dove l’arte della viticoltura si fonde con un paesaggio straordinario. Le viti crescono aggrappate con tutte le loro forze alle ripide pareti rocciose e sono esposte al sole e al mare, donando un tocco inconfondibile a ogni acino d’uva.

Dagli anni Ottanta, Andrea Ferraioli e Marisa Cuomo hanno perseverato tenendo in vita le antiche tradizioni della zona ed elevando la tenuta a simbolo di qualità a livello mondiale. I vini prodotti, come il Furore Rosso e il celebre Fiorduva (un bianco composto da uve Fenile, Ginestra e Ripoli), sono noti per la loro intensità e complessità dovuta in parte alla particolare esposizione delle vigne e dall’altra alla raccolta in vendemmia tardiva.

I vigneti e il contesto in cui si trova le Cantine Marisa Cuomo (Foto © Sito web aziendale).

Un aspetto distintivo della cantina è la sua ubicazione. La struttura, infatti, è scavata direttamente nella roccia dolomitico-calcarea di Furore dove si incontrano le condizioni ideali per l’invecchiamento del vino.
Si tratta di un luogo particolare che sicuramente inserisce un elemento di fascino ulteriore alle visite guidate che oltre alla degustazione prevedono anche un giro tra gli eroici vigneti. Quello alle Cantine Marisa Cuomo, allora, sarà in tutto e per tutto un viaggio nel cuore di uno dei paesaggi più spettacolari d’Italia! www.marisacuomo.com

D’Araprì, San Severo

Nel cuore della Puglia meno conosciuta, la Cantina d’Araprì a San Severo è la destinazione perfetta per scoprire un volto alternativo al classico panorama enologico della regione. La cantina è celebre non solo per la qualità dei suoi vini, ma anche per la sua straordinaria ubicazione.

Fondata nel 1979 da tre amici appassionati di jazz e vino, d’Araprì ha sviluppato una produzione specializzata in spumanti Metodo Classico che valorizza il vitigno autoctono Bombino Bianco.

Il processo di rifermentazione e imbottigliamento, infatti, viene effettuato nelle antiche cantine sotterranee di San Severo. Questi spazi, ricchi di storia, si estendono per chilometri sotto gli storici palazzi della città aggiungendo un fascino tutto particolare all’esperienza di visita. Tra i vini più rappresentativi, vi consigliamo il Brut RN, ottenuto da Bombino Bianco in purezza. Il colore è quello dell’oro scintillante e il profumo, ricchissimo, spazia dalla frutta matura alla vaniglia.

D’Araprì e le sue cantine ospitate nelle cosiddette “cattedrali del vino” non sono solo un punto di riferimento nella produzione spumantistica del sud Italia, ma invitano anche a scoprire una Puglia diversa dal solito stereotipo legato al mare e alle belle spiagge! Info: www.darapri.it

Un particolare delle cantine dell’azienda (Foto © D’Araprì).

Cantina Su’entu, Sanluri

Nascosta tra le colline della Marmilla in Sardegna, la Cantina Su’entu è una bella realtà vitivinicola che celebra la ricchezza e la diversità di un paesaggio meno noto dell’isola. La cantina, progettata con una struttura che rispecchia le antiche case rurali campidanesi, si integra perfettamente nel paesaggio e si affaccia su uno spettacolare panorama fatto di vigneti a perdita d’occhio.

Il terreno calcareo-argilloso della zona e le buone escursioni termiche sono due degli elementi di un terroir perfetto per la coltivazione di vitigni dai quali nascono vini di alta qualità. Qui Vermentino e Cannonau riescono a esprimersi pienamente rispecchiando il carattere unico del territorio.

L’esterno della struttura di Danluri (Foto © Cantina Su’entu).

Su’entu propone diverse formule per far scoprire la realtà ai proprio ospiti. Tutte sono collegate tra loro dal desiderio di raccontare la filosofia di produzione sostenibile della cantina e la sua storia legata indissolubilmente alla terra della Marmilla. Info: www.cantinesuentu.com

Donnafugata Cantina Khamma, Pantelleria

Nel cuore di Pantelleria, incastonata in un anfiteatro naturale di vigneti terrazzati delimitati da muretti a secco in pietra lavica, sorge la cantina Donnafugata Khamma. In questo luogo magico, la tradizione viticola si fonde con la storia millenaria dell’isola rendendo ogni visita un’esperienza che lascia il segno.

La Cantina di Khamma a Pantelleria (Foto © Donnafugata).

Qui lo Zibibbo continua a essere coltivato seguendo l’antico metodo dell’alberello pantesco, riconosciuto come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. Questa pratica agricola, che contribuisce a proteggere le piante dai venti intensi, permette di produrre il Ben Ryé, il Passito di Pantelleria simbolo della cantina, che racchiude in ogni sorso l’essenza dell’isola: pura meraviglia! Non solo: la struttura è un bell’esempio di architettura sostenibile e, grazie ai materiali naturali utilizzati nella costruzione, rispecchia perfettamente l’ambiente circostante integrandosi con il paesaggio.

Gli ambienti interni, poi, ricordano i dammusi panteschi, le tradizionali abitazioni locali con soffitti a volta, creando un’atmosfera unica per le degustazioni. All’esterno, inoltre, potrete passeggiare lungo il Cammino di Khamma e scoprire il meraviglioso Giardino Pantesco, un sistema agronomico autosufficiente, restaurato e donato al FAI da Donnafugata, che protegge un maestoso arancio secolare. Ogni visita, allora, è un’opportunità eccezionale per esplorare la sinergia tra territorio e agricoltura riflettendo sull’importanza del rispettare sempre la terra capace di donarci continuamente frutti preziosi. Info: visit.donnafugata.it

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Selene Scinicariello

Laureata in Lettere e in Comunicazione e Culture dei Media, amo scrivere e raccontare. Il primo viaggio l'ho fatto che avevo solo due mesi e mezzo e da allora non mi sono più fermata. Ogni esperienza è, ovviamente, accompagnata da più assaggi della cucina locale. Questo e altro lo racconto sul mio blog Viaggi che mangi.

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