Il Corvina 2018 La Collina dei Ciliegi: la contemporaneità fatta tradizione

La cantina guidata dalla famiglia Gianolli  ha lanciato un prodotto che parla di territorio, autenticità, rispetto e contemporaneità. Un Corvina in purezza che ammalia per la sua grande chiarezza

Massimo Gianolli ha le idee chiare su cosa vuole trasmettere e promuovere nel suo concetto di made in Italy enologico. Nell’azienda vinicola “La Collina dei Ciliegi“, abbarbicata su scorci paesaggistici di infinita bellezza in località Erbin a Grezzana (Vr) nella Valpantena, la parola d’ordine è originalità ed espressività territoriale.

Il Corvina 2018, La Collina dei Ciliegi valorizza il Corvina IGT

Tenuta di 45 ettari dove le vigne si alternano a ciliegeti e in cui i prodotti in bottiglia si caratterizzano per intensità e franchezza del gusto. Per averne riprova basterebbe provare un Amarone o un altro testimone antico di questo terroir vitivinicolo come il Ripasso e il Valpolicella classico. Ma oggi vogliamo portare all’attenzione una vera e propria chicca: il Corvina Veronese Igt.

Un vino simbolo ma troppe volte lasciato ai margini della produzione locale. Un vitigno che è substrato organolettico per i grandi capolavori e le firme aristocratiche di questo territorio. Grazie ad una conformazione e stratificazione del terreno, in cui predominano pietre come Biancone e Rosso Verona, una ventilazione costante e un’altitudine importante, i vigneti godono di una base invidiabile sulla quale crescere e perfetta per dare prodotti  gustosi, gastronomici e veri.

Massimo Gianolli con questa “intuizione” l’ha voluto, per noi molto efficacemente, portare alla ribalta del gusto nazionale e internazionale, nella sua veste essenziale. Un vino minimale ma dal grande potenziale gastronomico. Un prodotto sincero e riuscito in cui le direttrici e le impostazioni aziendale si esprimono attraverso sorsi entusiasmanti, fragranti e freschissimi. Obiettivo centrato!

DiVini connubi d’arte

Il Corvina presenta un imprinting diretto, determinato, chiaro di ciò che vuole essere e per questo ricorda il noto quadro dell’iper contemporaneo tratto di Jasper Johns nel suo capolavoro “Target with four faces” (1955).