Novità per i wine lover, 3 nuovi vini da bere nell’estate 2024

3 vini nuovi da bere nell’estate 2024: tutti particolarissimi

Il mese di luglio ha visto il debutto di alcune novità enoiche interessanti. Ne abbiamo selezionate qui tre per voi: un Alta Langa, un Metodo Charmat e un Kerner affinato nel granito

Tra cene estive e aperitivi all’aperto, l’estate è sicuramente il periodo perfetto per la convivialità e la voglia di ritrovarsi insieme a bere qualcosa di fresco e leggero. Nonostante il caldo, infatti, è impossibile dire di no a un brindisi in compagnia o con pochi intimi, con cui accompagnare portate semplici e rinfrescanti, tapas e appetizer sfiziosi. Per questo abbiamo selezionato per voi tre vini che hanno debuttato proprio con la bella stagione: un Kerner affinato nel granito, un Metodo Charmat nato da scelte sostenibili e un Alta Langa pas dosé frutto della passione di 2 famiglie di vignaioli.

Granit 960, dal cuore granitico della Valle Isarco

Ha debuttato proprio a luglio “Granit 960” la nuova etichetta di Cantina Valle Isarco, un Kerner al 100% che matura in un contenitore unico al mondo: una tank da 960 litri realizzata da un blocco singolo di granito della Valle Isarco di più di 20 tonnellate, a simboleggiare la quintessenza del terroir in cui nasce.

Armin Gratl, direttore generale della Cantina Valle Isarco, davanti a un blocco di granito (Foto © Cantina Valle Isarco).

«Granit 960 – spiega il direttore generale della cantina, Armin Gratl – presenta una visione innovativa per la viticoltura e incarna la simbiosi tra tradizione e innovazione, con l’obiettivo di evidenziare l’unicità della nostra zona di produzione. L’esclusività di questo progetto si riflette in ogni aspetto, dall’idea all’attuazione, fino al prodotto finale. Non è solo un’ode alla diversità minerale della nostra regione, ma offre anche un’esperienza gustativa senza paragoni».

Cantina Valle Isarco e una confezione di “Granit”.

Granit 960 è frutto della vendemmia 2020 e si presenta al gusto minerale e sapido grazie alla singolare maturazione nella botte di granito, dove rimane un anno, per poi passare altri 12 mesi in acciaio e altri 18 in bottiglia. In tal modo questo vino sviluppa una complessità sorprendente, mantenendo al contempo una freschezza vivace che promette una notevole longevità. Al naso, si distinguono immediatamente note cristalline di agrumi e fiori bianchi, seguite da un sottile retrogusto di erbe alpine e una punta di sale. In bocca, la struttura è elegante e bilanciata, con un’acidità brillante che danza attraverso un finale lungo e persistente. Info: www.granit960.it

Perfetto come il numero 3, il nuovo Reserv3 Pietro Toso

Sceglie le bollicine per il suo debutto il marchio Pietro Toso, della storica cantina Toso di Cossano Belbo in Piemonte. Il nuovo spumante Metodo Charmat prende il nome di “Reserv3” con chiaro riferimento non solo alle tre uve che lo compongono – Pinot Nero (75%), Chardonnay (20%), Pinot Meunier (5%) – ma anche i tre valori alla base della produzione: qualità, legame con il territorio, etica ambientale.

Rigorosamente raccolte a mano, le uve provengono da vigneti del Nord Italia esposti a sud-ovest dove l’energia luminosa del sole è maggiore e garantisce una migliore maturazione. Una lunga fermentazione e un bàtonnage di 6 mesi sui lieviti, conferiscono al prodotto finale tutti gli aromi generati durante il naturale processo di fermentazione e lo arricchiscono di finezza ed eleganza. Ne deriva uno Spumante dal colore giallo paglierino brillante e dal perlage fine e persistente; i profumi fragranti di fiori bianchi e frutta a polpa bianca sono arricchiti da eleganti note lasciate dalla lunga fermentazione, con sentori di crosta di pane e brioche; al palato è secco, equilibrato, raffinato con una buona freschezza e sapidità; ottimo come aperitivo, ideale per antipasti leggeri, piatti a base di pesce e crostacei.

La Cantina, guidata oggi dalla quarta generazione della famiglia Toso, con i due fratelli Gianfranco e Pietro ed il cugino Massimo, porta avanti una politica produttiva attenta alla sostenibilità, che si traduce in azioni e investimenti concreti, come l’istallazione di tre impianti fotovoltaici per la produzione di energia pulita, l’impiego delle biomasse al posto dei combustibili fossili, il recupero delle acque di lavaggio esterno e per la refrigerazione e l’uso di navette robot ad alimentazione elettrica per le attività di stoccaggio. Info: https://toso.it/

Il nuovo Alta Langa 2020 di Carlin De Paolo

E sempre il mese di luglio ha visto l’esordio nel mondo degli spumanti di un’altra storica cantina, la Carlin De Paolo, di San Damiano d’Asti (Asti), che ha appena lanciato sul mercato il suo Alta Langa Docg 2020 pas dosé Metodo Classico. Ottenuto da Pinot nero in purezza, lasciato 36 mesi sui lieviti, questo spumante colpisceer il suo perlage finissimo e persistente, intenso e complesso. Al primo naso si rilevano sentori di camomilla, baccello di vaniglia e note marcate di frutta esotica: mango e papaia ma anche di albicocca. Emergono successive note speziate di zafferano e di pasticceria, con richiami agli agrumi (buccia di cedro e lime in particolare). Al palato è pieno, avvolgente, cremoso; la freschezza e la sapidità ne allungano il sorso e lo rendono ideale in aperitivo, magari con i classici della cucina piemontese, come i fiori di zucca fritti e il tonno di coniglio; ma accompagna egregiamente anche il pesce e in particolare i crostacei.

Il nuovo Alta Langa 2020 di Carlin De Paolo.

Due note doverose sulla Cantina Carlin de Paolo: 4 generazioni e 4 fratelli – Giancarlo, Paolo, Davide e Lorenzo Ponte che attualmente portano avanti il lavoro suddividendosi perfettamente compiti e mansioni – per 54 ettari di vigne in una terra, il Monferrato, che abbina propensione alla vinificazione e bellezze naturali. La gamma dei vini aziendali è ampia, articolata e comprende tutte le tipologie di vini: fermi e spumanti – metodo Martinotti e Classico -, bianchi, rossi e rosati e una tavolozza variegata di denominazioni con le Docg Barbera d’Asti, Terre Alfieri e la Doc Cisterna d’Asti che caratterizzano e identificano queste colline. Il nuovo Alta Langa proviene da vigne in quel di Vesime in provincia di Asti ed è un progetto frutto della collaborazione con un’altra famiglia di agricoltori, i fratelli Dagelle, con cui i quattro fratelli Ponte condividono passione ed entusiasmo. Info: carlindepaolo.com