Marche Vino

Buscareto e la nobile Lacrima di Morro D’Alba

Un Brut Rosé, una Doc base e una Selezione: il gusto delle Marche raccontato nei tre volti del vitigno della tradizione 

Conti di Buscareto: le 3 tipologie di Lacrima di Morro D'Alba
Lacrima di Morro D’Alba della Linea Goccia dell’azienda Conti di Buscareto (Foto © Malinda Sassu).

Il Lacrima di Morro D’Alba è, tra i tanti autoctoni, quello che forse più riflette lo stretto legame tra ambiente e territorio. Un patrimonio prezioso, capace di comunicare tutta la forza produttiva delle Marche, la sua biodiversità e l’attenzione verso il biologico.

Caratteristiche del Lacrima di Morro D’Alba

L’inconfondibile profumo di rosa e di viola, la beva avvolgente ed esuberante, l’abbandono e l’oblio nonostante un glorioso passato, il Lacrima o la Lacrima che dir si voglia ha tanto da raccontare e non può che nascere qui, a Morro D’Alba, in provincia di Ancona, tra sinuose colline che ne proteggono fragilità e antiche tradizioni. Aromatico, profumato e coinvolgente, allegro e conviviale, un vino solo apparentemente semplice e per nulla banale, identitario come pochi e dal successo costante proprio grazie alla sua piacevolezza.

La cantina Conti di Buscareto racconta ancora una volta di territorio, di lavoro e passione: non solo il Verdicchio come portabandiera di una produzione fedele alla tradizione ma anche una Lacrima di gioia; una DOC che non riserva sorprese ma solo certezze e antiche radici che parlano di terra e di mare, di storia e di qualità da riscoprire.

Vigneti di Conti di Buscareto
La “vigna rosa” piantata a Lacrima di Morro D’Alba, frazione di Sant’Amico (Foto © Conti di Buscareto).

L’espressione più autentica nei “vigneti rosa” del Lacrima di Morro D’Alba

Entusiasmo ed energia caratterizzano l’azienda di proprietà di Claudio Gabellini, l’imprenditore marchigiano che nel 2002 trasformò in realtà la passione per la sua terra con tre collezioni che racchiudono la filosofia e lo stile di Buscareto: vini diretti, freschi e puliti, il rispetto per la terra, la vera immagine delle Marche e la sua identità.

Qualità sostenibile in vigna e grande attenzione in cantina, guidata da un grande nome dell’enologia come Umberto Trombelli. Vigneti e terreni differenti accompagnati dal paziente lavoro dell’uomo, i cui nomi si arricchiscono dei colori pastello delle Marche: la vigna verde nella piccola frazione di Ripalta, culla del fuoriclasse Verdicchio Ammazzaconte, la vigna rossa a Camerata Picena dedicata a Sangiovese e Montepulciano e la vigna rosa, la perla dove nasce il Lacrima di Morro D’Alba.

Sedici ettari, quest’ultimi, dislocati nella frazione di Sant’Amico e non lontani dal mare, terreni perfetti per la coltivazione del Lacrima, argillosi e tufacei, dal clima ventilato e dalla giusta esposizione. Tradizione, freschezza e intensità di gusto esaltati in un vino che si riflette nel suo terroir e lo abbraccia raccontandone la storia e tutta la sua convivialità.

Il successo sempre crescente del Lacrima di Morro D’Alba DOC dell’azienda, soprattutto all’estero e tra le nuove generazioni di winelover, lo dimostra appieno.

Buscareto e il Lacrima di Morro D'Alba
Lacrima di Morro D’Alba, il vitigno dalle antichi radici (Foto © Conti di Buscareto).

Quel “succo di Lacrima” che piaceva a Federico Barbarossa  

La leggenda abbraccia la storia e pone il Lacrima tra i vini preferiti dell’Imperatore Federico Barbarossa quando, nel 1167, scelse il Castello di Morro D’Alba come sua dimora durante l’assedio di Ancona.

Un autoctono antico che esprime tutta l’identità delle Marche e un nome che trae la sua origine dalle preziose gocce che i grappoli trasudano al momento della vendemmia. Culla d’elezione di un vino unico ed irripetibile altrove, le terre intorno al bellissimo borgo di Morro d’Alba, figlio di colline che guardano l’Adriatico, a metà tra Jesi e Ancona, tra i fiumi Misa ed Esino. 

Il vitigno della tradizione più pura, custodito e coltivato anche a Ostra, Senigallia, Belvedere Ostrense, San Marcello e Monte San Vito. 

Dalle antiche memorie all’abbandono: la rinascita della Lacrima e la DOC nel 1985

Quel “succo di Lacrima” dal passato glorioso venne però dimenticato dai contadini locali, spesso mal vinificato e sostituito da altre varietà meno complesse e delicate. Il Lacrima è, infatti, un vitigno per nulla semplice, in vigna e in cantina, come spiega Vito Camussi, tra i responsabili tecnici in azienda: una pianta dal germogliamento precoce, che teme l’umidità, il freddo e le gelate. Solo il territorio di Morro D’Alba permetterà la perfetta maturazione di un vitigno che regala al calice intensi e riconoscibili profumi aromatici e floreali.

Nel 1985, l’istituzione della DOC a tutela di un patrimonio tutto italiano, tre le tipologie previste dal disciplinare: base, superiore e passito. Da allora, un successo costante, grazie ad un nutrito gruppo di produttori locali, tra i quali Conti di Buscareto, fieri portabandiera di un vino considerato, a ragione, tra i più grandi vini marchigiani.

Aromi di rosa e viola, Il Lacrima di Morro D’Alba DOC della Linea Goccia, un bouquet di fiori in un calice – (Foto © Malinda Sassu).

Tre tipologie di Lacrima, i tre volti della tradizione 

Lontani i tempi in cui il Lacrima veniva prodotto secondo lo stile classico e ben al di sotto delle aspettative che quest’uva può dare: l’azienda di Ostra dedica al vitigno tre diverse tipologie ben interpretate: un Brut Rosé e una DOC base della Linea Goccia e una Selezione. Tre volti  che comunicano tutta l’energia del team Buscareto e la voglia di riscatto di un vitigno dal passato qualitativamente spartano.

È un petalo di rosa il Lacrima di Morro D’Alba DOC 2021, Lacrima in purezza che vede solo acciaio per sei mesi circa, stabilizzazione in cemento più  altri due mesi in bottiglia. Intrigante nella veste color rubino dai riflessi purpurei, coinvolgente nei suoi profumi floreali di rosa e viola appassita, geranio e piccoli frutti di bosco: more di rovo e ribes, fragoline e lampone, seguiti da una lunga scia di erbe aromatiche e ricordi di rabarbaro.

Caldo e vellutato, tannini ben presenti ma non aggressivi, il Lacrima DOC di Buscareto porta con sé chiare freschezze sapide e fruttate che ritornano in chiusura, eleganti e avvolgenti.

Bollicine in rosa, quando il Lacrima si veste di luce ed eleganza

Figlio di una prima raccolta è il Rosé Brut, le cui uve vengono vinificate in bianco e lasciate a contatto con le bucce giusto il tempo necessario ad ottenere un seducente colore rosato. Lacrima di Morro D’Alba e una piccola aggiunta di Pinot Nero spumantizzati con Metodo Charmat, per un totale di circa 20.000 bottiglie.

Ciliegia, fragola e rosa si alternano nel bicchiere dal perlage fitto e stuzzicante, erbe aromatiche e cenni sapidi accompagnano la beva snella e raffinata. Ideale come aperitivo, eccezionale a tutto pasto con carni e formaggi. Una versione esaltante e unica, con tutto quel rispetto e la cura dedicata ad vitigno e al suo vino, mai uguale a sé stesso e che regala tutta la leggerezza, il fascino e l’incanto delle Marche.

Conti di Buscareto
Via San Gregorio 66 – Ostra (AN)
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Malinda Sassu

Giornalista e autore Wine, Food & Travel per diverse testate giornalistiche cartacee e online, in Italia e all'estero. Appassionata della vita, dei viaggi e della gente, scopro il mondo attraverso il cibo e il vino, esplorando ristoranti nascosti, cantine e destinazioni culinarie uniche.

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